La tecnologia sta trasformando il settore della difesa e gli investimenti da parte di enti governativi, istituzionali e Venture Capital crescono costantemente.

Settore della difesa

Klecha & Co. – investment bank paneuropea indipendente specializzata nei settori tech – dedica il suo nuovo insight report alle tecnologie che stanno ridisegnando il settore della difesa a livello globale.

L’innovazione è sempre più cruciale nella difesa, un settore che si sta profondamente ridefinendo intorno alle nuove tecnologie applicate o sviluppate in ambito militare.  La leadership tecnologica si accompagnerà sempre più alla leadership militare: basti pensare che un attacco informatico può oggi abbattere un jet F-35 più facilmente rispetto ad un missile.

Gli investimenti in tale ambito sono in costante crescita e vedono in prima linea enti governativi e un forte interesse di investitori istituzionali e Venture Capital, soprattutto negli USA.

L’esercito statunitense, ad esempio, sta lavorando allo sviluppo di ben 685 progetti di intelligenza artificiale, mentre la US Air Force ha stanziato 600 milioni di dollari da investire in startup e imprese innovative con l’obiettivo di supportarne la crescita nei prossimi 5 anni e creare nuovi unicorni del settore della difesa.

I nuovi unicorni potrebbero ampliare la platea degli “SHARPE”, ovvero delle 6 start-up specializzate in tecnologia applicata alla difesa che negli ultimi mesi hanno raggiunto una valutazione superiore al miliardo di dollari: Sheild AI (intelligenza artificiale); Hawk Eye 360 (analisi dei dati a radiofrequenza); Anduril (sistemi autonomi e tecnologie per difesa e spazio); Rebellion (intelligenza artificiale); Palantir (data analitics); Epirus (sistemi di efficienza energetica).

In Europa, la European Defence Agency (EDA) ha stanziato 2,7 miliardi di euro per lo sviluppo di progetti tecnologici militari nei prossimi 5 anni.

Le varie iniziative a sostegno dell’innovazione nel settore della difesa sono riunite nell’ambito del programma per l’innovazione nel settore della difesa (EUDIS) che farà leva, tra l’altro, sull’European Defence Fund (1,46 miliardi di euro), combinato al cofinanziamento degli Stati membri (90 milioni di euro) e circa 500 milioni di euro provenienti da altre fonti pubbliche e private. All’EUDIS fa capo, inoltre, il Defence Equity Facility, fondo che mira, in particolare, ad incrementare il supporto finanziario a start-up e piccole e medie imprese specializzate in tecnologie di difesa, alla luce della scarsità di capitale di rischio tradizionalmente riservato a tale ambito.

Le tecnologie del futuro passano dal presente

L’insight report di Klecha & Co. ha identificato i 9 ambiti tecnologici maggiormente dirompenti nel settore della difesa militare che saranno in grado di garantire, a chi le possiederà, la leadership militare: intelligenza artificiale, analisi dei big data, robotica, tecnologia aerospaziale, Cyber Warfare, Internet of Military Things, tecnologie immersive, tecnologie quantistiche e nanotecnologia.

  1. Intelligenza artificiale. Nessun’altra tecnologia ha effetti tanto trasversali sulle operazioni militari quanto l’intelligenza artificiale, che deriva dalla capacità degli algoritmi di prendere decisioni ottimali in funzione dell’obiettivo. L’elaborazione di grandi quantità di dati consentirà di animare sensori, testare nuovi materiali, coordinare rapidamente flotte autonome e prendere decisioni rapide. L’IA può prevedere le azioni degli avversari, le variabili meteorologiche, ambientali e i metodi di missione. I droni basati sull’IA, infine, possono agire o trasmettere informazioni critiche ad altri droni facenti parte dello stesso “sciame”. Questi sciami possono essere utilizzati in simulazioni e operazioni di addestramento effettive e sono in grado di prendere decisioni vitali per l’operazione in base al contesto circostante.
  2. Big Data. Sebbene sia un campo a sé, l’uso dei big data è strettamente correlato all’intelligenza artificiale, in particolare all’apprendimento automatico. Per prevedere meglio gli eventi futuri, questa tecnologia consente la filtrazione di informazioni da dati di massa in e-mail, GPS, immagini satellitari, fogli di calcolo, documenti PDF e dati dei social media. L’analisi dei big data viene già utilizzata dai militari per creare sistemi di simulazione che assistono le operazioni, l’addestramento e la pianificazione dei piani d’azione.
  3. Robotica e sistemi autonomi (RAS). La crescente dipendenza dei militari dai robot e dai sistemi autonomi (RAS) modificherà radicalmente il modo in cui verranno condotti i conflitti. Già oggi esistono macchine autonome che aiutano i soldati a spostare carichi pesanti, a fare rifornimenti di ogni genere e a supportare un reggimento durante possibili evacuazioni. Le interfacce uomo-macchina come gli esoscheletri, invece, stanno migliorando la forza e la resistenza dei soldati. La crescente diffusione dei robot nel settore della difesa militare è testimoniata dalla dimensione del relativo mercato che si stima arriverà a valere circa 52 miliardi di dollari entro il 2027.
  4. Tecnologia aerospaziale e satellitare. Stati Uniti, Russia e Cina sono da anni in competizione per sfruttare lo spazio a scopo militare, come dimostra lo sviluppo di sistemi d’arma ipersonici (HWS) che ha dato il via a una nuova guerra fredda spaziale. I sistemi di erogazione ipersonica, ovvero viaggi a velocità superiori a Mach 5, o 6125 km/h, avranno implicazioni dirette per la sicurezza e la difesa. La tecnologia rivoluzionerà il combattimento se combinata con l’intelligenza artificiale, il calcolo quantistico e i sistemi autonomi.
  5. Cyber Warfare. La guerra informatica non è una minaccia futura, è un pericolo evidente e attuale. La natura interconnessa del nostro mondo e le sue numerose lacune di sicurezza rendono il terrorismo informatico una terribile realtà. La rete fornisce un percorso dove criminali e attivisti politici possono perseguire i loro scopi, che si tratti di guadagno monetario, influenza politica o instabilità. Entro il 2025, si prevede che i criminali informatici riusciranno ad armare gli ambienti di tecnologia operativa (OT) per ferire o uccidere le persone. Questo significa che non c’è più tempo e bisogna agire subito per aumentare la sicurezza in ambito cibernetico. L’evoluzione dei sistemi di difesa in tale ambito sarà sempre più cruciale e connesso alla diffusione della blockchain.
  6. Internet of Military Things (IoMT). L’Internet of Military Things (IoMT) è un sottoinsieme dell’Internet of Things, utilizzato nelle operazioni militari e di combattimento. L’IoMT si riferisce a un’ampia categoria di dispositivi con interfacce virtuali o informatiche che sono in grado di rilevare, apprendere e agire in modo intelligente. Fanno parte di questa categoria: sensori, veicoli, robot, veicoli aerei senza equipaggio (UAV), indumenti, munizioni, armature e altre tecnologie all’avanguardia.
  7. Tecnologie immersive. Con l’avvento del Metaverso, le piattaforme immersive stanno iniziando a diventare più realistiche e forniscono ai militari una strada alternativa per realizzare simulazioni di guerra più realistiche. La realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) possono migliorare l’abilità cognitiva dei soldati e le loro performance di addestramento virtuale e sul campo.
  8. Tecnologia quantica. Il supercalcolo, la distribuzione di chiavi crittografate, la criptoanalisi, la decodifica, la sorveglianza, sono alcuni degli ambiti in cui il settore della difesa applicherà la tecnologia quantica. Il potenziale è elevatissimo, ma ci vorrà però del tempo per lo sviluppo dei computer quantici. Questi saranno decisivi in vari ambiti, dalla cybersecurity, alla rilevazione dei movimenti di veicoli sottomarini attraverso l’analisi dei campi magnetici.
  9. La nanotecnologia aiuterà sempre di più a creare materiali leggeri per l’esercito come giacche multifunzionali, in grado di proteggere i soldati da colpi di arma da fuoco, attacchi biologici e chimici. Saranno dotate di dispositivi di comunicazione e monitor sanitari per controllare i parametri vitali utilizzando sensori fisiologici impiantati nei nano tessuti. Gli scienziati hanno scoperto che i tessuti nanotecnologici possono ridurre la forza dei proiettili, respingere fumi tossici e agenti patogeni, ridurre l’impatto del calore e del suono e auto-guarire e fornire farmaci a chi li indossa. Le applicazioni sono infinite anche nell’ambito dei veicoli militari dove possono essere utilizzati per sistemi di camuffamento.

Settore della difesa“L’Europa deve accelerare sul fronte dell’innovazione tecnologica al servizio della difesa”, afferma Stephane Klecha, Co fondatore e Managing Partner di Klecha & Co. “Abbiamo i talenti, le idee e la finanza per farlo e l’attuale contesto evidenzia che affrontare questa priorità non è più rimandabile. Nel solo ambito della cybersecurity, gli attacchi cui assistiamo quotidianamente sono sempre più significativi. Su questo fronte è una buona notizia la volontà dell’Agenzia Nazionale per la cybersicurezza di voler iniziare a investire sulle start up del settore. Ora è il momento anche per i capitali privati di puntare con più decisione sulle tecnologie al servizio della difesa, non solo per il loro enorme potenziale di crescita, ma anche nello spirito di sostenere lo sviluppo di un ecosistema della difesa europea sempre più innovativa. La finanza, in tal senso, deve credere di più anche nelle startup, sull’esempio di quanto si sta realizzando in ambito governativo e militare sia in Europa che negli USA. In queste imprese si possono trovare le nuove soluzioni tecnologiche che ridefiniranno ulteriormente il settore della difesa”.