Per la prima volta è stato chiesto direttamente agli studenti di condividere alcune opinioni per trasformare l’istruzione. Sono state raccolte 25.000 idee.

Istruzione

Siamo a un punto di svolta per la modernizzazione dell’istruzione? Questo ancora non si sa, ma un passo è stato fatto in questa direzione.

Nel 2022 le Nazioni Unite hanno ospitato a New York il Transforming Education Summit. Il summit è stato organizzato in risposta a una crisi globale legata all’istruzione, con un grande numero studenti in tutto il mondo che non vanno a scuola e non imparano abbastanza ciò di cui hanno bisogno per il futuro.

L’istruzione deve seguire le esigenze della società moderna

In quest’ambito, è stato chiesto ai governi di includere i bambini e i giovani nei loro piani di politica educativa, ma i bambini e i giovani sotto i 18 anni, che rappresentano oltre il 25% della popolazione mondiale, raramente vengono consultati per quanto riguarda la loro istruzione.

Per questo motivo The Worlds Largest Lesson ha collaborato con NetApp, con il supporto di UNICEF ed UNESCO, per dare il via alla global survey of education. Il sondaggio, uno dei più grandi di sempre, ha coinvolto 37.000 studenti di 150 paesi, molti dei quali stanno esprimendo le loro opinioni a riguardo per la prima volta.

Il sondaggio ha rivelato una forte richiesta di modernizzazione dei programmi di studio per rispecchiare più fedelmente le realtà, le competenze e le esigenze della società odierna e del futuro.

I risultati

Quando è stato chiesto agli studenti se stessero apprendendo argomenti sufficientemente vari, il 61% dei partecipanti ha affermato di ritenere di non sviluppare abbastanza o per niente competenze digitali come la programmazione e il coding. Al secondo posto, quasi il 59% chiede conoscenze finanziarie o tecniche di bilancio, mentre il 55% vuole imparare come analizzare e sfruttare i dati.

Nel mondo di oggi, non è mai stato così importante che le competenze informatiche vengano insegnate nelle classi“, afferma Davide Marini, Country Manager Italia di NetApp. “I dati sono sempre più fondamentali per prendere decisioni consapevoli su importanti questioni sociali, tecnologiche e ambientali, compresa l’istruzione di un bambino. NetApp è impegnata a dare voce agli studenti e a garantire che i leader diano loro spazio nelle discussioni sull’istruzione, in modo che possano condividere intuizioni su come, e cosa, vorrebbero imparare“.

Per rispondere alla mancanza di formazione riguardo la data science, NetApp ha creato un programma di social impact globale, chiamato Data Explorers. Si tratta di un programma extrascolastico pratico, che si concentra sul coinvolgimento di studenti appartenenti a minoranze e a comunità svantaggiate.

Istruzione: cosa vogliono gli studenti?

Ma non solo, altri temi importanti sono emersi dal sondaggio. Il 44% degli studenti vuole approfondire le proprie conoscenze su come prendersi cura della propria salute mentale e del proprio benessere, mentre il 33% ha dichiarato di provare ansia per il ritorno a scuola dopo il COVID-19. Il 42% degli studenti ha dichiarato di voler approfondire la comprensione di culture diverse e un altro 42% di voler imparare di più su come proteggere il pianeta.

Call to Action

Sebbene si siano già sentiti appelli per modernizzare l’istruzione, questo sondaggio ha permesso agli studenti stessi di parlare e di far sentire la loro voce, molti per la prima volta. Insieme, hanno condiviso più di 25 mila idee per trasformare l’istruzione: “permettere agli studenti di scegliere le materie che vogliono studiare” e “studiare nella natura“, “poter sperimentare” e vivere “lezioni di vita” e tantissime altre.

The World’s Largest Lesson e NetApp stanno così lavorando per trasmettere il punto di vista degli studenti ai responsabili dell’istruzione dell’ONU e dei paesi di tutto il mondo, affinché il cambiamento avvenga.

Potrebbe essere il punto di svolta per un coraggioso reindirizzamento del sistema scolastico? Se è così, il Report Transforming Education sostiene che i governi dovrebbero consultare e includere i bambini nel loro processo decisionale, in modo che l’istruzione rifletta coloro a cui serve. Come ha detto Matilda, 12 anni, studentessa australiana membro del World’s Largest Lesson Advisory Panel, “Noi siamo il futuro e dobbiamo decidere come vorremo che fosse il futuro del mondo“.