Il Marketing on demand è un nuovo modello di business dedicato alle singole PMI per far fronte alle difficoltà provocate dal Covid-19, basato sulla collaborazione tra aziende.

Marketing on demand

Il 2021 è portatore di incredibili cambiamenti per il tessuto produttivo italiano. Le aziende, che ancora faticano a ripartire, cercano nuove forme di collaborazione, strutture flessibili e abbattimento dei costi fissi con il marketing on demand.

La perdita di lavoro provocata dalla pandemia da Covid-19 è «senza precedenti» scrive l’ Istat nel bilancio dell’occupazione del 2020. L’Italia ha perso 456mila occupati, cioè il 2% dei lavoratori. Il totale degli occupati è calato a 22,9 milioni di persone, scendendo sotto quota 23 milioni per la prima volta dal 2017.

In questo senso il marketing non fa eccezione. Infatti, ultimo arrivato tra i trend di business è il marketing on demand: non un’agenzia, ma un vero e proprio dipartimento marketing dedicato alle singole PMI. Non più contratti lunghi e vincolanti con fornitori tradizionali, ma un’alternativa valida per quelle aziende che non riescono ad assumere nuovo personale.

Ma in cosa consiste esattamente il marketing on demand? Un modello adatto ai tempi, un team di professionisti che si mettono a disposizione di un’azienda per un tempo stabilito, con obiettivi a breve termine, misurabili e reali. I costi non sono fissi, ma trasparenti, chiari e sostenibili, decisi dal cliente come la durata dell’accordo. Non suggeriscono soltanto le modalità, ma tutto è tangibile con la pratica.

Tra i pionieri del fenomeno del marketing on demand c’è “We Are MOD”, fondata da Mario Valerio Nocenzi: per anni manager in Philip Morris, dove ha curato il lancio di IQOS occupandosi di consumer engagement, e successivamente direttore marketing di Spirito Cocktails, lanciato in pieno lockdown.

MOD sta per Marketing on Demand, ma anche per modalità nuove e modularità del business: in sintesi, un nuovo modo di fare marketing – spiega Mario Nocenziin una situazione aleatoria e in costante cambiamento, le piccole e medie imprese hanno difficoltà ad affrontare la tempesta con gli stessi schemi di prima: dipartimento marketing interno e agenzie strutturate. Ma è proprio ora che c’è più bisogno di spingere su innovazione, creatività e flessibilità. Lavoriamo trasversalmente toccando settori diversi, da quello vitivinicolo all’ industria della carta, passando per il travel: abbiamo iniziato da poco ma le richieste sono già in forte crescita”.

“We Are MOD” è composto da giovani professionisti che provengono da realtà e background eterogenei: Francesco Cianfarani, specializzato in viral marketing, creatore del blog The Roman Post; Camilla Carrega Bertolini, già responsabile dell’alta formazione al Gambero Rosso, mentor per Startupbootcamp e docente alla Rome Business School; Paolo Petrocelli, manager culturale, già membro del CDA del Teatro dell’Opera di Roma, nonché advisor culturale dei Coldplay; Paolo Lanzoni, per 20 anni manager nel settore automotive, oggi insegna e-commerce in Luiss Business School.