Sono le tre categorie di tecnologie che secondo Dynabook avranno un impatto a lungo termine sull’infrastruttura IT: rivoluzionarie, di welfare e hardware.

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L’IT sta cambiando rapidamente. Nell’ultimo decennio, le aziende che si occupano di tecnologia si stanno muovendo verso automazione, budget tecnologici decentralizzati, implementazione di servizi basati sul cloud e persino adozione dell’IA. Con la pandemia questo fenomeno è diventato più deciso ed evidente. La tecnologia permette di liberare i lavoratori dai compiti di routine, delegare le decisioni aziendali alle macchine e acquisire enormi quantità di dati in tempo reale. Inoltre, sono cambiate per sempre le postazioni di lavoro vista la crescente diffusione delle modalità di lavoro smart e ibride.
Quando si considera la propria infrastruttura IT e gli aggiornamenti tecnologici è importante pensare anche a come l’azienda possa rimanere al passo con la tecnologia e continuare a crescere. Sebbene la tecnologia sia sempre stata un fattore abilitante, è importante valutare quali sono le tecnologie a cui bisogna fare attenzione e come porteranno verso la nuova normalità. Secondo Dynabook sono tre le categorie di tecnologie che stanno plasmando l’infrastruttura IT del futuro con un impatto a lungo termine:

  1. Tecnologie rivoluzionarie: AI, automazione e IoT rivoluzioneranno tutti i settori e il futuro dell’infrastruttura IT. Non si tratta di concetti nuovi, ma i progressi nel machine e deep learning implicano che l’AI sia pronta a trasformare praticamente tutti i settori. Secondo IDC entro il 2022, l’80% delle aziende che passeranno a un modello di business ibrido spenderanno un budget 4 volte superiore per infrastrutture edge sicure e abilitate dall’AI, garantendo agilità aziendale e analisi in tempo reale. La ricerca condotta da Dynabook conferma questa previsione: il 52% degli ITDM europei afferma che le decisioni di acquisto relative ad AI e soluzioni di machine learning sono più importanti ora rispetto a prima della pandemia. Questo dato può essere suddiviso in 59% per i dispositivi indossabili, 60% per la tecnologia di automazione e 52% per le soluzioni di edge computing.
  2. Tecnologie di welfare: i modelli di lavoro sono profondamente cambiati e le tecnologie orientate a garantire il benessere dei dipendenti – in altre parole, fornire gli strumenti per una corretta organizzazione dell’home working e tool di collaborazione appropriati – sono diventate fondamentali. Naturalmente la comunicazione è l’esigenza principale per garantire il benessere (e quindi anche la produttività) dei dipendenti. Questo spiega la crescita esponenziale registrata negli ultimi 18 mesi da strumenti come Zoom, Microsoft Teams e Cisco Webex. Secondo la ricerca Dynabook, solo il 30% afferma che supportare il benessere dei dipendenti è una priorità se contribuisce ad aumentarne la produttività. Questo non è necessariamente un approccio corretto: i dipendenti più felici hanno maggiori possibilità di essere più impegnati e produttivi, quindi implementare una corretta tecnologia è fondamentale per garantire il benessere dei dipendenti e pensare al futuro delle aziende.
  3. Tecnologie hardware: quando si tratta di tecnologia, l’hardware è importante quanto il software. I piccoli dettagli, come sedie ergonomiche, tastiere e mouse, possono giocare un ruolo molto importante nel supportare una forza lavoro sempre più mobile. Un’attenzione particolare deve essere dedicata ai notebook, elementi chiave nella nuova dimensione dello smart working. Le attrezzature per i dipendenti che lavorano da casa, o che alternano presenza in ufficio e home working, devono soddisfare quattro criteri: portabilità, durata, sicurezza e semplicità d’uso. I lavoratori oggi hanno bisogno di dispositivi più leggeri e facili da portare in giro, che siano al contempo robusti e garantiscano una lunga durata della batteria. Nella ricerca Dynabook, infatti, la portabilità è la caratteristica principale nel 70% delle scelte di acquisto di un nuovo notebook mentre la durata è considerata tra le più importanti dal 71% degli intervistati. Con la maggior parte delle attività che vengono svolte online al di fuori degli uffici, la sicurezza è uno dei criteri che guidano l’acquisto per l’81% degli intervistati. Nel 2020 la società Darktrace ha, infatti, rilevato che nel 27% degli attacchi malware sono presenti ransomware, il 18% delle aziende ha subito un attacco ransomware e nella prima metà dello scorso anno gli attacchi cloud-based sono cresciuti del 630%. La semplicità d’uso è l’ultimo parametro: lavorando meno in ufficio e per non gravare sui team IT il supporto hardware deve essere semplice e diretto. Il 74% dei decision maker IT europei concorda sul fatto che le decisioni di acquisto di notebook sono più importanti ora che prima della pandemia, è chiaro che questa tendenza è destinata a continuare.

Questa transizione verso una nuova normalità ha permesso a milioni di aziende tecnologiche di migliorare le proprie attività. Tuttavia, la capacità di prevedere le nuove tecnologie, garantire il benessere dei dipendenti e selezionare accuratamente l’hardware sono fondamentali per il successo di questa transizione”, ha dichiarato Massimo Arioli, Business Unit Director Italy di Dynabook Europe. Di fronte a una trasformazione senza precedenti, è necessario riconsiderare il modo in cui si lavora e come la tecnologia può aiutare i leader aziendali a imparare da questi cambiamenti e a rimanere competitivi”.