La ricerca di Sharp evidenzia le necessità più impellenti delle PMI europee. Prime tra tutte ricerca di talenti e investimenti IT.

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In un mondo fortemente digitalizzato è necessario stare al passo per rimanere competitivi. Ma non tutte le realtà hanno le stesse possibilità economiche e, per questo, alcune sono più indietro di altre nell’ammodernamento delle infrastrutture IT.
Il nuovo clima economico che si respira in Europa, e il passaggio da una fase di crescita a quella del consolidamento, determina la necessità di calibrare al meglio gli investimenti in IT – tema fondamentale per le imprese – unitamente alla difficile individuazione di nuovi talenti. Lo rivela la ricerca paneuropea commissionata da Sharp Europe, fornitore di prodotti e servizi tecnologici per le aziende. L’indagine ha rilevato che gran parte dei responsabili IT ammette di non possedere le conoscenze sufficienti per stare al passo col cambiamento.

Investimenti IT e ricerca di personale qualificato tra le preoccupazioni più comuni

Sono stati intervistati 5.770 professionisti di PMI europee, responsabili di acquisto in area IT, ponendo al centro delle domande la fiducia nelle potenzialità dell’IT e gli ostacoli che si riscontrano per gli investimenti di settore per i prossimi 12 mesi. È emerso che per le imprese europee ci sia equivalenza tra la difficoltà di indirizzare al meglio gli investimenti in IT e l’individuazione di nuovi talenti fondamentali per gestire al meglio una fase ibrida e sempre più diversificata del business. In una potenziale classifica di quali difficoltà attendano le PMI nei prossimi mesi, investimenti e ricerca di professionale di alto profilo vengono subito dopo la della preoccupazione per l’aumento dei costi.

Per le imprese italiane che hanno partecipato al sondaggio, tra le sfide da affrontare nei prossimi mesi emergono l’ottimizzazione degli investimenti in IT e la gestione della crescita aziendale (più o meno con lo stesso peso, 31% e 30%), seguite dalla ricerca di nuovi talenti, (27%) mentre, così come nel resto d’Europa, in Italia la preoccupazione per l’aumento generale dei costi ricopre sempre la prima posizione con il 35%.

Carlo Alberto Tenchini, Direttore Marketing e Comunicazione Sharp Italia, ha così commentato la ricerca europea: “Valorizzazione degli investimenti in IT e individuazione delle necessarie competenze tecniche sono fattori che, all’interno di un’impresa, ormai coincidono. Adeguate infrastrutture IT, e gestione ottimale di queste da parte di personale qualificato, è valore aggiunto per le aziende che possono così implementare il business e allo stesso tempo affinare l’esperienza dei collaboratori creando un efficiente circolo virtuoso”. 

Mancanza di conoscenza, di integrazioni e di assistenza gli ostacoli maggiori

In molte aziende sembra dunque mancare la necessaria preparazione per sfruttare al meglio gli investimenti in IT: oltre il 62% degli intervistati (Italia 55%) ammette di non conoscere in maniera adeguata alcuni principi base quali le specifiche hardware e il cloud computing. Una percentuale simile (59%) ritiene di non avere sufficienti conoscenze nell’ambito della sicurezza informatica (Italia 57%).

Inoltre, il 30% degli intervistati, sia a livello europeo che italiano, afferma che la mancanza di integrazione con altri dispositivi – unitamente a software e sistemi troppo complessi – sono ostacoli che impediscono alle loro aziende di sfruttare al meglio le potenzialità dell’IT.

Oltre la metà (52%) delle imprese coinvolte nella ricerca evidenzia inoltre impostazioni di progetto errate sin dall’inizio e lamenta la mancanza di un’assistenza adeguata e continuativa mentre circa il 30% considera che la mancata preparazione dei dipendenti sia di ostacolo agli investimenti in IT. Da sottolineare che è emerso che solo il 52% delle PMI europee (Italia 56%) ha in organico un responsabile IT.