Chi non innova fallisce. Il processo di trasformazione non è però semplice. Ci sono diversi ostacoli da superare

Come ottenere il massimo dalla digital transformation

Trasformare il business o essere tagliati fuori dal mercato.  È questa la scelta che le imprese oggi devono fare: abbracciare completamente la digital transformation o rimanere ancorati a modelli ormai obsoleti e conseguentemente essere spazzati via da concorrenti più efficienti e flessibili. E la storia lo conferma: Postalmarket, Nokia e Blockbuster, leader nei rispettivi mercati, non sono riusciti a modificare in tempo i loro modelli di business e, a seguito della perdita di importanti quote di mercato, sono stati costretti a chiudere. Ancora più emblematico è il caso di Kodak che nel 1975 aveva realizzato la prima macchina fotografica digitale, ma che, anziché puntare ed investire su di essa, ha deciso non modificare il proprio business per evitare di perdere le revenue provenienti dai rullini classici. Risultato? Oggi Kodak non esiste più. La scelta è quindi duplice: transform or die. Non esistono terze vie.

Ad essere entrati con dirompenza sul mercato sono state infatti aziende come Facebook, Netflix, Amazon, Google, Twitter, Uber, Airbnb, che hanno puntato fortemente sul digitale. Chi cambierà le regole nel prossimo futuro? Magari sono proprio queste aziende che continueranno ad innovare e a caratterizzare ancora il mercato oppure entreranno in gioco nuove realtà: le tecnologie disruptive possono infatti arrivare da qualunque ambito e contesto, Zuckerberg era uno studente e la Apple è nata in un garage” ha dichiarato Sergio Patano, Senior Research & Consulting Manager, IDC Italia.

Tra i possibili scenari futuri, le più interessanti innovazioni saranno legate al mondo del 3D Printing, robotica, intelligenza artificiale, IoT, Cognitive Computing e realtà aumentata. Queste potranno portare ad particolari benefici solo se basate sulla Terza Piattaforma (cloud, big data & analytics, mobile e social) perché in grado di venire incontro alle necessità di aggiornare o sostituire sistemi legacy che ancora frenano il percorso di molte imprese.

Ma a che punto sono le imprese italiane?

In Italia si registra una crescita degli investimenti in digitale da parte delle aziende del Belpaese. L’obiettivo è quello di ottimizzare le operazioni attraverso processi digitali e automatizzazione (30%), incrementare l’esperienza dei clienti (46%) e ottenere nuove entrate (24%). Per questo le diverse organizzazioni hanno avviato progetti per innovare la customer experience (60%),  modificare il business model e i sistemi di produzione e delivery (38%), migliorare prodotti o servizi (36%),  ripensare al marketing (22%) e creare un ecosistema con le diverse filiere (14%).

Esistono però ancora diversi freni alla digital transformation: non avere processi in essere (34%),  la mancanza di una struttura organizzativa adeguata (18%) e di una leadership efficace (11%), ridotti o mancanti incentivi per la trasformazione (11%).

A tutto ciò si deve anche considerare il Gap con le aziende europee. Per colmarlo, a livello di ogni singola organizzazione,  è innanzitutto necessario realizzare una strategia che sia in grado di supportare la visione digitale dell’azienda, con priorità strategiche, programmi e progetti ben definiti, tutti condivisi con ciascun livello gerarchico, poiché a cambiare deve essere l’intera organizzazione. In particolare è opportuno identificare le aree di successo in termini di market share, margini, profitti e customer engagement.

Per coordinare il processo di digital transformation è doveroso abilitare una figura ad hoc, un digital champion che focalizzerà l’azienda sulla priorità del digitale e la allineerà con le altre strategie aziendali. Questa figura dovrà inoltre coordinare una business unit dedicata al digitale. In tale contesto l’IT deve rimanere comunque centrale nel processo decisionale e nel funding, con però un maggiore coinvolgimento di tutte le linee di business.

L’azienda e tutti i suoi lavoratori devono inoltre sconfiggere il pensiero “ho sempre fatto così e così continuerò” – ha concluso Sergio Patano. – E’ opportuno infine anche essere consapevoli che il successo non arriva mai al primo tentativo: non sarà un percorso facile, ma se perseguito con costanza e determinazione porterà ad interessanti miglioramenti per il business”.