Secondo il 60% delle PMI il modo in cui l’Italia userà i fondi ne segnerà il destino

Resilienza: le aziende puntano su digitalizzazione e sostenibilità

Il modo in cui l’Italia saprà utilizzare i fondi del Next Gen Eu ne segnerà il destino: il messaggio lanciato dalle PMI è chiaro. Le piccole e medie imprese, vera spina dorsale del tessuto imprenditoriale nazionale e da sempre – storicamente – abili nell’intercettare i cambiamenti del mercato, anche nei momenti di crisi economica.

Questo quanto emerge da uno studio realizzato da TeamSystem – tech company italiana attiva nel mercato delle soluzioni per la gestione del business di imprese e professionisti – e sviluppato in collaborazione con Kantar.

Per il 60% delle piccole e medie imprese intervistate, il Recovery Fund è un’occasione che l’Italia non può mancare per poter andare incontro a un futuro competitivo nel medio-lungo periodo. Una nuova epoca, in cui il paese sarà riuscito a trasformare definitivamente il proprio modello di sviluppo secondo i principi della digitalizzazione, della sostenibilità ambientale, economica e sociale, e dell’inclusività.

Ma se si volge lo sguardo verso le prospettive di breve termine, ovvero quelle legate al rilancio del paese nella fase immediatamente successiva allo spegnersi dell’emergenza sanitaria, l’importanza del corretto utilizzo dei fondi europei cresce ulteriormente. Per ben 9 imprese su 10 è condizione essenziale e irrinunciabile per il rilancio del sistema economico, già fortemente impattato dalle chiusure e dai lockdown per contrastare la pandemia.

Una pandemia che ha pesato in modo significativo sui fatturati delle imprese italiane, con conseguenze negative per circa il 60% delle microimprese e per oltre il 50% delle piccole e medie imprese nostrane.

Tuttavia, non tutte le PMI italiane (intorno al 40%) ritengono così vitale il ruolo del Next Gen EU come strumento di competitività futura, e anzi fanno da contraltare suggerendo alternative a loro parere più valide al fine di riportare l’Italia su un sentiero di crescita sostenibile nel corso dei prossimi anni. Tra queste, oltre il 60% ritiene che il Governo debba attuare programmi concreti per supportare le aziende che decidono di riportare le produzioni in Italia (re-shoring), il 52% preme per una sostanziale riforma dei contratti di lavoro, e circa il 40% cita tra le chiavi di volta una radicale riforma del sistema fiscale.

“L’Unione Europea ha messo in campo risorse straordinarie per permettere all’economia dei diversi Stati membri di ripartire una volta cessata la fase pandemica e di disegnare un futuro di crescita all’insegna del digitale e della sostenibilità”, ha commentato Federico Leproux, ceo di TeamSystem. “Si tratta di un’opportunità di portata storica per digitalizzare in modo esteso il nostro tessuto imprenditoriale, per lanciare una vera e propria trasformazione digitale di sistema, che includa la pubblica amministrazione, facendo sì che il drammatico periodo che abbiamo vissuto – con la conseguente crisi economica – possa rappresentare un momento di svolta, in cui abbiamo saputo reinventarci, costruendo un’economia più dinamica, sostenibile, tecnologica e inclusiva. Tuttavia, concordo con chi lega indissolubilmente gli investimenti in arrivo con la necessità di attuare quelle riforme strutturali in grado di risolvere gli annosi problemi dell’Italia dal punto di vista della burocrazia, della giustizia, e della semplificazione dei processi. Solo così il Next Gen EU potrà davvero esprimere al 100% il proprio potenziale su futuro del paese e sulle imprese”.