Richiesta prestiti in calo (-0,2% VS 2015) raggiungendo un nuovo minimo, aumentano le imprese sicure o solvibili (+0,8% VS 2015) e calano i fallimenti (-8%)

Nel 2016 i prestiti alle società lombarde hanno continuato a contrarsi, raggiungendo un nuovo minimo. Le imprese sopravvissute alla crisi hanno però proseguito il proprio processo di rafforzamento, mostrando profili di rischio più robusti. Sono diminuiti i default, ma sono tornate a salire le sofferenze delle banche originate da prestiti alle imprese.

Questo è lo scenario, con tratti in chiaroscuro, illustrato dalla nuova edizione dell’Osservatorio Credito e rischio delle imprese – La Lombardia al confronto con Emilia Romagna, Veneto e Piemonte relativo all’ultimo trimestre 2016. L’Osservatorio, curato da Assolombarda e Cerved, è dedicato a monitorare l’evoluzione delle condizioni economico-finanziarie delle imprese lombarde.

Nell’ultimo trimestre del 2016 si registra un nuovo calo nei prestiti alle imprese lombarde che ammontano complessivamente a 230,5 miliardi di euro in calo dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2015. Dall’inizio della crisi a oggi i prestiti in Lombardia sono diminuiti del 14%. I diversi settori mostrano dinamiche differenti: se i servizi confermano un trend di ripresa (+3,4%), le costruzioni confermano invece una situazione di forte diminuzione (-9,4%). Il calo dei prestiti ha interessato a ritmi più sostenuti anche il Piemonte (-2,9%), l’Emilia Romagna (-3,3%) e il Veneto (-5,1%).

Nell’ultima parte del 2016 è aumentata la quota[1] di imprese che, in base alle valutazioni di rischio di Cerved, si posizionano in area di sicurezza o di solvibilità: circa il 56% con un aumento di 0,8 punti percentuali rispetto a dicembre 2015. Inoltre, le imprese lombarde risultano più solide rispetto a quelle di Emilia Romagna e Piemonte.

Anche sul fronte delle procedure fallimentari si registrano risultati positivi: in Lombardia, nel 2016 prosegue il calo iniziato nel 2015, con 2.841 nuove procedure avviate nell’anno, in discesa dell’8% rispetto al 2015. La diminuzione delle procedure fallimentari mostra dinamiche settoriali differenti, in particolare emerge un andamento più virtuoso nei servizi, dove la diminuzione è del -11,2% rispetto al 2015.

Per quanto riguarda lo stock di sofferenze, l’ammontare lordo raggiunge, a fine 2016, la cifra di 32,8 miliardi di euro (+3,6% rispetto al quarto trimestre 2015). In termini di flusso, risultano in sofferenza il 3,0% dei finanziamenti, percentuale superiore al 2,8% del terzo trimestre 2016, ma ancora inferiore al 3,3% dello stesso trimestre dell’anno precedente.

“I dati raccolti confermano, da un lato, la percezione di vitalità del nostro territoriocommenta Carlo Bonomi, Vicepresidente di Assolombarda con delega al Credito e Finanza, Fisco, Organizzazione e Sviluppodall’altro c’è da considerare il trend costante di contrazione dei prestiti che potrebbe rendere più fragile la ripresa economica. Come Assolombarda siamo sempre al fianco delle imprese per aiutarle a ottenere le risorse finanziarie necessarie allo sviluppo delle rispettive attività. In questa direzione abbiamo consolidato con le banche un’efficace metodologia di dialogo, a vantaggio delle aziende, per cogliere tutte le flessibilità che i regolamenti bancari consentono. E stiamo anche lavorando per aumentare le possibilità di accesso ai nuovi canali di finanziamento, affinché siano fruibili da un numero sempre maggiore di imprese”.

“Le imprese lombarde sono tornate a crescere con una leva finanziaria più ridotta e profili di rischio più solidi – aggiunge Marco Nespolo, Amministratore Delegato di Cerved – Lo scenario attuale rende improbabile una ripresa marcata del credito bancario nei prossimi mesi: per finanziare la crescita le imprese dovranno sempre di più diversificare le proprie fonti finanziarie e prestare maggiore attenzione alla gestione del portafoglio crediti”.

[1] Il profilo di rischio delle imprese viene classificato secondo il Cerved Group Score, un indice che sintetizza la probabilità di default delle imprese