L’eProcurement pubblico deve essere un aiuto per tutte le realtà: dalle grandi amministrazioni fino agli Enti Locali minori

eProcurement pubblico

Spesso le esigenze di un’organizzazione sono strettamente legate alla dimensione, ma nel settore del procurement pubblico non è sempre così. Sia le realtà più grandi, come i soggetti aggregatori, che quelle più piccole devono rispettare le stesse regole, la normativa del Codice dei Contratti Pubblici, potrebbero quindi usare la stessa piattaforma di eProcurement pubblico per condurre i processi online.

La sfida della trasformazione digitale degli appalti è tuttavia particolarmente complessa per gli Enti minori che non hanno sufficienti risorse né per rimanere aggiornati dal punto di vista delle competenze necessarie a guidare il cambiamento, né per attivare collaborazioni con le migliori aziende private che potrebbero offrire supporto.

Implementare l’eProcurement con il giusto approccio strategico consente di rendere più efficienti i processi amministrativi e garantisce la trasparenza del processo ed il tempestivo aggiornamento normativo. Inoltre, una soluzione completa di eProcurement stimola l’innovazione, poiché semplifica la realizzazione delle procedure più complesse, come il partenariato per l’’innovazione o il dialogo competitivo, e abilita nuove opportunità di collaborazione con le aziende e gli altri stakeholder istituzionali. Infatti, come sottolineato anche nel Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), l’e-Procurement, è considerato oggi uno strumento cruciale per il superamento della crisi economica e per la ripresa.

Un piano che deve necessariamente realizzare innovazione nel sistema Paese, e sarà guidato proprio dalle iniziative di public procurement. In questa direzione va l’annuncio della creazione di un Gov-Tech District che sviluppi l’integrazione di ecosistemi per l’innovazione della PA, sul modello dei distretti bancari (Fin-Tech) o assicurativi (Insur-Tech), seppur con le sue peculiarità, potrebbe essere un modello efficace per l’esecuzione della #MissioneUno del PNRR e una soluzione per fare procurement of innovation.

Per abilitare l’implementazione efficace di simili iniziative, il primo passaggio fondamentale è la digitalizzazione di tutte le fasi del procurement in un’unica piattaforma, avendo l’attenzione di garantire l’interoperabilità dei dati con i sistemi esterni e e ponendosi l’obiettivo di stimolare nuove modalità di collaborazione tra tutti gli attori del sistema. Fatto ciò, sarà possibile definire nuovi ambiziosi obiettivi, ad esempio grazie allo sfruttamento delle nuove tecnologie. Le piattaforme di eProcurement devono quindi essere pensate come degli asset in grado, oltre che di portare efficienza nei processi legati agli appalti, anche di abilitare e stimolare l’innovazione in senso lato.

Al fine di rilanciare l’economia nazionale, l’innovazione non deve essere appannaggio di poche grandi Amministrazioni Pubbliche, ma deve essere realizzata dagli Enti di tutte le dimensioni, attraverso i giusti strumenti che li accompagnino nel percorso di digital transformation.

Un esempio concreto di semplificazione che una soluzione di eProcurement può istantaneamente portare, anche alle PA più piccole, è il rispetto dell’articolo 80: “Le Stazioni appaltanti sono tenute ad effettuare opportune verifiche d’ufficio, per accertare la veridicità di quanto dichiarato dagli operatori economici in fase di partecipazione ad una gara, in particolare il possesso dei requisiti generali stabiliti dall’Art. 80 del D.Lgs. n. 50/2016. Queste verifiche hanno come fine quello di garantire la legittimità delle procedure di affidamento di lavori, beni e servizi pubblici, da un lato, ed un elevato livello di certezza del diritto, dall’altro”. Spesso, questa verifica si traduce in interminabili scambi di documenti tra la stazione appaltante, i fornitori partecipanti e gli altri enti pubblici coinvolti, che rischiano di ritardare notevolmente l’esito della gara. Attraverso una moderna piattaforma eProcurement questo passaggio viene notevolmente snellito: “È per questo motivo che in VORTAL abbiamo affiancato una delle più consistenti e usabili piattaforme di eProcurement sul mercato con un team di esperti del settore, che ha configurato la piattaforma in modo da semplificare al massimo la gestione di documenti di attestazione, automatizzandone non solo la raccolta, ma anche il monitoraggio delle scadenze e l’individuazione delle relazioni tra persone fisiche e diverse imprese”, afferma Roberto Adami, VP Corporate e Country Manager Italia di VORTAL.

“Non bisogna considerare l’eProcurement come un lusso riservato a grandi Enti, ma come uno strumento che può fornire un aiuto fondamentale anche e soprattutto per chi non dispone di risorse specializzate e importanti budget di spesa – continua Roberto Adami – Per questo motivo in VORTAL abbiamo predisposto un’offerta commerciale estremamente conveniente per le aziende pubbliche che hanno una limitata esigenza in termini di volumi di gara (sotto le 500 gare annue), ma che vogliono comunque avere una piattaforma tra le migliori sul mercato.

Di Francesco Gardenal, Product Owner, Vortal