Restano da superare alcune rigidità, per fare dell’atto notarile un contenitore interattivo multi dati

Ottimizzazione dei processi aziendali

A cura di Giovanni Liotta, Presidente di Federnotai

Il lavoro e le riforme compiute fino a oggi in ottica di “Notariato digitale” sono un enorme successo, ma bisogna lavorare ancora molto per superare alcune rigidità pratiche che la tecnologia informatica comporta. È stato fatto in altri campi, come nel caso del puntatore ottico per le persone affette da SLA, ed è in questa prospettiva che occorre proporre un ulteriore adattamento della legge notarile all’atto informatico con firma grafometrica e un’interazione con Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Si parla molto spesso di atto digitale come mera modifica del supporto di scrittura. Ma Federnotai crede che, sulla base di esperienze come quelle embrionali della georeferenziazione spagnola, si dovrebbe arrivare a fare dell’atto notarile un contenitore multi dati e interattivo, pur nella immodificabilità di alcuni elementi. Atto multimediale perché in esso convergono e concorrono il contenuto attuale e nuovi contenuti fruibili a miglior narrazione anche storica della stipula, ma anche oltre la stipula stessa.

Parliamo della possibilità di sperimentare in concreto e misurare gli effetti su un pubblico soprattutto di millennials di un “video” atto, o un atto con identificazione biometrica o atto digitale a distanza sempre tramite sistemi video. O ancora della possibilità di testare un atto notarile direttamente su piattaforma informatica a distanza, come per gli acquisti di beni di consumo su una piattaforma web ma con l’intervento notarile.

Naturalmente inquadrando tutto nel sistema giuridico di CIVIL LAW. Il che, molto probabilmente, impone di modificare il codice civile nelle norme sull’invalidità del contratto; di prevedere nuove ipotesi di errore “sulla tecnologia e sui suoi effetti” o di annullabilità per “dolo informatico”. Il Notariato ha al suo interno le capacità e il know how per farlo.