Il 76,7% delle micro imprese italiane utilizza il digitale per cercare nuovi clienti, ma 1 impresa su 2 ancora non digitalizza i suoi processi interni.

Cercare nuovi clienti: il 76% preferisce i canali digitali

Il 76,7% delle micro imprese italiane utilizza il digitale per cercare nuovi clienti, ma 1 impresa su 2 ancora non digitalizza i suoi processi interni. Il marketing però è l’area aziendale più digitalizzata all’interno delle piccole e micro imprese italiane. Questo è quanto emerge dall’indagine condotta da BitBoss (www.bitboss.it), startup innovativa incubata presso l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino. L’obiettivo della ricerca era quello di fare luce sul rapporto che lega le piccole e micro imprese italiane con l’innovazione e il mondo digitale.

Dall’analisi dei dati è emerso come la maggior parte del campione intervistato si avvicini al mondo digitale principalmente attraverso gli strumenti volti all’acquisizione di nuovi clienti online o attraverso la realizzazione di piattaforme per la vendita sul web. Di contro, ancora poche di loro investono nella digitalizzazione dei processi aziendali e nella creazione di una cultura aziendale dell’innovazione.

Il 76,7% del campione intervistato, infatti, dichiara di utilizzare il web per cercare nuovi clienti e il 43,3% ammette che il marketing e la pubblicità rappresentano l’ambito tecnologico in cui hanno investito maggiormente negli ultimi 3 anni. Purtroppo però, meno della metà degli intervistati afferma di avvalersi dell’utilizzo di software gestionali per digitalizzare e automatizzare i processi interni dell’azienda. Solo il 6,7% degli imprenditori intervistati ha dichiarato di aver già digitalizzato tutti i propri processi aziendali, mentre il 30% ha invece ammesso di non aver digitalizzato alcun processo.

“Probabilmente questo fenomeno trova la sua causa nella facilità con cui possono essere raggiunti e utilizzati gli strumenti di web marketing anche dalle realtà più piccole. Al contrario, digitalizzare la gestione interna della propria azienda richiede uno sforzo maggiore perché le tecnologie necessarie a compiere questo passo sono più difficilmente raggiungibili”, afferma Davide Leoncinoresponsabile marketing di BitBoss.

La cultura digitale nelle piccole imprese italiane

In contrapposizione allo scenario appena descritto, gli imprenditori sembrano essere consapevoli della necessità di innovare ad ogni livello anche per cercare nuovi clienti. L’85% del campione intervistato si è dimostrato convinto che investire in innovazione digitale possa, almeno in parte, fornire un vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza attraverso una maggiore velocità di esecuzione, condivisione delle informazioni e automazione delle procedure.

Il 31,7% degli intervistati ritiene che l’innovazione digitale abbia un ruolo fondamentale nelle scelte strategiche e di investimento della propria azienda, tuttavia solo il 23,3% dispone di figure specializzate come programmatori o sviluppatori al proprio interno e il 60% spende meno del 10% del proprio fatturato annuo in formazione del personale in ambito digitale. Inoltre solo il 10% del campione intervistato ha investito negli ultimi 3 anni in ricerca e assunzione di personale specializzato.

La digitalizzazione per affrontare la crisi

La stragrande maggioranza degli imprenditori intervistati è convinta che la difficile situazione economica causata dal Covid-19 stia spingendo le imprese verso una maggiore cultura digitale. Il 75% del campione si dice convinto che questa situazione porterà le imprese verso un sempre maggiore avvicinamento al mondo digitale e che inoltre sia fondamentale per le imprese sviluppare al proprio interno competenze digitali per riuscire a superare la crisi.

“Ciò che emerge dalla nostra indagine è un ecosistema consapevole della necessità di innovare e con una certa volontà di aprirsi al mondo digitale”, spiega ancora Davide Leoncino.

“Quello che manca invece, soprattutto nelle piccole realtà, è l’effettiva capacità di mettere in pratica il salto innovativo che auspicano. Ciò che è difficile per le imprese è ottenere le competenze interne sufficienti a prendere scelte consapevoli, anche solo per trovare un partner tecnico di cui possano fidarsi e che possa affiancarle nella crescita dal punto di vista tecnologico”, conclude Leoncino.