Pubblica Amministrazione Locale, insieme a Sanità e Istruzione, restano prudenzialmente stabili (l’86%), Turismo e Commercio al Dettaglio accelerano la spesa per adeguarsi alla Trasformazione Digitale, l’ecommerce vola al +18,8%

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In un mercato ICT che raggiunge i 30 miliardi di euro a fine anno, confermando la ripresa economica anche per il 2018, l’Italia esprime velocità di adeguamento alla Trasformazione Digitale diverse. Le previsioni di investimento ICT nel 2018 sono a più facce: il 66% delle imprese è stabile, mentre la restante parte si divide equamente fra chi prevede una riduzione (17%) e chi un’espansione (17%). Il Nord Ovest nel 2018 si confermerà come primo “spender” tecnologico in Italia, con 10 miliardi di euro che rappresentano il 35% della spesa ICT italiana, seguito a breve distanza dal Centro Italia, che con oltre 8 miliardi di euro rappresenta il 27% del totale, trainato dai centri di acquisto della Pubblica Amministrazione Centrale e delle sedi di numerose grandi società. Il principale ostacolo per la metà delle imprese del Centro è la mancanza di una cultura del cambiamento continuo, seguito a breve distanza dalla mancanza di risorse e di finanziamenti.

Le imprese del Sud e delle Isole esprimono notevole ottimismo sull’espansione dei propri investimenti tecnologici: quasi un terzo prevede una crescita di oltre il 5% nel 2018. Ma il 60% di esse trova un freno sia nella scarsità di risorse economiche e finanziamenti, sia nella scarsa propensione al rischio di manager e imprenditori.

Questi alcuni degli spunti emersi nella presentazione a Roma del nuovo Assintel Report, la ricerca sul mercato ICT e Digitale in Italia, realizzato da Assintel, Associazione Nazionale delle Imprese ICT e Digitali, con CFMT insieme alla società di ricerca indipendente IDC Italia. Il progetto, patrocinato dall’Agenzia per l’Italia Digitale e con la partnership di Confcommercio, è stato realizzato con il contributo di 6 aziende associate che credono fortemente nel valore dell’innovazione come driver indispensabile all’evoluzione del nostro sistema: Adfor, Cast, Etna Hitech, Gruppo 36, M-cube, Present.  

Ci sono alcuni settori decisamente più ottimisti, evidentemente più sensibilizzati dalla Trasformazione Digitale in atto: il 30% del Turismo e il 24% del Commercio al Dettaglio prevedono di espandere la propria spesa tecnologia fino al 5%. Questi dati vanno letti nell’ambito della trasformazione in atto verso il paradigma della società omni-channel, stimolata dalle nuove aspettative del cliente e da concetti come user experience e customer journey. La conferma arriva anche dai dati sull’e-commerce, che continuerà a crescere a tassi molto sostenuti: gli scambi supereranno i 23 miliardi di euro a fine 2017 con una crescita del +18.8%, che salirà al +24% nel 2018. Sono numeri importanti, che certificano la “voglia di digitale” anche in settori considerati, spesso a torto, come più tradizionali, e anche da parte di piccole imprese. Sono numeri che premiano il faticoso e capillare lavoro di informazione, supporto, formazione fatto in questi anni dalle associazioni del Sistema Confcommercio sul territorio.

Nel polo opposto, Pubblica Amministrazione Locale, insieme a Sanità e Istruzione, restano prudenzialmente stabili (l’86%): spenderanno 4,3 miliardi di euro, il 14% del totale del mercato ICT. Più pessimiste le imprese del Commercio all’Ingrosso: il 36% prevede di ridurre la propria spesa ICT fino al 5%.

Quasi un quarto degli investimenti – pari a circa 7 miliardi di euro – sarà espresso dal settore Manifatturiero. Oltre che essere direttamente collegato al tessuto economico italiano, costituito per il 22% circa da aziende operanti nell’industria Manifatturiera e di Processo, questo dato è anche conseguenza dei progetti evolutivi che queste aziende stanno portando avanti in ottica di Industria 4.0.