La possibilità di gestire il proprio orario di lavoro è uno dei vantaggi aziendali più richiesti dai giovani professionisti, soprattutto nel settore tecnologico e digitale.

Orario di lavoro flessibile

Robert Walters, società di consulenza leader a livello globale nella ricerca e selezione specializzata di figure di middle, top & executive management analizza i vantaggi e gli svantaggi dell’orario di lavoro flessibile cercando di capire, inoltre, se le aziende italiane siano preparate o meno ad adottare questo tipo di modello lavorativo.

Una giornata lavorativa flessibile è quella in cui il dipendente può adattare il suo orario di lavoro alla sua vita personale. Questo modo di lavorare decentrato consente al professionista di portare a termine i suoi obiettivi quotidiani adattando il suo programma in base alle proprie esigenze. Le ore di lavoro sono distribuite su un intervallo più ampio e suddivise in diverse fasi, evitando così orari di lavoro lunghi, continui e fissi.

“Grazie a questa modalità, un professionista non solo guadagna flessibilità nella sua vita personale, ma può anche adattare il proprio orario lavorativo in base a quello che ritiene essere il momento più produttivo della sua giornata. Questo è un modello ricercato soprattutto dai profili senior con responsabilità familiari e dai profili junior del settore tecnologico, che sono sempre più inclini alla flessibilità”, sottolinea Cristina Napoletano, Associate Director di Robert Walters Italia.

L’orario di lavoro flessibile è diventato uno dei vantaggi più interessanti quando si tratta di attrarre i talenti più ricercati. Le aziende native digitali e un gran numero di aziende legate alle aree tecnologiche tendono ad avere una maggiore flessibilità rispetto ad altri settori. Questa è una conseguenza diretta della scarsa disponibilità di alcuni profili tecnologici che non cercano solo una retribuzione migliore quando cambiano lavoro, ma mirano anche a migliorare il loro pacchetto di benefit: telelavoro, flessibilità, buoni pasto, pagamento delle utenze domestiche, ecc.

Vantaggi e svantaggi dell’orario di lavoro flessibile

“Considero l’equilibrio tra lavoro e vita privata il principale vantaggio del modello di lavoro flessibile. Un sistema che garantisce, inoltre, la possibilità di sfruttare nel modo più efficace ed efficiente possibile i periodi di massima concentrazione e produzione di ogni singola persona”, sostiene Napoletano.

Alcuni dei vantaggi della flessibilità dell’orario di lavoro per le aziende sono l’aumento dell’impegno dei professionisti e la riduzione dell’assenteismo, per non parlare del potere di fidelizzazione delle giovani generazioni, dato che i giovani talenti considerano i vantaggi della flessibilità sul lavoro importanti tanto quanto lo stipendio.

Tra gli inconvenienti che le aziende possono riscontrare, invece, c’è il disimpegno del professionista nei confronti del team e dei valori aziendali, una conseguenza diretta dei modelli di lavoro a distanza o ibridi comune tra le aziende che offrono orari di lavoro non lineari ai propri dipendenti. Queste, poi, possono anche trovarsi di fronte a professionisti con poca o nessuna esperienza di lavoro in un ambiente flessibile, così come a leader privi di competenze complesse e specifiche per gestire efficacemente team flessibili e da remoto.

Dal punto di vista professionale, però, vale la pena notare che gestire i propri impegni lavorativi, trascurando la realizzazione di obiettivi o progetti personali può comportare un maggior grado di stress, fino a sfociare nella sindrome del burnout.

“Un professionista soddisfatto della sua vita personale e sereno per la gestione della sua famiglia, concentrerà maggiormente le sue energie sul lavoro. Sarà più efficiente e, di conseguenza, più appagato. Tutto questo non potrà che accrescere la sua riconoscenza verso l’azienda, creare un senso di appartenenza e fidelizzazione alla stessa mantenendo, con la fiducia, uno stabile e duraturo rapporto di lavoro” afferma Napoletano.

Cosa pensano le aziende italiane?

“Abbiamo osservato che molte aziende continuano a temere un calo di produttività dei loro team e collegano la flessibilità direttamente a un minore senso di appartenenza all’azienda, che può portare a una fuga di talenti verso aziende concorrenti”, afferma Napoletano “A mio parere si potrebbe dire che la soluzione sta nel mezzo.  Se Inizialmente, infatti, dopo la pandemia, molte aziende hanno scelto di attuare una politica di grande flessibilità in termini di orari e presenza, oggi, la maggior parte delle multinazionali, delle PMI e delle start-up sta attuando politiche di lavoro flessibile con orari di inizio e fine lavoro flessibili, oltre a 2 o 3 giorni di lavoro a distanza. Questo tipo di soluzione consente alla risorsa di mantenere l’equilibrio necessario tra lavoro e vita privata, senza però sacrificare il rapporto diretto con l’organizzazione e suoi core value”, conclude Cristina Napoletano, Associate Director di Robert Walters Italia.