La collaborazione tra imprese ha un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’innovazione tecnologica, contribuendo al loro posizionamento competitivo. Soprattutto in un momento storico come quello attuale segnato dall’accelerazione del processo di trasformazione digitale e sempre più vicino al 2030, anno cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Parte da questi presupposti anche Luigi Jovacchini, business angel oltre che co-founder e CIO di Consulenza e Risorse, società di advisory nata nel 2014 e con sedi a Milano e Pescara, che negli anni ha costruito un ecosistema di oltre 80 tra startup, PMI innovative e Grandi Imprese che hanno creato soluzioni ad alto contenuto tecnologico a partire dalle quali CeR sviluppa progetti destinati ad aziende che altrimenti dovrebbero affrontare investimenti importanti in ricerca e sviluppo senza tra l’altro la garanzia del successo del risultato.
“Mi piace pensare a CeR come a un acceleratore di idee”, afferma Luigi Jovacchini. “Negli anni il nostro obiettivo principale è stato tessere relazioni tra realtà imprenditoriali che potessero dare il via a una crescita personalizzata nel segno dell’innovazione. La collaborazione tra imprese ha un grande potenziale perché può generare un forte impatto ambientale, economico e sociale e, al tempo stesso, creare reciproco profitto per le aziende coinvolte“.
CeR oggi conta 42 collaboratori, professionisti con esperienze che spaziano dalla digital transformation all’industria 4.0, dalla chimica alla finanza. Tali figure sono inserite nel Comitato Tecnico Scientifico e i vari Team vengono dedicati ai singoli progetti e di fatto supportano le aziende nel percorso di crescita sostenibile e in modo trasversale dal punto di vista di sostenibilità finanziaria. Tra gli obiettivi finali della collaborazione tra imprese, ci sono l’efficientamento energetico, l’innovazione industriale 4.0, l’implementazione di nuove tecnologie, come la blockchain, IoT, Intelligenza Artificiale e lo sviluppo di nuovi materiali derivanti da lavorazioni di materie prime seconde.
Un caso concreto: il progetto economia circolare ideato da CeR per Carbotech
“A settembre 2020 è nata l’idea di proporre un progetto di economia circolare alla Carbotech, azienda innovativa della provincia di Teramo specializzata nella produzione di spazzole in grafite, metalgrafite ed elettrografite destinati a diversi settori, dall’automotive alle applicazioni domestiche. Tutto è nato dall’intuizione di Giovanni Sonzogni, professionista laureato in Chimica, tra i massimi esperti in Italia nel settore polimerico, che fa parte del nostro Comitato Tecnico Scientifico”, spiega Luigi Jovacchini. “In CeR ci siamo posti il problema della polvere di grafite prodotta dalla lavorazione delle spazzole, che oltre a essere un rifiuto inquinante per l’ambiente, rappresenta un costo per l’azienda che deve smaltirlo. Grazie alla miscelazione di polvere di grafite con polimeri riciclati, con diverse densità e volumi dei rispettivi materiali, è però possibile ottenere nuovi composti che possono essere immessi nuovamente nel ciclo produttivo“.
Un esempio di collaborazione tra imprese di successo è data da Carbotech, oggi guidata dall’ing. Lorenzo Dattoli e CeR. Le due imprese hanno condiviso un progetto di abbattimento della polvere di grafite con polimeri riciclati e, dalla collaborazione tra il team R&D dell’azienda chimica e gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico di CeR, ha preso l’avvio una fase di sperimentazione.
Tra gli obiettivi che potranno essere raggiunti con il progetto di innovazione tecnologica c’è da un lato il positivo impatto ambientale: la realizzazione di un sistema di economia circolare migliora infatti la Carbon Footprint dell’azienda e di tutta la filiera ad essa collegata. Dall’altro c’è anche il vantaggio competitivo per l’azienda che, aprendosi a questa innovazione, ottiene nuove opportunità di espansione commerciale, oltre alla creazione di nuovi posti di lavoro legati inizialmente all’apertura di una nuova business unit per la produzione di nuovi compounds.
“Il progetto che abbiamo ideato e prototipato insieme a Carbotech potrà assumere una portata industriale a partire da settembre 2022, dopo aver testato con altre aziende esterne l’applicazione dei nuovi materiali compositi. Nei progetti futuri e collegati ci sono anche la possibile riqualificazione di un’area industriale e la creazione di una filiera produttiva più ampia, con l’inserimento nel ciclo produttivo di estrusori e di stampanti 3D”, conclude Luigi Jovacchini. “In caso di avvio, sarà anche necessario rendere sostenibile il progetto dal punto di vista finanziario, tenuto conto degli strumenti messi a disposizione dal Governo, come il PNRR, che sono costantemente monitorati dal team di Strategic Finance di CeR per fornire supporto alle aziende anche sotto questo importante punto di vista“.