Interfacce con un design semplificato e intuitivo, pochi click per gli utenti, architetture adeguate alle esigenze quotidiane

User experience: perché l'UX è la cyber-tendenza da seguire

User eXperience: interfacce con un design semplificato e intuitivo, pochi click per gli utenti, architetture adeguate alle esigenze quotidiane. L’approccio dietro al concetto di UX, in circolazione dal 1993, è che uno strumento IT/TLC sia sufficientemente attraente perché gli utenti vogliano adottarlo, abbracciandone le peculiarità, per trarne beneficio. Dopo tutto, il livello di accettazione di una soluzione da parte degli utenti determina il successo di qualsiasi strategia digitale.

L’UX rafforza anche la sicurezza informatica

L’UX non è strettamente vincolata al cosiddetto “utente finale”. E’ altrettanto importante che gli stessi amministratori di sistema accettino la soluzione implementata, specie nell’ambito della cybersecurity, dove riscontriamo due principali tipi di utenti “UX”: l’utente tecnico (amministratore) e l’utente finale.

“L’obiettivo dell’UX nella cybersicurezza è che le soluzioni siano vantaggiose per ogni tipologia di utente: L’utente finale si aspetta un impiego trasparente e intuitivo, l’amministratore invece una piattaforma user-friendly per configurare anche le impostazioni più complesse evitando errori”, spiega Alberto Brera, Country Manager di Stormshield per l’Italia. Quindi non sorprende che l’aspetto UX abbia un ruolo significativo nello sviluppo di soluzioni di cybersecurity.

“Cyber-user friendly”: come rendere più sexy le soluzioni di sicurezza IT

Una cultura informatica ben radicata a livello aziendale non può esistere senza che i dipendenti accettino le misure di sicurezza IT implementate. Ecco perché i produttori di cybersecurity dovrebbero sviluppare i loro prodotti con un approccio non solo tecnico ma anche orientato ai processi aziendali. La tecnologia è uno strumento, ma ciò che garantisce una UX positiva è la comprensione dei bisogni quotidiani degli utenti. Un approccio che Stormshield ha adottato da diverso tempo. “Per esempio, prima di sviluppare interfacce grafiche per la nostra soluzione per la tutela dei dati (ndr. Stormshield Data Security), lavoriamo con mock-up che testiamo su un gruppo di utenti misti”, spiega Virginie Ragons, UX/UI Designer di Stormshield. Gli utenti si confrontano con la soluzione in tempo reale e la loro reazione al prodotto viene analizzata. Questo ci permette di determinare se la soluzione è abbastanza intuitiva e di effettuare aggiustamenti se necessario.

Un altro argomento rilevante per i produttori è l’ottimizzazione della preconfigurazione delle loro soluzioni. Le interfacce per amministratori e utenti non devono più presentare miriadi di opzioni che spesso non vengono impiegate. A tal fine, è necessario distinguere in anticipo quali sono le funzionalità più utilizzate, in modo da renderle fruibili con maggior immediatezza rispetto alle altre. Questo passo è cruciale perché il modo in cui gli sviluppatori progettano un’interfaccia utente determina la scelta di chi deve avvalersene.
Alla luce del fatto che gli specialisti ritengono che oltre il 90% degli incidenti di sicurezza siano dovuti all’errore umano, è chiaro che per una sicurezza informatica efficace, l’utente deve avere l’ultima parola nella UX dei prodotti di sicurezza.

Cybersecurity e UX: le tendenze più importanti

20 anni fa si lavorava primariamente tramite linea di comando. Di conseguenza, anche le soluzioni di sicurezza venivano progettate come “fat client”. Oggi, lo sviluppo si sta spostando verso i “thin client” con interfacce graficamente accattivanti. L’UX segue l’evoluzione generale del web. Questo nuovo sviluppo permette una maggiore flessibilità d’uso in presenza di nuovi modelli lavorativo come il nomadismo, il telelavoro o postazioni di lavoro che non necessitano di “agenti”. “In Stormshield, ad esempio, abbiamo rimosso tali agenti dalla nostra soluzione di crittografia dei dati Stormshield Data Security, impiegabile di conseguenza direttamente tramite browser da qualsiasi piattaforma”, spiega Brera.
La responsabilità dei dipendenti è e rimane un elemento chiave anche in termini di UX. L’utente finale sarà sempre più chiamato a garantire la sicurezza all’interno della sua organizzazione. Ogni utente dovrà quindi essere messo in grado di svolgere il proprio ruolo. Ancora una volta, l’UX diventa una parte essenziale dell’igiene digitale: bisogna disporre degli strumenti giusti per sostenere questa tendenza. Strumenti attraverso cui gli utenti possono contribuire attivamente al processo decisionale relativo alla cybersecurity, non più appannaggio dei soli tecnici.