È quanto emerge da una recente inchiesta di Altroconsumo, che ha visitato 160 punti vendita a Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo

Telefonia mobile

Secondo un’indagine di Altroconsumo, i cui risultati sono resi noti ieri 25 marzo, tra costi extra, vincoli contrattuali e penali indebite, nessun operatore telefonico brilla in trasparenza per quanto riguarda la sottoscrizione di nuovi contratti. Altroconsumo ha visitato 160 punti vendita tra ufficiali e rivendito­ri autorizzati di undici operatori di telefonia mobile a Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo, con l’obiettivo di valutare il grado di trasparenza nei confronti di un cliente che vuole attivare un nuovo numero. Solo il 6% fornisce spontaneamente dettagli sui costi extra-soglia. Nel 92% dei casi il negoziante non chiede informazioni sul profilo di consumo del cliente prima di proporgli un piano tariffario. Nel 50% dei casi si ricevono risposte sbagliate (oppure nessuna) se si chiedono informazioni sulle penali per recesso anticipato. Il 23% degli addetti alle vendite non specifica il nome dell’offerta che sta proponendo al cliente.

Proprio nelle informazioni precontrattuali il 70% degli operatori ha ottenuto un voto pessimo (meno di 2 su 5). Solo un punto va ai leader di mercato, Vodafone e Tim (incluso l’operatore virtuale Kena), che nell’informazioni in negozio sono i peggiori.

Buio sui costi extra-soglia. Sono avvantaggiati i negozi di quei provider che confezionano offerte semplici e facili da capire e da spiegare. È il caso dei piani tariffari di Coop Voce e ho.Mobile, che non hanno costi extra-soglia né costi di uscita per recesso anticipato. Rete di vendita lacu­nosa nelle informazioni se invece deve piazzare offerte più complesse: nessun cenno su quanto costino i giga di traffico in più nel caso in cui quelli inclusi nel pacchetto mensile si esauriscano; i più svicolano, rispondendo generica­mente: «Internet si blocca». Incertezze o buio assoluto anche sul costo di eventuali sms o minuti aggiuntivi. Le informazioni sui costi extra-so­glia arrivano quasi sempre dietro espres­sa domanda: solo il 6% dei venditori le menziona in modo spontaneo.

Offerte alla cieca, con mancata comunicazione del nome del pacchetto e nessuna consegna di ma­teriale informativo (brochure, schede, prospetti) con il riepilogo dei dettagli del piano.

Per verificare quali problemi possono verificarsi durante e dopo la sottoscrizione del contratto, Altroconsumo ha attivato anche 55 schede telefoniche, una per operatore in ciascuna città. Valutati negativamente gli operatori che per il pagamento richie­dano obbligatoriamente il codice Iban o il numero di carta di credito, perché così facendo impongono limitazioni nelle possibilità di pagamento. In alcuni casi nessuna documentazione contrattuale è stata consegnata, comportamento grave perché i consumatori devono es­sere sempre messi a conoscenza delle condizioni contrattuali realmente appli­cate, per poter far valere i propri diritti.

Per uno stop ai disservizi e attrezzarsi meglio consultare la community telefonia sul sito di Altroconsumo oppure il calcolatore online.