Termocamere e termometri ad infrarossi sono la soluzione più semplice ed efficace

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Strumenti pratici, portatili e leggeri che sono in grado di misurare a distanza la temperatura: è sufficiente indirizzare il puntatore laser del termometro infrarossi su una superficie per ottenere in modo rapido la visualizzazione del relativo valore termico sul display. Tali dispositivi, assieme alle termocamere, sono ormai divenuti molto popolari, soprattutto per via del fatto che si utilizzano — come ben sappiamo — per la verifica della nostra temperatura superficiale, prima di accedere nei locali pubblici che ne fanno uso, in aeroporto, nelle stazioni e presso i luoghi di lavoro ed, in generale, ovunque vi sia la necessità di prevenire l’eventualità che il contagio dovuto a patologie virali sia diffuso fra più persone. In altre parole, la termografia sta assumendo un ruolo sempre più importante quale strumento diagnostico ausiliario per individuare rapidamente un potenziale stato febbrile: va sempre ricordato, comunque, che i termoscanner e le termocamere non sono dispositivi medici. Pertanto, sarà sempre indispensabile una successiva valutazione eseguita dal personale sanitario per poter stabilire se un’elevata temperatura corporea, individuata dal dispositivo infrarossi, sia dovuta ad una particolare condizione clinica. Il motivo è presto detto: la temperatura misurata dai termoscanner e dalle termocamere non corrisponde alla temperatura corporea interna né alla febbre, bensì alla temperatura generale della pelle di una persona.

Cosa misura in realtà un termometro infrarossi?

È importante chiarire che la termografia può misurare la radiazione termica emessa da qualunque oggetto, animato e non, la quale non corrisponde esattamente alla temperatura corporea interna umana. Tutti i solidi ed i liquidi emettono un certo valore di radiazione termica sotto forma di onde infrarosse: tenendo presente ciò, non dovrebbe essere difficile intuire che indirizzando il puntatore laser su una superficie esposta al sole si otterrà come risultato una temperatura più elevata della medesima superficie che si trova all’ombra.

Per quale motivo, quindi, stiamo assistendo ad una sempre più vasta diffusione del termometro infrarossi e di telecamere termiche per individuare persone potenzialmente in stato febbrile? La risposta è la seguente: “Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora”. Tradotto dal latino, ciò significa che “è futile fare con più mezzi ciò che si può fare con meno”. Si tratta del celebre principio metodologico scientifico del rasoio di Occam, il quale afferma che per la risoluzione di un problema, a parità di risultati, va sempre scelta la soluzione più semplice. Immaginate cos’accadrebbe se all’arrivo in aeroporto, in stazione o prima di poter entrare su un mezzo di trasporto pubblico, ciascuno di noi dovesse essere sottoposto alla misurazione della temperatura corporea con un accurato strumento — i moderni sostituti digitali dei vecchi termometri al mercurio, banditi ormai dal 2009 — , come ad esempio il termometro al Galistan. Molto affidabile, preciso e facile da utilizzare, ma con un notevole svantaggio quando si tratta di dover ripetere la procedura su moltissime persone: sono necessari almeno 4-5 minuti per una singola rilevazione della temperatura. Inoltre, esso va posto a contatto diretto col corpo e, di conseguenza, non è lo strumento ideale per prevenire la diffusione di infezioni virali e batteriche per contatto umano e per via aerea.

Termocamere e termometri ad infrarossi: la soluzione più semplice ed efficace

Se utilizzati e configurati correttamente, sia gli strumenti per la scansione tramite le termocamere che il rilievo della temperatura superficiale con il termoscanner possono rappresentare la giusta risposta per individuare delle anomalie termiche. Soprattutto, all’interno di ampi gruppi di persone, quali ad esempio i viaggiatori: pendolari che si spostano quotidianamente con mezzi pubblici per raggiungere il luogo di lavoro, passeggeri che si recano all’estero o fanno rientro nel proprio Paese. La termografia è in grado di monitorare efficacamente simili contesti, indicando quasi all’istante se una o più persone debbano essere sottoposte ad ulteriori accertamenti medici.

Le più sofisticate termocamere, in particolare, producono immagini termiche in tempo reale — una mappa visiva della temperatura della pelle di ogni singola persona — ed il processo di valutazione dura circa un secondo. Se dotate di sistemi di compensazione automatica per il confronto della temperatura con i passeggeri del medesimo gruppo, tenendo conto anche delle variazioni ambientali, tali apparecchiature possono fornire screening piuttosto accurati. Le termocamere più avanzate sono in grado di calcolare i valori medi della temperatura relativamente ad un determiato flusso di persone, anziché essere preimpostate su una soglia generica, limitando in tal modo il margine di errore al minimo. La peculiare analisi su un numero elevato di persone in qualsiasi luogo ed in brevissimo tempo, evitando il contatto fisico diretto, rende gli strumenti di termografia ad infrarossi i più sicuri dal punto di vista sanitario, sia per gli operatori che per le persone monitorate. Non vi è da stupirsi se nelle strutture aziendali, nei terminal e negli aeroporti sarà sempre più esteso l’utilizzo degli infrarossi quale metodo preferenziale e non invasivo — poiché privo di contatto — per contrastare la diffusione delle infezioni.