L’80% degli italiani ha definito il pop-up il formato più intrusivo. Dare agli utenti la possibilità di scegliere se guardare o no un contenuto pubblicitario, è uno dei motivi che potrebbe portare a riconsiderare l’installazione di un ad-blocker

Al fine di aiutare il mercato a capire cosa sviluppare a livello tecnologico per continuare a supportare l’editoria online e allo stesso tempo per creare un dialogo lineare tra inserzionisti e utenti, senza che i primi siano un elemento di disturbo nell’esperienza di navigazione di questi ultimi, Teads ha voluto capire le ragioni sul perché gli utenti decidono d’installare gli ad blocker. Dalla ricerca condotta  sono emersi due dati molto rilevanti: tre utenti su quattro hanno dichiarato che i formati forzati e intrusivi sono tra le principali ragioni che motivano l’installazione di sistemi che bloccano l’erogazione dell’annuncio pubblicitario. Inoltre, per l’80% degli italiani il formato pop-up è il più fastidioso e penalizzante durante la navigazione online. Inoltre l’85% degli utenti non installerebbe gli ad blocker se il formato di advertising desse loro la possibilità di skippare o chiudere l’annuncio.

Ma chi li usa?

Sono uomini compresi tra i 18 e i 34 anni e tendono maggiormente ad installare sistemi ad blocker sui propri device anche mobile. Inoltre, su desktop, il 39% in più degli utenti rispetto al mobile, è più predisposto a guardare un annuncio non intrusivo. È emerso inoltre che il 38% degli utenti con un ad blocker installato su desktop o laptop, ha scoperto l’esistenza di questi software tramite altri utenti. Il 76% degli intervistati con ad blocker attivo utilizza Chrome, contro il 39% di Firefox.

Gli utenti di tutto il mondo hanno espresso un’avversione nei confronti dei formati intrusivi, ma fornirgli la possibilità di scelta è la chiave per aprire un dialogo migliore con essi. La rapida crescita della diffusione di sistemi in grado di bloccare l’erogazione di un contenuto pubblicitario è già un campanello d’allarme per tutti gli attori del panorama della pubblicità video online e dobbiamo prestare attenzione alle domande dei consumatori che oggi richiedono più rispetto per la loro esperienza di navigazione online” ha dichiarato Michele Marzan, Ceo di Teads Italia.

Alcuni dati interessanti a livello globale:

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  • Gli intervistati negli Stati Uniti hanno dichiarato di essere più avversi agli annunci forzati e il 74% ha inoltre, risposto che essi sono il principale motivo che porta all’installazione degli ad-blocker contro il 60% degli italiani che per la stessa ragione non esiterebbero a bloccare gli annunci considerati invasivi.
  • La maggior parte degli utenti che riconsidererebbe l’installazione di un ad blocker, se i formati dessero la possibilità di scelta, si trova in Messico e Spagna. Essi rappresentano il l’89% degli intervistati.
  • Gli argentini sono i più infastiditi dal formato pre-roll (formato pubblicitario erogato su un altro contenuto video), il 57% preferisce il formato nativo in-article e solo il 13% di queste unità vengono considerate altamente intrusive.
  • In Germania, città natale di Adblock Plus, il 72% degli utenti intervistati ha installato un ad blocker perché motivati dall’intrusività degli annunci, ma l’83% potrebbe non usarli se si desse loro la possibilità di scelta.