Il nuovo ambiente di lavoro distribuito dell’Everywhere Workplace porta le aziende a doversi adattare e Ivanti propone la piattaforma Neuros.

Everywhere Workplace

Ivanti, multinazionale di software IT, presenta i risultati del sondaggio annuale “Everywhere Workplace”, che ha coinvolto esperti globali sul tema “Il futuro del lavoro“.

Secondo lo studio di Ivanti, l’Everywhere Workplace è destinato a restare, in quanto si è riscontrato da parte dei 6.100 intervistati, un forte desiderio di lavorare da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Infatti, sette intervistati su dieci preferirebbero avere la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo piuttosto che ricevere una promozione.

Di seguito i dati emersi dal Report che indaga sull’Everywhere Workplace

  • Il 71% degli intervistati vuole lavorare in un orario e in un luogo a loro scelta;
  • Il 70% delle donne operanti nell’IT ha riportato effetti psicologici negativi. Netta differenza con gli uomini, che raggiungono il 30%;
  • Il 24% dei dipendenti intervistati si dimetterebbe se forzati a rientrare in ufficio;
  • Il 42% degli intervistati preferisce un modello di lavoro ibrido;
  • Il 44% si considera “nomade digitale”;
  • Il 26% dei dipendenti richiede una modernizzazione del service desk. Di questi, il 32% degli intervistati fa parte del team IT;
  • Il 58% dei partecipanti afferma che il lavoro da remoto ha impattato positivamente sul morale.

Gli esperti di Ivanti, inoltre, evidenziano i benefici e le preoccupazioni portati dallo smart working: da una parte si riscontra un risparmio di tempo e denaro, dall’altro si potrebbe riscontrare un effetto negativo sull’efficienza, conseguentemente alla mancanza di interazione dal vivo con i colleghi.

Per far fronte proprio a queste ultime osservazioni, secondo Ivanti le aziende devono adeguarsi alle esigenze dei dipendenti, abbracciando proprio le pratiche dell’Everywhere Workplace, pratiche che sono arrivare per restare. Le organizzazioni, inoltre, devono avere maggiore controllo sugli investimenti IT, concentrandosi sull’evoluzione della cybersecurity; questo perché lavorando da casa, si è più esposti ai pericoli. Aumentano infatti le minacce sui dispositivi mobili (la possibilità di cliccare su link malevoli da smartphone aumenta di 26 volte).

Ivanti Neuros si allinea alle esigenze della nuova modalità di lavoro

Proprio sul tema cybersecurity, nel report Ivanti, è emerso che il 66% dei team IT ha riscontrato maggiori problemi di sicurezza a causa dell’incremento del lavoro a distanza. Le principali minacce segnalate includono email dannose (58%), comportamenti rischiosi e non conformi dei dipendenti (45%) e un aumento delle vulnerabilità del software (31%).

Everywhere WorkplaceNel nuovo contesto, caratterizzato da infrastrutture distribuite”, evidenzia Marco Cellamare, Regional Sales Director dell’area Mediterranea di Ivanti, “è necessario implementare un nuovo modello di sicurezza che tenga conto di tutte le esigenze dei dipendenti e delle aziende. Quest’ultime, adattandosi all’Everywhere Workplace, dovranno fornire agli utenti, l’accesso a dati e applicazioni nel cloud, migrando grandi carichi di lavoro per riuscire a ottimizzare il proprio business. È essenziale adottare un modello di sicurezza Zero Trust, che protegga i lavoratori da remoto, indipendentemente dal fatto che si stia parlando di sicurezza on-premise, edge o cloud”.

Tutto questo è possibile grazie alla piattaforma di iperautomazione Ivanti Neurons che permette alle imprese di proteggere tutti i dispositivi dei propri utenti, in modo automatico e autonomo.

In Ivanti la chiave per l’Everywhere Workplace è l’automazione”, conclude Marco Cellamare, “e sugli strumenti che consentono di ridurre il carico di lavoro dell’help desk. Il passaggio da attività manuali a processi completamente automatizzati potrà liberare il personale IT da attività ripetitive, per valorizzare al meglio il capitale umano già a disposizione e velocizzare la risoluzione dei problemi”.

Diversi punti di vista: uomini VS donne

Everywhere Workplace

 

Marco Mozzi, Sales Specialist EXM Mediterrean Region, commentando i risultati dello studio sull’Everywhere Workplace, tocca anche il tema del divario di genere sul lavoro a distanza e afferma: “Tra coloro che hanno detto di aver subìto gli effetti negativi del lavoro a distanza, gli uomini hanno esternato maggiori preoccupazioni relative alla carriera di quanto non abbiano fatto le donne”.

 

Di seguito i principali vantaggi del lavoro a distanza esposti nel dettaglio dagli intervistati:

  • Uomini: Evitare le policy di ufficio (50%), mangiare più sano (49%) e maggiore produttività (49%).
  • Donne: Migliore equilibrio tra lavoro e vita privata (54%), risparmio di tempo grazie alla riduzione degli spostamenti (54%) e un orario di lavoro flessibile (53%).

Un focus dello studio Ivanti è dedicato al team IT che, con l’introduzione delle pratiche di lavoro ibrido si è trovato ad affrontare delle complessità considerevoli per dare supporto agli utenti. Per questo motivo è importante garantire ai dipendenti del reparto IT più velocità, più flessibilità e più sicurezza, tutto racchiuso in dispositivi adeguati. Partendo da ciò, la piattaforma Neuros di Ivanti, è in grado di supportare il business e l’employee experience attraverso l’automazione dei processi (controllo realtime dell’infrastruttura e riduzione delle tempistiche di intervento).

Infatti, proprio grazie all’automazione, l’employee experience migliora e si viene a creare un ambiente di lavoro personalizzato e sicuro, dove si vuole e quando si vuole, un Everywhere Workplace.