L’Open Banking consente di superare le classiche problematiche legate alla valutazione del credito delle PMI e al loro profilo di rischio

Cloud computing e servizi finanziari: come gestire la complessità

In una stagione importante per il business, quale quella che tipicamente apre l’anno solare, l’approccio Open Banking offre nuove possibilità a tutte quelle piccole e medie imprese in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) che si trovano ad affrontare una forma di esclusione finanziaria.

In realtà, i numeri parlano da soli, l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) considera il settore delle PMI la forma dominante di impresa nella regione: quasi il 99% di tutte le imprese rientrano in questa categoria, e sono responsabili di circa il 70% dei posti di lavoro complessivi.

Tuttavia, le banche hanno tradizionalmente faticato ad investire in questo segmento cruciale, date le problematiche classiche nella valutazione del credito delle PMI.

Allo stesso tempo, un tasto dolente per le piccole imprese è il fatto di dover dimostrare un regolare flusso di cassa, che va gestito attentamente. Infatti, poiché le PMI tendono a ricevere depositi piccoli e frequenti sui conti bancari, possono trovarsi in difficoltà quando si tratta di ottenere un prestito importante.

Quindi, come fanno le imprese a sfruttare il potenziale di questo settore redditizio? Open Banking e PSD2 stanno cambiando le regole del gioco migliorando l’accesso ai finanziamenti per un numero ancora maggiore di PMI, sole-trader e microimprese.

La condivisione dei dati relativi alle operazioni bancarie delle PMI fornisce agli istituti finanziari un quadro più chiaro dello stato finanziario di un’azienda e delle sue specifiche caratteristiche. Identificando, registrando e classificando la frequenza dei depositi, i prestatori sono in grado di sviluppare una valutazione più sofisticata e accurata dell’accessibilità economica del richiedente.

Anche dati alternativi o non strutturati possono essere fondamentali per la verifica delle richieste, e possono aiutare a creare schede di valutazione, ridurre le spese generali attraverso processi automatizzati e ridurre i costi per numeri elevati di richiedenti a basso rischio.

Per i responsabili di piccole imprese che sanno gestire al meglio i loro dati, questa nuova era di open data offre anche la possibilità di reperire i migliori servizi finanziari per le loro necessità specifiche al miglior prezzo. In cambio della condivisione di determinate informazioni, queste realtà migliorano la loro capacità di accedere alle offerte più competitive disponibili sul mercato.

Con l’accesso a informazioni e set di dati più completi sui richiedenti, anche i prestatori possono registrare un vantaggio competitivo fornendo una valutazione del rischio in tempo praticamente reale.

Nella sostanza, i dati di Open Banking non solo spingono la produttività delle PMI, ma consentono anche alle realtà che erogano credito di essere più competitive.

A cura di Cristina Iacob, Commercial Strategy Director Italy, Balkans, Turkey & ME di Experian