In alcuni casi nei PCB può versificarsi un accumulo di tensione che prende il nome di tensione di flyback. Ecco come evitarlo

Chi opera nel settore della tecnologia sa di cosa si parla quando si definisce un PCB, un circuito stampato, dall’inglese printed circuit board. A chi ancora non è così vicino all’argomento è possibile spiegare, in sintesi, che si tratta un supporto costituito da un insieme di piste in rame disegnate su un supporto isolante. Queste piste hanno il compito di collegare tra loro i componenti che costituiscono il circuito elettronico. In pratica non è così semplice da applicare come sembra in teoria, ma gli addetti ai lavori hanno le competenze per riuscirci.

Detto questo, è importante sapere che esistono diverse tipologie di PCB da poter scegliere in base a quelle che sono le esigenze di ogni singolo progetto che si deve realizzare.

Cosa fare se si creano disturbi elettrici

Trattandosi di un tema molto complesso, la realizzazione di PCB in alcuni casi può comportare qualche complicazione, una delle più ricorrenti è quella dei disturbi elettrici.

Quando ci si trova a dover affrontare la creazione di circuiti stampati che includono relè meccanici, con i diodi flyback è necessario per prima cosa avere chiaro cos’è un diodo flyback. Precisamente si tratta di un diodo posizionato con polarità inversa dall’alimentazione ed è in parallelo alla bobina di induttanza del relè. La sua funzione in questo specifico caso è quella di ridurre le interferenze elettromagnetiche (EMI).

I diodi flyback sono anche noti come diodi snubber perché rappresentano una tipologia di circuito snubber, appunto.

In alcuni casi nei PCB può versificarsi un accumulo di tensione che prende il nome di tensione di flyback. Questa può causare un arco elettrico e danneggiare i componenti che controllano il relè, oltre a introdurre disturbi elettrici che potrebbero accoppiarsi a segnali adiacenti o collegamenti di potenza e causare un crash o un reset del microcontroller.

Per evitare tutti questi possibili danni è possibile inserire un diodo collegato all’alimentazione con polarità inversa. Quando l’alimentazione viene scollegata, la polarità della tensione sulla bobina è invertita ed il diodo si polarizza in senso diretto. Quest’ultimo consente alla corrente di scorrere con una resistenza estremamente bassa e impedisce l’accumulo della tensione di flyback. Ed è esattamente per questo motivo che prende il nome di diodo di flyback.

Chiaramente questa spiegazione non vuol significare che con l’inserimento di questi elementi si potranno risolvere tutti i problemi legati a disturbi elettrici perché ognuno ha la sua precisa spiegazione oltre che una precisa soluzione.

Cosa c’è da sapere

Se l’argomento sono i diodi flyback per i propri PCB, è necessario conoscere alcune informazioni utili che permetteranno di evitare almeno qualche problema iniziale.

Una delle prime cose da fare è quella di verificare che la corrente diretta del diodo sia superiore a quella della bobina. Non è certo l’unica operazione da fare, anzi. È necessario anche scegliere un diodo la cui tensione inversa sia più alta della tensione nominale della bobina.    

Da non sottovalutare poi, l’utilizzo di un software per la gestione dei materiali che sia efficace e preciso in modo che possa aiutarci nel lavoro.