L’azienda nepalese ha acquisito una grande esperienza nella formazione di programmatori e sviluppatori che mette a disposizione delle aziende in outsourcing per periodi di tempo limitati

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Lo skill gap è un problema ormai arcinoto: è ormai risaputo che le aziende italiane, e non solo, sono costantemente alla ricerca di personale altamente specializzato nel settore IT, ma i candidati con questi profili sembrano introvabili. Soddisfare le richieste, che ormai arrivano da tutti i settori, è sempre più complicato. Empathy IT Club, società nepalese con management prevalentemente italiano, ha iniziato a operare da poche settimane anche in Italia proprio per risolvere questo problema.

Fondata nel 2010, in Nepal, e successivamente rilevata da Matteo Redenti, insieme a Matteo Martini e Prabhat Jha, l’azienda ha acquisito negli anni una grande esperienza nella formazione di giovani programmatori e sviluppatori e oggi li mette a disposizione delle aziende in outsourcing per periodi di tempo limitati (da 3 a 12 mesi in lavoro da remoto), per tempi più lunghi (volendo anche presso la sede del cliente) oppure per opportunità di inserimenti permanenti.

A partire dall’ingresso del management italiano nel team, Empathy IT Club ha assunto un carattere internazionale, forte della propria esperienza di formazione IT in Asia.

Empathy IT Club permette alle aziende una maggior flessibilità, un supporto mirato nel caso di necessità urgenti e un notevole risparmio di tempo e di denaro per quanto riguarda la ricerca e la selezione di esperti IT.

I candidati che entrano in contatto con l’azienda sono accuratamente selezionati: in una prima fase Empathy IT Club si concentra sulle necessità del cliente, in modo tale da poter individuare il profilo più idoneo che viene poi testato al fine di accertarne le capacità effettive per il progetto specifico e solo successivamente assegnato al task.

La società di risorse umane non solo fornisce servizi utili alle aziende italiane, facilitandone l’innovazione tecnologica, ma svolge anche un servizio educativo, formando personale specializzato all’interno dell’Empathy IT Institute e mantenendo quindi i profili IT offerti sempre aggiornati.

“Spesso le aziende si trovano costrette a rinunciare a nuovi incarichi perché non hanno risorse umane sufficienti per gestirli” afferma Matteo Redenti, Global Marketing Director di Empathy. “In questi casi specifici, un’offerta in outsourcing come la nostra genera delle opportunità per tutti gli stakeholder in gioco: le aziende italiane potranno investire in nuovi business grazie ad un ampliamento su misura del proprio organico, mentre allo stesso tempo i giovani esperti in Nepal avranno delle opportunità professionali, e di conseguenza personali, impossibili altrimenti. Noi non vogliamo in alcun modo competere con i lavoratori italiani del settore, anzi: il servizio educativo Empathy IT Institute presto sbarcherà in Italia, con l’obiettivo di colmare ancora più efficacemente il gap di cui soffre il settore IT italiano.”

Empathy IT Club può già contare su partnership di valore, come, ad esempio, la Camera di Commercio italiana in India o “Informatici Senza Frontiere”, una ONLUS che sostiene progetti no profit allo scopo di promuovere inclusione e sviluppo.