A livello mondiale le banche stanno sviluppando nuove strategie per sfruttare al meglio le potenzialità del canale ATM e hanno tutte come punto di partenza la scelta del software ATM più opportuno al fine di migliorare il servizio alla clientela, incrementare i profitti e ridurre i costi.

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Il report “ATM Software 2016” realizzato da RBR indaga la diffusione del software mutivendor ATM (MVS) a livello globale in 64 Paesi, presso banche, centri servizi e installatori indipendenti (i cosiddetti IAD). Lo studio inoltre approfondisce le motivazioni alla base della scelta di adottare o meno un software multivendor per la rete di sportelli Bancomat, coinvolgendo 74 soggetti a campione provenienti da 40 Paesi diversi, che gestiscono complessivamente 486.000 ATM, di cui 33 utilizzano software ATM multivendor e 41 non ancora.

Dai riscontri raccolti emerge chiaramente una convinzione: la scelta del software multivendor è considerata la condizione indispensabile per realizzare qualsivoglia progetto innovativo legato al canale ATM, che miri a potenziarne in modo facile e rapido i servizi disponibili, integrandolo agli altri canali distributivi, migliorando l’esperienza del cliente e incrementando il business. Inoltre, l’adozione del software multivendor aiuta le banche a ridurre i costi di acquisto dell’hardware e quelli legati allo sviluppo e rilascio di nuove funzionalità su ATM di vendor diversi.

In Italia questo approccio è già una realtà e anche l’Europa e il resto del mondo ne stanno prendendo sempre più consapevolezza.

Le banche intervistate da RBR che hanno già adottato un software ATM unico e multivendor hanno intrapreso con più facilità processi innovativi che coinvolgono la modalità di fruizione dei servizi e la customer experience, in particolare introducendo strumenti alternativi di accesso e interazione con l’ATM, come per esempio l’autenticazione tramite NFC/QR Code o di tipo biometrico (ove permesso dai regolamenti sulla privacy); l’implementazione di transazioni contactless e pre-staged tramite mobile o internet; la personalizzazione dell’interfaccia ATM e delle transazioni preferite ad opera del cliente in una logica di omnicanalità (digital, mobile, internet); progetti di self-service assistito che prevedono l’interazione con il software di sportello, i sistemi di video conferenza e l’integrazione con nuovi hardware come il tablet a disposizione del consulente di filiale.

Il miglioramento della customer experience sull’ATM è un “must”

Dalle interviste condotte al campione selezionato da RBR emerge che il miglioramento della customer experience per le banche che hanno già adottato un software ATM multivendor significa transazioni personalizzate sul profilo del cliente, con possibilità di programmare prelievi veloci comodamente sullo smartphone o effettuare pagamenti più complessi prendendo i dati e le informazioni necessarie direttamente dalla piattaforma internet banking consultabile sull’ATM. Significa inoltre dare l’opportunità ai clienti di scegliere i tagli delle banconote durante il prelievo o di definire le modalità di recezione della ricevuta (cartacea, digitale via sms o email), oppure ancora includere i servizi di geolocalizzazione degli ATM di tipo interattivo, tramite mobile app, non solo per trovare l’ATM più vicino, ma per avere molte altre informazioni (per esempio quali sono i servizi disponibili, se l’ATM è in servizio in quel momento, etc.).

Se da un lato l’affidabilità del software ATM è l’elemento che più preoccupa le banche che non sono ancora passate al software multivendor, insieme ai dubbi relativi alla compatibilità del software con le piattaforme precedentemente adottate, dall’altro, la possibilità di ottenere prezzi di acquisto più vantaggiosi per l’hardware, oltre alla possibilità di aumentare l’integrazione dei canali disponibili e il numero di servizi erogabili sull’ATM, costituisce la vera forza propulsiva sempre verso l’adozione del software multivendor.

L’Italia rappresenta l’esempio perfetto di quanto può essere sviluppato una volta che si sia deciso di installare un software ATM multivendor, ma anche le banche dell’Europa Occidentale sembrano evidenziare che il cambiamento è in corso ed è ineluttabile.

“I trend evidenziati ci danno una chiara prospettiva su un futuro che sarà caratterizzato dall’integrazione dei diversi canali e da un maggior numero di servizi self service che saranno sempre più personalizzati. L’elemento chiave che permette tutto questo è il software multivendor, in grado di supportare le banche nei progetti di “innovazione degli ATM”, spiega Vincenzo Fiore, CEO di Auriga. “Con una quota in Italia pari al 67% del mercato del software multivendor per l’ATM e del 12% in Europa, con soluzioni in grado di abilitare lo sviluppo in modo semplice di numerosissime funzionalità, Auriga si propone come abilitatore di progetti innovativi che mettono al centro il cliente, le sue esigenze e il suo profilo, indipendentemente dal canale che utilizza per accedere ai servizi in banca – sia esso l’ATM, l’Internet banking o il mobile”.