SentinelOne, fornitore di una piattaforma automatizzata di cybersecurity, ha comunicato che Jeff Yabuki, l’ex presidente e CEO di Fiserv, Inc. è stato nominato nel consiglio di amministrazione di SentinelOne.
Yabuki è stato il CEO di Fiserv, Inc. e membro del consiglio di amministrazione, dal 2005 al 2020, un periodo in cui la società presente nella lista Fortune 200, ha più che triplicato il suo fatturato da 3,2 miliardi di dollari a oltre 10 miliardi di dollari e ha assicurato agli azionisti un rendimento superiore al 900% fino al 2019. Prima di Fiserv, Yabuki è stato vicepresidente esecutivo e COO di H&R Block e, in precedenza, ha ricoperto il ruolo di Senior Officer in American Express a livello mondiale. Attualmente è presidente del consiglio di amministrazione di Sportradar ed è nel Board della Royal Bank of Canada.
“Il settore dei servizi finanziari continua a essere esposto a attacchi particolarmente aggressivi, dato che i cyber criminali prendono di mira le istituzioni bancarie e finanziarie per monetizzare il ransomware e rubare i dati”, ha evidenziato Tomer Weingarten, co-fondatore e CEO di SentinelOne. “L’esperienza di Jeff come CEO di Fiserv gli dà una prospettiva unica sulle esigenze di sicurezza del settore dei servizi finanziari. Siamo onorati di dargli il benvenuto nel nostro Board”.
Yabuki farà leva sul proprio background dirigenziale e di consigliere per supportare SentinelOne nello sviluppo del business. Sarà anche una forza trainante nella spinta delle strategie e nell’incremento delle performance come azienda quotata in borsa, contribuendo alla definizione del giusto approccio per il conferimento del capitale di SentinelOne.
“È un onore entrare a far parte del consiglio di amministrazione di SentinelOne”, ha sottolineato Yabuki. “L’approccio autonomo dell’azienda alla sicurezza, alimentato dall’intelligenza artificiale, non è solo un elemento di differenziazione strategica dai diretti concorrenti, ma una metodologia di cui il settore finanziario necessita per mitigare le crescenti sfide del rischio informatico”.
