La Didattica a Distanza è stata per la scuola ciò che lo smart working è stato per il mondo del lavoro. Ha costituito un punto di riferimento fondamentale per studenti di tutte le fasce d’età, garantendo quanto più possibile il diritto all’istruzione e garantendo la continuità del percorso formativo bruscamente interrotto a causa della pandemia.
Ma alla ripresa la scuola deve fare i conti con una situazione che non può essere uguale a quella precedente: l’esigenza di mantenere le distanze sta costringendo il mondo scuola a rinunciare ad aule affollate e a ripensare quindi l’erogazione del servizio. Le strategie messe in atto in questi mesi hanno evidenziato una scuola che non si è arresa, ma che si è dimostrata frammentata sulla base delle competenze e delle disponibilità tecnologiche.
Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) già tempo fa aveva presentato alcuni scenari di riferimento per la didattica a distanza che le scuole nella loro autonomia potessero implementare.
Per quanto riguarda le lezioni da remoto si suggerisce l’utilizzo di strumenti di videoconferenza gratuiti, lavagna interattiva multimediale (Lim) in aula, e un impianto audio collegato al computer. Dall’altro lato, perchè gli alunni possano interagire, è necessario un microfono collegato al computer e possibilmente una webcam.
Per condividere contenuti e materiali, quanto detto sopra va integrato con altri strumenti: webware (applicazioni) gratuiti che funzionano via cloud possono servire per dare alla classe un repository online (un archivio digitale) dove il docente può inserire documentazione ed appunti, eventualmente anche su piattaforme collaborative. Molti strumenti sono disponibili in Rete, dunque facilmente condivisibili con altre classi. Il docente, quindi, con pochi strumenti essenziali ed un collegamento Internet può già avere una base per iniziare a collaborare con le proprie classi. Tecnicamente pare che il setup sia relativamente semplice e si esaurisca qui. Tuttavia non va dimenticato nè sottovalutato l’aspetto più ampio dell’infrastruttura di rete nel suo complesso, ossia l’ “ossatura” che garantisce il funzionamento, la continuità e la sicurezza di tutte le operazioni didattiche svolte in remoto.
In sostanza, sarebbe opportuno che tutte le misure e le precauzioni abitualmente messe in atto per lo svolgimento delle lezioni in sede, fossero riconvertite, se non addirittura potenziate, perchè la scuola a distanza possa essere erogata e fruita in modo ottimale e in ambiente protetto.
In particolare, la sicurezza della navigazione dei ragazzi, l’affidabilità delle applicazioni accessorie, la protezione dei documenti (dagli elaborati, all’accesso a schede e registri elettronici) così come l’autenticazione alla Rete, sono aspetti di fondamentale importanza da considerare con ancor maggiore attenzione in questo nuovo scenario di collegamenti eterogenei e distribuiti. In fondo, si tratta di applicare approccio e policy tipiche del Bring Your Own Device (BYOD) già conosciuto e adottato da molti istituti scolastici.
Le soluzioni Endian UTM Security Gateway Educational e Endian Secure Digital Platform rappresentano una piattaforma di validi strumenti all-in-one per la gestione e il controllo della rete, permettendo a docenti, studenti, personale amministrativo e tecnico di svolgere le proprie attività in maniera coordinata e all’interno di un frame controllato, dove traffico dati, accessi e scambi di informazioni avvengono con la dovuta qualità, al riparo da attacchi esterni e usi impropri.
Gestire la rete: Nello scenario dell’infrastruttura distribuita della DaD, la rete dovrà essere in grado di supportare e monitorare una vasta gamma di dispositivi anche personali, rendendo necessario un costante aggiornamento o l’espansione della rete stessa. É quindi importante prevedere l’impiego di una soluzione di network management per assicurare una gestione quanto più ottimale possibile.
Garantire la sicurezza: l’ingresso dei vari dispositivi personali nella rete scolastica la rende necessariamente più vulnerabile, pertanto essa deve essere sempre aggiornata in termini di Firewall e di Antivirus.
La tecnologia VPN (Virtual Private Network) consente accesso remoto alle risorse condivise in sicurezza e secondo regole estremamente granulari: disponibile per PC fissi e device mobili con tutti i sistemi operativi, può prevedere modalità di autenticazione integrata con AD o, per la massima sicurezza, autenticazione a due fattori.
Un sistema di Application Control riconosce e blocca il traffico indesiderato a livello applicativo e, utilizzando tecnologie di Deep Packet Inspection, individua protocolli tra cui Facebook, Skype, Spotify, che possono essere considerati inappropriati durante le ore di lezione. Infine, l’URL Filtering consente una scansione approfondita delle pagine web da verificare in base ad analisi specifiche del comportamento e favorisce il riconoscimento predittivo di siti pericolosi prima che l’utente sia esposto ad essi; mentre l’HTTPS Filtering (Proxy Web) analizza e filtra anche il traffico criptato.
É importante sottolineare che tutti questi filtri sono applicabili anche per gli utenti connessi da remoto tramite VPN, rendendo sicura e controllata la navigazione dello studente anche da casa durante le ore di lezione.
Nella società odierna, ormai, prescindendo dall’emergenza sanitaria in corso, si richiede alla scuola che non solo si adoperi per adattare i suoi programmi ma che metta lo studente nella condizione di acquisire una reale “alfabetizzazione tecnologica” approcciandosi alle tecnologie e alla rete in modo aperto e dinamico, ma tuttavia protetto ed adeguato alla fascia d’età.