Il nuovo Rapporto di FPA svela le 108 città più social in Italia. Facebook è il social più diffuso, seguito da Youtube, Instagram e Twitter.

città più social

FPA, società del Gruppo DIGITAL360, presenta i risultati della sua indagine relativa all’utilizzo dei social network di 108 comuni capoluogo, determinando un indice sulla base della presenza, del tasso di penetrazione, della frequenza di aggiornamento e produzione di contenuti su 7 social network. Quello che emerge è che, Bologna e Venezia si confermano le città italiane più “social”, seguite da Firenze, che scalza il terzo gradino del podio a Torino (quarta) e poi Napoli, Pordenone, Roma, Cagliari, Genova e Milano a chiudere la top ten.

L’indagine restituisce un patrimonio di informazioni unico sull’evoluzione della presenza dei social media nei comuni capoluogo, grazie a una rilevazione completa e aggiornata ogni anno. L’indice delle social cities, infatti, è uno degli indicatori dell’annuale classifica di FPA sui comuni più digitali d’Italia, il Rapporto “ICity Rank”.

Secondo la ricerca, Facebook è il social network più diffuso tra i capoluoghi italiani, presente in 103 comuni su 108, capace di attirare complessivamente 3,5 milioni di follower, pari a un quinto della popolazione residente nelle città. Molto presente è anche YouTube (102 comuni), ma la sua gestione non è altrettanto omogenea (solo 70 città hanno aggiornato il canale nell’ultimo mese). Instagram (presente in 89 comuni), Twitter (87) e Messenger (80) sono stati attivati da tre quarti delle amministrazioni, mentre Linkedin (56) e Telegram (48) da circa metà.

città più socialNel corso del 2022 la stragrande maggioranza dei capoluoghi italiani è ormai presente in modo articolato sui social media ma, dopo la costante espansione degli ultimi anni, si evidenzia una nuova fase di assestamento, in cui l’utilizzo dei social è entrato a far parte delle abitudini dei Comuni in modo organico e differenziato”, commenta Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA. “Tramite i social, oggi le amministrazioni si impegnano a sviluppare una comunicazione forte, diretta e continuativa ai loro cittadini, di vera interazione, oltre la semplice informazione. Le caratteristiche di diffusione e le dinamiche di utilizzo però sono differenti a seconda delle diverse piattaforme e delle scelte di comunicazione dei singoli Comuni”.

Diffusione e utilizzo

Si contano 23 Comuni su 108 presenti su tutti e sette i canali social, altri 60 che ne hanno attivati almeno cinque. Ma sono evidenti le differenze geografiche: l’82% delle città più social si trova al Centro e l’81% al Nord e hanno almeno cinque social, mentre la percentuale scende al 69% al Sud e nelle Isole. In generale, sono più “social” i Comuni di grandi dimensioni: 9 dei primi 10 in classifica sono capoluoghi metropolitani, anche se spicca la sesta posizione di Pordenone.

Come è stato evidenziato anche nelle precedenti edizioni della ricerca, un conto è la presenza, un altro l’effettivo utilizzo. Facebook è lo strumento utilizzato con maggiore continuità, con 97 aggiornamenti nell’ultimo mese su 103 profili attivi. Inferiori gli aggiornamenti dei canali YouTube (70 su 102) e di Instagram (69 su 89), ma soprattutto dei profili Twitter (53 su 87). In generale, l’inserimento di contenuti ha avuto un’accelerazione tra l’inizio del 2020 e la primavera 2021 per poi assestarsi, ma si evidenzia la continua crescita dei caricamenti video sui canali Youtube che si avvicinano a 70.000 e dei post Instagram che sfiorano quota 100.000.

  • Facebook. I follower delle città più social su Facebook continuano a crescere e toccano quota 3,5 milioni, 230.000 in più rispetto al 2021. Questo social si conferma uno strumento versatile, particolarmente efficace nelle comunità di piccola dimensione, dove è diventato una vera “piazza” d’incontro per i cittadini. In termini assoluti, per numero di follower prevalgono i comuni demograficamente più consistenti (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna). Ma in termini relativi, i tassi di penetrazione più elevati si ritrovano in città di dimensione media o piccola, con in testa Crotone (69,9 follower ogni 100 abitanti), seguito da Verbania (55,8), Rimini (54,7), Caserta (53,4) e Macerata (51,7).
  • Youtube. Come Facebook, anche Youtube è presente nella quasi totalità dei Comuni (102), ma la sua gestione non è altrettanto omogenea. In generale, nell’ultimo anno gli iscritti sono cresciuti del 22%, più degli altri social media. L’effettivo utilizzo e diffusione, però, sono legati alle volontà e capacità delle amministrazioni, più che a variabili demografiche o geografiche. Per numero assoluto di iscritti guidano le grandi città, con in testa Napoli e Genova, ma la classifica del tasso di penetrazione vede al vertice realtà di dimensioni ridotte come Lodi (5,1 iscritti ogni 100 abitanti), Pordenone (3,6) e Pavia (2,8%).
  • Instagram. Instagram ha avuto una diffusione tardiva, ma molto vivace: le amministrazioni presenti sono passate da 38 nel 2017 a 89 nel 2022, i follower sono cresciuti di 300.000 negli ultimi 12 mesi, raggiungendo quasi quota 1,3 milioni (+ 20% rispetto al 2021). La gran parte dei comuni con un profilo aperto lo alimenta con continuità. Roma, Milano, Bologna, Firenze e Genova sono le realtà quantitativamente più consistenti, ma quelle con il tasso di penetrazione più elevato sono Mantova (30,8 follower ogni 100 abitanti) e Bergamo (29).
  • Twitter. Questo social media mostra in maniera evidente il passaggio alla fase di assestamento di cui parlavamo all’inizio: le amministrazioni presenti (87) sono sostanzialmente stabili dal 2020, ma cresce il numero di profili “fantasma”, non aggiornati, ben 26. La diffusione è concentrata: le quattro maggiori città (Roma, Milano, Torino e Napoli) guidano la classifica dei valori assoluti di follower e coprono il 66,7% dei follower complessivi. Anche la graduatoria di penetrazione è guidata da una grande città come Firenze, con 28,5 follower ogni 100 abitanti. Presumibilmente, la gestione impegnativa di questo canale social ha portato a una polarizzazione: da una parte i capoluoghi metropolitani, che aggiornano il proprio profilo con continuità, dall’altra città più piccole che dopo essersi affacciate all’utilizzo di Twitter lo hanno sostanzialmente abbandonato.