Zelensky chiede a Microsoft, Oracle e SAP di sospendere le proprie attività in Russia per aiutare concretamente l’Ucraina

Le guerre, ormai, non si combattono più con le sole armi “tradizionali”. Dopo aver chiesto supporto militare ed economico, il presidente ucraino Zelensky ha così chiesto di inasprire ulteriormente le sanzioni contro la Russia. Accanto alle sanzioni economiche legate ai beni materiali, adesso Zelensky invita ad agire anche sui beni immateriali. Attraverso Twitter ha infatti esortato Microsoft, Oracle e SAP a fermare i propri affari in Russia. Una richiesta frutto della considerazione che, ormai, qualunque economia si basa sui sistemi informativi, senza i quali qualunque realtà produttiva ed organizzativa sarebbe oggi in ginocchio.
In effetti Microsoft, da alcuni giorni, ha sospeso l’accettazione di nuovi clienti in Russia. Una decisione che Zelensky apprezza solo parzialmente, definendola una “mezza misura”, mentre serve una netta presa di posizione anche da parte delle principali aziende informatiche al mondo.
Microsoft, Orache e SAP al momento non hanno rilasciato commenti.

Al contrario PTC ha già annunciato di interrompere tutte le attività di vendita e qualsiasi tipo di rapporto commerciale con la Russia: “PTC è al fianco della popolazione ucraina e condanna l’invasione russa dell’Ucraina nei termini più forti possibili. In risposta al questa ingiustificata invasione, che continua a provocare perdite di vita ingiustificate e ha obbligato tantissimi ucraini a fuggire dalle loro case e cercare la sicurezza, PTC interromperà tutte le operazioni commerciali e di vendita in Russia. In questo momento critico, l’impatto umano di questa tragedia deve essere al centro dell’attenzione. PTC, attraverso la sua fondazione, donerà 1 milione di dollari per sostenere gli sforzi umanitari del popolo ucraino. L’azienda si unisce a tutti quelli che nel mondo invocano la pace e la fine più rapida di questo conflitto”.