La pandemia ha generato molti ostacoli alle operazioni di approvvigionamento, distribuzione e spedizione delle merci. rispetto alle problematiche analoghe riscontrate in passato, la pandemia è globale, il che rende difficile per chiunque individuare e acquisire nuovi fornitori. Nel commercio online, il forte aumento della domanda ha evidenziato la debolezza di alcune supply chain, con forti ritardi nelle consegne. Bisogna infatti verificare quanto sia digitalizzata la propria rete di fornitori: la digitalizzazione della supply chain è fondamentale in questa fase e lo sarà sempre più.
Come ha sottolineato di recente la COO di SAP Italia Carla Masperi quest’ultimo periodo ha messo in luce le debolezze in termini di digitalizzazione nei processi delle aziende, in quanto la situazione ideale dovrebbe coinvolgere tutta la catena che parte dall’approvvigionamento dai fornitori fino ad arrivare al cliente finale. Si rileva come nel nostro Paese solo la metà delle PMI investa in ERP e digitalizzazione della supply chain, con una cifra peraltro molto bassa, inferiore all’1% del proprio fatturato.
In questi ultimi mesi si sta avvertendo una crescita degli investimenti sulla digitalizzazione dei processi produttivi. Si stima un incremento del 70% rispetto a quanto avveniva in precedenza: subito il colpo, si corre ai ripari.
Quali vantaggi derivano dalla digitalizzazione dei processi di approvvigionamento?
Sono le ultime analisi del Politecnico di Milano sull’innovazione digitale a evidenziare alcuni vantaggi concreti che le aziende possono ottenere con l’e-procurement. I risparmi nella catena dell’approvvigionamento, dalle rilevazioni condotte, arrivano all’84% nell’ambito del settore dei materiali edili, all’82% nei settori materiali elettrici e largo consumo, all’80% in quello dei produttori di elettrodomestici.
Come poter digitalizzare l’approvvigionamento dai fornitori?
La soluzione c’è e consiste nel “Punchout”, che si riferisce alla comunicazione elettronica tra i sistemi interni di approvvigionamento di un’azienda e i propri fornitori: un acquirente può accedere ai cataloghi dei fornitori e quindi acquistarne i prodotti rimanendo all’interno della propria infrastruttura gestionale. Ad esempio, se il cliente utilizza un sistema ERP – come SAP – per gestire gli acquisti, è possibile accedere e procurarsi il materiale necessario senza uscire dalla piattaforma SAP, attraverso lo standard OCI (Open Catalog Interface).
A differenza della maggior parte delle PMI le aziende B2B, in particolare quelle medio-grandi, usano già il punchout. Tra queste Würth Italia, che fornisce ai propri clienti una soluzione OCI / punchout che connette il sistema gestionale e l’Online-Shop Würth. I clienti possono ordinare i prodotti da acquistare trasferendoli automaticamente al sistema gestionale con i relativi dati (quantità, prezzo, indirizzi di spedizione, centri di costo, autorizzazioni multilivello). L’ordine così precompilato viene quindi gestito secondo i processi interni propri dell’azienda e sottoposto a eventuali controlli, autorizzazioni, verifiche del budget. Successivamente viene trasmesso a Würth per l’evasione della merce.
“La tecnologia OCI / punchout consente di utilizzare le piattaforme esterne dei fornitori solo per selezionare i prodotti – dichiara il Responsabile Commercial & Operation E-Business di Würth Italia, Fabio Mellaia. Tutte le operazioni di acquisto e di gestione della fiscalità e della burocrazia verranno gestite direttamente dal gestionale.
Una soluzione che facilita il processo di approvvigionamento.