Le connessioni sono abilitate dalla tecnologia, anche da quella diversa dalla classica che conosciamo, come il LiFi, al centro di un recente evento Panduit

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Tra le tecnologie più interessanti che vediamo all’orizzonte oggi troviamo sicuramente il LiFi, al centro di un recente incontro di Panduit con la stampa. Ripercorriamo tutti i concetti salienti.

Con l’esplosione delle connessioni a seguito dell’affermarsi dei processi di digitalizzazione e automazione richiesti dai moderni ambienti lavorativi l’infrastruttura fisica gioca un ruolo fondamentale ma contemporaneamente cresce lo stress che si trova a dover sopportare in funzione del fatto che sopra ci viaggiano un numero continuamente crescente di applicazioni, che oggi con la convergenza che la fa da padrona, sono spesso anche progressivamente più pesanti (es. audio/video, sicurezza, trasmissione di informazioni e dati, gestione ambientale, illuminazione e così via).

Questo quadro dipende quindi dal fatto che sempre di più sistemi diversi condividono il medesimo media trasmissivo, uniformando protocolli di comunicazione e competenze, avendo scelto la LAN Ethernet come rete unificata sulla quale appoggiare interamente le proprie funzionalità.

La classica rete Ethernet ed i sistemi di cablaggio sono perciò messi a dura prova e la situazione è resa ancora più complicata dal fatto che oggi le strutture di cablaggio attraversano l’intero edificio, con ben il 60% delle installazioni a livello di soffitto per far funzionare il Wi-Fi o ad esempio i sistemi di luce di connessa.

LiFi: tecnologie intelligenti che illuminano operativamente i luoghi di lavoro

A proposito di luce connessa possiamo dire che si tratta di una vera e propria rivoluzione perché in questo paradigma il corpo illuminante non è più un mero componente elettrico ma diventa un componente It a tutti gli effetti, un vero e proprio punto di intelligenza del network alimentato sulla parte LAN. Intendiamo con Connecting Lighting tutti gli apparati illuminanti connessi da un cavo di rete che sono appunto intelligenti e possono ad esempio essere impiegati per il monitoraggio delle persone in uno spazio definito, con possibilità di regolamentazione dell’illuminazione e per implementare una serie di applicazioni che consentono di gestire con maggiore efficienza e intelligenza un edificio.

Oggi la luce, modulata ad una frequenza non visibile all’occhio umano (InfraRossa), può anche essere usata per inviare e ricevere informazioni in formato-dati.

Guardando all’evoluzione dei metodi e mezzi trasmissivi abbiamo molte possibilità: i più tradizionali cavi in rame ma anche e soprattutto la fibra ottica per trasmissioni via radio/wireless, e ora: la tecnologia LiFi (Light Fidelity), che va a ridisegnare completamente le architetture di collegamento dell’impresa.

Panduit all’avanguardia

Panduit ha portato questa tecnologia all’interno dei suoi uffici di Milano dove, all’ingresso, è stata posizionata una postazione LiFi. Le tipologie di cablaggio utilizzate per questa installazione sono sostanzialmente due: LAN e DALI, anche se l’azienda guarda con interesse all’SPE (Single Over Ethernet), un nuovo standard approvato a marzo 2022 che alleggerirà il peso sostenuto da un tradizionale cablaggio a quattro coppie, grazie alla possibilità di collegarvi alcuni dei molteplici dispositivi presenti in ogni azienda e industria col fine di ottimizzare le risorse.

Daniele Tordin, System Engineer Panduit

Daniele Tordin, System Engineer Panduit (nella foto), spiega l’evoluzione alla quale ci troviamo di fronte: “Da semplici collegamenti voce e dati, fino ad arrivare alla luce connessa alla rete, con tutti i benefici garantiti dalla tecnologia led e dagli infrarossi. Una nuova responsabilità per i manager dell’IT aziendale, creando così nuovi punti di intelligenza della rete da collegare, gestire e sfruttare”.

“Prima di promuovere queste nuove applicazioni – prosegue –, le abbiamo volute sperimentare in prima persona, dotando i nostri briefing center di Londra e di Milano di questi sistemi, integrandole con i nostri controller Atlona Velocity.

 Applicazioni indicate sia per realizzazioni ex-novo greenfield che per il brownfield e come nel caso italiano, con un ulteriore livello di integrazione dell’architettura DALI (Digital Addressable Lighting Interface).

 Per tutti, si è reso necessario non sottovalutare i quattro fattori critici dell’Infrastruttura, come la capacità di dissipazione termica di un fascio di cavi utilizzati anche per l’alimentazione elettrica in PoE dei corpi illuminanti; l’innesco di archi elettrici durante il distacco delle patch cord dai connettori RJ45 alimentati; la possibilità di realizzare architetture sia centralizzate che distribuite in zone ed infine la possibilità di collegare direttamente i vari dispositivi, senza la necessità di predisporre placche portafrutto e sezionamenti aggiuntivi dei link interessati”.

Un mare di nuove opportunità

Ad approfondire la tematica del LiFi è stato Francesco Paolo Russo, CEO & Founder di ToBe, uno dei maggiori esperti di questa tecnologia in Italia. La sua startup ToBe è nata nel 2016 con il sogno che ogni luce possa trasmettere dati: una scommessa che sta vincendo anche alla luce del fatto che tra pochi anni lo spettro radio sarà saturo e, volenti o nolenti, bisogna trovare delle valide alternative. Il LiFi è il candidato perfetto, anche perché si tratta di una tecnologia Green che usa lo spettro della luce invisibile per trasmettere dati in modo veloce, sicuro e sostenibile, con anche alcuni vantaggi peculiari come una maggiore sicurezza e l’eliminazione delle interferenze, con un abbattimento dell’80% di emissioni di CO2 grazie all’impiego del LED.

Attualmente la velocità di trasmissione che garantisce il LiFi è di 1GB/s ma entro il 2025 si arriverà ad 1TB/s.

Tra le realtà che hanno già scelto la tecnologia LiFi troviamo ad esempio il Parco Archeologico di Pompei, che invia le corrette informazioni al visitatore su cosa sta vedendo in base alla zona dove si trova. Applicazioni interessanti sono infatti quelle relative alla geolocalizzazione, anche se il LiFi può essere usato anche per lo streaming o per semplici connessioni punto-punto.