Fabio Sambrotta di Pexip, specialista Europeo delle videocomunicazioni, analizza i trend di un settore che si è evoluto completamente negli ultimi anni.

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“Non si può negare che negli ultimi anni il mondo sia cambiato radicalmente. Una pandemia globale, i cambiamenti climatici, i disordini politici e le sfide legate alla sicurezza informatica hanno influenzato il modo in cui lavoriamo e interagiamo. Questi fattori influenzano aziende, organizzazioni e individui in tutti i settori, i Paesi e i luoghi di lavoro”. Una riflessione sul futuro delle videocomunicazioni definendo i quattro mega-trend del settore.

  • Una pandemia che ha rivoluzionato il mondo
  • Il cambiamento climatico
  • La complessità della situazione geopolitica
  • La cyber-security

In mezzo a questi cambiamenti, abbiamo assistito all’avvento di una nuova economia del settore video, che sta già plasmando il modo in cui le persone interagiscono tra loro e il mondo che le circonda. Le videocomunicazioni oggi giocano un ruolo fondamentale nel connettere in sicurezza i pazienti con gli operatori sanitari, nel rendere l’istruzione e i servizi pubblici più accessibili e nel facilitare la comunicazione a livello aziendale consentendo sia le riunioni interne sia le interazioni con partner e clienti in ogni parte del mondo.

Oggi vediamo le enormi opportunità offerte dal video nel rendere più efficienti le imprese e più accessibili i servizi pubblici e, al contempo, è diventato chiaro che le videocomunicazioni giocano un ruolo fondamentale nella riduzione delle emissioni di CO2 create da spostamenti non necessari.

La pandemia ha fatto crescere rapidamente il mercato delle videocomunicazioni. Poiché il lavoro a distanza è diventato la “nuova normalità”, molte organizzazioni sono passate dalle riunioni in presenza alle videocall. La tecnologia per le riunioni video si è diffusa in maniera talmente rapida e pervasiva che il video è ora diventato parte integrante delle operazioni, delle strategie e dei flussi di lavoro della maggior parte delle organizzazioni. Oggi registriamo che questo nuovo modo di lavorare continuerà a lungo dopo la fine della pandemia.

Le riunioni in video vengono utilizzate in vari modi, dalle riunioni di team agli appuntamenti virtuali dai consulti medici alle vendite, fino al servizio clienti. Ma quello che abbiamo visto è che, chi svolge un lavoro di concetto può – e continuerà a – lavorare da molteplici luoghi: casa, ufficio, da una località scelta per un weekend “lungo” o uno spazio di co-working. Il lavoro non dipende più dalla tua posizione, purché gli strumenti e le risorse giusti siano a portata di mano.

I cambiamenti climatici sono stati una preoccupazione per decenni e la realtà della minaccia è ora più evidente che mai. Ma se c’è una cosa positiva che possiamo dire sulla pandemia, è che abbiamo trovato modi alternativi di lavorare e comunicare che non sono solo più efficienti, ma riducono anche l’impatto ambientale.

Un volo di andata e ritorno da Milano a Londra per un incontro non è più considerato necessario, o addirittura accettabile; nemmeno viaggiare dall’altra parte della città per una consultazione di 30 minuti con un consulente finanziario o un operatore sanitario, quando quella riunione può essere altrettanto produttiva in video.

La nostra mentalità è cambiata e le organizzazioni pubbliche e private di tutto il mondo si stanno adattando e, oltre a ridurre le emissioni legate ai viaggi, i manager stanno anche cercando modi per ridurre la produzione di rifiuti elettronici. Mentre il mondo guarda alle videocomunicazioni per eliminare i viaggi non necessari, si sta anche concentrando su come prolungare la durata delle proprie apparecchiature per videoconferenze e aggiornarle nel modo più efficiente e sostenibile possibile.

Mentre le videocomunicazioni avvicinano le persone, non si può negare che viviamo in un’epoca di complessità e tensione geopolitiche. Le nazioni devono pensare a come gestiscono le loro strutture per la difesa, il governo e le istituzioni pubbliche, il che si traduce in una maggiore richiesta di strumenti di comunicazione che promuovano e facilitino la privacy e la sovranità dei dati.

Le organizzazioni si dovrebbero chiedere:

  • Con chi sono disposto a condividere i miei dati?
  • È sicuro che la mia infrastruttura attraversi questo o quel territorio?
  • Chi controlla la tecnologia?

Non c’è dubbio che le organizzazioni di oggi siano sempre più esposte agli attacchi informatici, dalle violazioni dei dati agli attacchi denial-of-service. La spesa per la sicurezza informatica è in costante aumento e Gartner prevede che il mercato mondiale della sicurezza delle informazioni raggiungerà l’incredibile cifra di 170 miliardi di dollari nel 2022.

Le organizzazioni di oggi devono adottare misure per proteggere le comunicazioni e videocomunicazioni più sensibili e l’information security. 

di Fabio Sambrotta, Regional Sales Manager Italy di Pexip