Amazon Alexa potrebbe captare ciò che viene detto prima che venga pronunciato il comando di attivazione

Amazon Alexa

Amazon avrebbe depositato all’ Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti include una tecnologia che consentirà ai dispositivi abilitati ad Alexa di captare ciò che viene detto prima che venga pronunciato il comando di attivazione.

“Molti utenti di Amazon Alexa saranno probabilmente allarmati dalla notizia di oggi sull’ultimo brevetto presentato dalla società che consentirebbe ai dispositivi – diffusi nelle case di tutto il Regno Unito – di registrare tutto ciò che gli utenti dicono ancor prima di ricevere il comando di attivazione. Sebbene il brevetto non garantisce l’effettiva installazione di questa tecnologia nei futuri dispositivi compatibili con Alexa, la notizia è comunque segno di un ulteriore sviluppo allarmante nella resa della nostra privacy personale. Data la quantità di informazioni sensibili scambiate tra le mura confortevoli di casa, Amazon sarebbe in grado di accedere a un enorme mole di informazioni personali – informazioni che sarebbero di grande valore per i criminali informatici e i responsabili delle minacce. Se i dati non sono protetti in modo efficace, una violazione dei sistemi di Amazon potrebbe avere un forte effetto a catena sulla sicurezza dei dati e sulla privacy di un gran numero di persone” ha spiegato David Emm, Principal Security Researcher, GReATdi Kaspersky Lab.

Se questo brevetto dovesse entrare in vigore, i consumatori dovranno essere messi al corrente delle implicazioni possibili oltre che essere informati sulla tipologia di dati raccolti, il loro utilizzo e la possibilità di scegliere se partecipare o meno a questa raccolta dati. Amazon potrebbe sostenere che l’analisi dei dati memorizzati ha lo scopo di rendere i dispositivi più intelligenti – ma nell’odierna era digitale, tali informazioni potrebbero essere utilizzate in modo sbagliato, anche da parti fidate. Ad esempio, come abbiamo visto con Cambridge Analytica, gli enti pubblici potrebbero indirizzare le campagne elettorali a coloro che discutono di politica.

“Ci sono molte differenze tra l’archiviazione locale temporanea delle frasi che ha lo scopo di determinare se la parola che attiva il comando è stata utilizzata, e la conservazione di massa dei dati per lunghi periodi, o in modo permanente – anche se il processo di ascolto è legittimo e i consumatori sono consenzienti. Ci sono già state critiche ad Amazon per non aver chiarito cosa viene registrato e memorizzato – e siamo preoccupati che quest’ultimo episodio possa voler dire che l’azienda si stia muovendo nella direzione sbagliata – lontano da visibilità, privacy e consenso dei dati” ha concluso David Emm.