
Quando guardiamo la nostra pensione, magari per un semplice controllo o per ragionare sul budget da organizzare durante il mese, potrebbero sorgere dubbi sulla correttezza dell’importo ricevuto. Ad esempio, può capitare che emergano nuovi contributi, errori o aggiornamenti contributivi e che quindi si renda necessario un intervento correttivo. È in questi casi che entra in gioco il cosiddetto ricalcolo della pensione, ovvero un processo che permette di verificare e aggiornare l’importo della prestazione pensionistica.
Ma quali sono le differenze tra ricalcolo e ricostituzione della pensione, e quando conviene richiederli?
Come funziona il ricalcolo della pensione
Il ricalcolo della pensione è una procedura che consente di correggere eventuali anomalie o aggiornare la pensione in base a contributi aggiuntivi, adeguamenti contrattuali o situazioni che modificano il diritto alla prestazione. Se l’assegno pensionistico sembra inferiore a quanto realmente dovuto, ci si può rivolgere a vari servizi online per dissipare ogni dubbio.
Ad esempio, se chiedi il ricalcolo della pensione con MiaPensione, potrai usufruire di uno strumento pratico per analizzare la situazione previdenziale e ottenere un aggiornamento professionale della pensione tramite una consulenza specializzata.
Supplemento di pensione e pensione supplementare
A ogni modo, il ricalcolo della pensione può avvenire in diverse modalità. Il supplemento è un tipo particolare di ricalcolo che riguarda i contributi versati dopo la decorrenza della pensione, ad esempio se si continua a lavorare o si inizia una nuova attività con obbligo contributivo. È possibile richiederlo dopo almeno cinque anni dalla decorrenza della pensione, o dopo due anni se sono già stati compiuti 67 anni (l’età per la pensione di vecchiaia). L’importo del supplemento si aggiunge alla pensione in essere, ma deve essere richiesto esplicitamente dal pensionato.
Diversamente dal supplemento, la pensione supplementare riguarda quei contributi versati presso una gestione previdenziale diversa da quella che eroga la pensione principale, e che non sono stati riuniti tramite ricongiunzione o cumulo. Ad esempio, se si hanno contributi versati nella Gestione Separata INPS e già una pensione in un’altra cassa, si può richiedere una pensione supplementare specifica per quei contributi aggiuntivi.
Differenze tra ricalcolo e ricostituzione della pensione
Spesso confuso con il ricalcolo, la ricostituzione della pensione presenta però alcune differenze sostanziali. Mentre il ricalcolo riguarda prevalentemente nuovi contributi versati dopo il pensionamento o contributi appartenenti a diverse gestioni, la ricostituzione si applica ai contributi pregressi che, per vari motivi, non erano stati inclusi nella liquidazione iniziale.
Infatti, la ricostituzione implica un riesame completo della pensione già liquidata e può essere richiesta nei seguenti casi:
- Accredito tardivo di contributi figurativi, come il servizio militare;
- Contributi riscattati (ad esempio laurea o periodi di lavoro mancanti);
- Errori contributivi o reddituali non considerati al momento del primo calcolo.
La ricostituzione, inoltre, può comportare modifiche anche significative, positive o negative, e potenzialmente anche la revoca del trattamento pensionistico se i contributi risultassero insufficienti.
Quando conviene chiedere il ricalcolo della pensione?
Conviene richiedere il ricalcolo quando abbiamo versato contributi dopo la pensione, ad esempio per un nuovo lavoro, per ottenere così un assegno più alto tramite il supplemento o la pensione supplementare.
Al contrario, la ricostituzione conviene se scopriamo anomalie, errori o contributi mancanti precedenti alla pensione che potrebbero modificare sensibilmente la situazione previdenziale.
A ogni modo, prima di richiedere una revisione della pensione, è meglio rivolgersi a consulenti previdenziali esperti per evitare possibili peggioramenti economici involontari.