Possiamo aspettarci che negli anni a venire questo mercato continui ad espandersi, grazie anche ai minori danni alla salute rispetto alle sigarette normali.

L’impatto delle sigarette elettroniche sull’economia italiana

Sono passati alcuni anni da quando la sigaretta elettronica si è guadagnata i primi spazi nelle borse e nelle tasche dei fumatori italiani. Era infatti il 2007 quando i primi modelli entravano nel mercato italiano e il verbo svapare non era ancora entrato nell’uso comune.

Come in ogni ambito e settore dell’economia, soprattutto quello che va a toccare anche la sfera della salute, si è fatto un gran parlare di questo nuovo modo di intendere il fumo, passando dalla versione per l’appunto elettronica di una sigaretta alla vera e propria possibilità di potersi godere una nube alla vaniglia grazie alla sigaretta elettronica senza nicotina.

I numeri di un fenomeno

Nello studio di fine 2020 portato avanti dall’EURISPES si è evidenziato come, a fronte di un mercato del fumo in leggera diminuzione, gli italiani siano comunque grandi appassionati di tabacco e simili. Un fumatore su cinque preferisce utilizzare la sigaretta elettronica e sono sempre più coloro che, almeno una volta, hanno provato questo metodo alternativo per fumare.

Il 12,3% degli intervistati, infatti, usa regolarmente una e-cig, mentre diminuiscono le persone che non l’hanno mai provata. Considerando che quasi un terzo del campione confessa che vorrebbe smettere di fumare ma, a conti fatti, non lo fa, viene da sé comprendere come si tratti di un fenomeno e un mercato dal futuro promettente.

In tal senso si esprime anche il 40,4% dei soggetti che, se messo davanti ad un’opzione sicuramente migliore in termini di salute, sarebbe ben contento di passare ad un prodotto meno dannoso. Di fatto i due terzi del campione ha ammesso di aver completamente smesso di fumare sigarette normali dopo aver provato le sigarette senza combustione!

Un mercato in crescita

L’Italia è uno dei cinque stati europei con una maggiore diffusione delle sigarette elettroniche, tant’è vero che secondo uno studio di CASMEF le vendite di e-cig nel mercato italiano rappresentano il 10% delle vendite a livello europeo. Se compariamo il +4,5% del 2018 al +14,5% dell’anno successivo, comprendiamo quindi quanto il settore si stia espandendo.

Se ciò non bastasse, solo nel 2019 il valore di questa fetta di mercato ha raggiunto la cifra di 600 milioni di euro! Di questo grande successo delle sigarette elettroniche beneficiano anche le casse statali, dato che gli introiti dalle accise da esse derivanti si attestano a +1.924%.

Possiamo quindi aspettarci che negli anni a venire questo mercato continui ad espandersi, grazie anche ai minori danni alla salute rispetto alle sigarette normali. I numeri, del resto, sembrano proprio indicare un successo che non sembra intenzionato a rallentare!