In questo articolo scopriamo come la tecnologia aiuta a gestire i crediti e i prestiti ombra

Crediti e prestiti ombra

Nel panorama aziendale italiano aleggia una problematica molto diffusa che riguarda l’incasso delle fatture commerciali in ritardo, responsabile del cosiddetto “credito d’ombra”, altresì noto come “shadow credit”. In pratica quando i fornitori fanno credito ai propri clienti, con fatture a scadenza di 30, 60 o 90 giorni, finiscono per trovarsi in una condizione di squilibrio di liquidità.

Tale condizione, peraltro, non è regolamentata da obblighi di trasparenza o sanzioni, né tantomeno prevede alcuna garanzia per chi deve rientrare in possesso della propria liquidità. Si tratta di una dinamica che può compromettere la salute delle aziende a livello sistemico e per la quale occorre porre in essere soluzioni a tutela dei creditori.

Una definizione sintetica di credito d’ombra

Il credito d’ombra, nelle definizioni da manuale, è spiegato come un emisfero parallelo al sistema bancario tradizionale nel quale agiscono realtà deregolamentate in qualità di fornitori di credito. All’atto pratico queste realtà re-immettono liquidità bypassando le norme nazionali ed internazionali vigenti, nonché le pratiche e le consuetudini che caratterizzano il sistema bancario tradizionale.

Nella pratica, invece, il credito d’ombra è la conseguenza dell’indebitamento di aziende fornitrici i cui bilanci risultano in squilibrio a causa del ritardato incasso delle fatture emesse per i propri clienti. Il ritardo di un pagamento tra due aziende, infatti, si ripercuote negativamente a cascata dal momento che configura un debito per entrambi gli attori coinvolti.

Basti pensare che la situazione debitoria complessiva, secondo le stime della Banca d’Italia, ammontava a 660 miliardi di euro in prestiti erogati al mese di aprile 2022. Si tratta di una situazione debitoria-creditizia piuttosto profonda e che si riflette negativamente per lo più presso le PMI italiane. Sono proprio loro, infatti, a garantire i debiti altrui, spesso ben al di sopra delle proprie capacità finanziarie.

Il credito d’ombra è anche la diretta conseguenza della crisi di liquidità, una condizione fin troppo comune per tantissime aziende che, peraltro, si trovano a dover fare i conti con l’ostacolo del divieto della cessione del credito. Se tale divieto non sussistesse i creditori potrebbero agire direttamente sul proprio squilibrio di liquidità e, quindi, evitare l’accumulo di credito d’ombra sul mercato.

L’importanza della gestione della liquidità in azienda

La prima forma di controllo deve avvenire indubbiamente all’interno dell’azienda stessa. In quanto operatrice del mercato, è compito di ogni impresa controllare i movimenti aziendali e sottoporli a verifiche costanti affinché nulla possa essere lasciato al caso.

Per questo diventa fondamentale la diligenza operativa nella gestione del flusso di cassa. Attraverso un monitoraggio costante di entrate e uscite, infatti, è possibile valutare lo stato di salute della liquidità dell’azienda e, quindi, valutare la rischiosità o meno di operazioni commerciali, transazioni ed investimenti.

Quanto al flusso di cassa, noto anche come cashflow, questo viene identificato in diverse tipologie utili a comprendere l’andamento dei movimenti di liquidità.

In particolare si distingue quello “operativo”, ovvero riepilogativo delle obiettive entrate da bilanciare in maniera favorevole rispetto alle uscite. L’asset cash flow, invece, è il valore che deriva dagli investimenti effettuati con il fine di un ritorno maggiore di denaro. Infine c’è il cash flow che proviene da prestiti o da qualsiasi entrata soggetta poi a restituzione con tanto di interessi.

Gestire i flussi di cassa, dunque, è l’opportunità ideale per le aziende che desiderano mantenere un controllo costante sui movimenti di entrata e di uscita e, dunque, intervenire tempestivamente laddove dovessero verificarsi squilibri, trascrizioni errate o disallineamenti con gli estratti conto o, per l’appunto, accumuli di credito d’ombra.

Sempre più aziende adottano l’automazione per la gestione del cashflow

La gestione dei flussi di cassa è in genere affidata ad un operatore in azienda ma oggi, grazie a nuove soluzioni tecnologiche, la possibilità di gestione automatizzata degli aspetti finanziari permette di concretizzare un sostegno più che mai valido. In particolare, è in forte espansione lo sviluppo di software in grado di coadiuvare le imprese nella gestione dei flussi di cassa.

Come abbiamo detto, monitorare l’andamento finanziario all’interno di un’azienda è un’operazione fondamentale per tenere sotto controllo la liquidità. A questo scopo. Le aziende possono avvalersi di sistemi gestionali automatici per migliorare l’analisi, minimizzare i rischi e ottimizzare le opportunità.

Questo è l’obiettivo del software per flussi di cassa Cashflow, che permette proprio di organizzare il controllo puntuale di entrate e di uscite, nonché di pianificare lo sviluppo aziendale secondo i migliori parametri di ottimizzazione del sistema.

Dall’interfaccia estremamente intuitiva, Cashflow consente di sincronizzare la gestione dei pagamenti e la fatturazione, attivando il calcolo delle imposte e rilasciando previsioni specifiche per gli affari selezionati. Si possono inserire facilmente tag sui vari movimenti per monitorarli, impostando funzioni diversificate in base all’obiettivo da raggiungere.

Avvisi e scadenze sui pagamenti sono puntualmente indicati quali utilità aggiuntive di indubbio valore. La dashboard è altamente funzionale e consente movimenti semplificati e veloci, quali il drag and drop. Anche spostare il controllo da un conto a un altro è rapido e di immediato impatto visivo. L’ideale per le PMI che possono agevolmente sostituire i vecchi programmi con Cashflow.

Ma non solo: la gestione automatizzata del calcolo dell’Iva da versare, la possibilità di attivare anticipi di fatture per i mesi più critici, la sincronizzazione con i sistemi di fatturazione e la riconciliazione bancaria sono solo alcune delle funzionalità di un software che lavora in supporto all’ufficio amministrativo e contabile di una PMI.

In conclusione

La trasformazione digitale ha determinato, inevitabilmente, un diverso orientamento nell’organizzazione aziendale. Un tipo di governance automatizzata è oggi indispensabile per gestire un’azienda che vuole rimanere competitiva sul mercato. Il controllo dei flussi di cassa è doveroso è necessariamente indicativo della buona salute di un’impresa.

Cashflow è l’aiuto di cui le PMI hanno bisogno per monitorare i propri conti e sventare quella crisi di liquidità che sta attanagliando gran parte degli operatori economici.