Trend Micro e i rappresentanti di altre istituzioni si sono confrontati su come garantire la sicurezza dei cittadini delle città del futuro attraverso la collaborazione tra pubblico e privato.

città del futuro

Lo sviluppo delle smart city rende ancora più centrale il connubio tra innovazione e sicurezza, in una continua collaborazione tra pubblico e privato che tuteli la sicurezza dei cittadini digitali e agevoli al contempo la crescita e lo sviluppo tecnologico dell’intero ecosistema nazionale. Il messaggio di innovazione e sicurezza delle città del futuro è emerso, il 23 settembre, in occasione della tavola rotonda “La Cyber Security della Smart City” organizzata da Trend Micro, player globale di cybersecurity, che ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti istituzionali. Nel dettaglio, sono intervenuti nel dibattito Alessandra Todde, Viceministra allo Sviluppo Economico, Francesco Andriani, Segretario Generale AssoRtd, Associazione Nazionale dei Responsabili per la transizione al digitale, Stefano Corti, 8° Commissione (Lavori pubblici, Comunicazioni) Senato, Federico Mollicone, VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione) Camera dei Deputati, Gastone Nencini, Country Manager Trend Micro Italia, Giulia Pastorella, EU Government Relations Director Zoom e Piero Tatafiore, Direttore The Watcher Post.

La tavola rotonda sulle smart city è il secondo appuntamento dei #TMCyberTalks, la serie di incontri che Trend Micro promuove con l’obiettivo di agevolare il confronto sulle misure che permettono a persone, imprese e Pubblica Amministrazione di sfruttare a pieno le potenzialità della transizione digitale, mantenendo standard elevati di sicurezza e protezione dei dati e che hanno già fatto registrare un ottimo successo di pubblico.

Il modello smart di gestione delle città del futuro è sempre più diffuso anche in Italia ma determina inevitabilmente l’aumento della superficie esposta a possibili attacchi informatici, che possono colpire infrastrutture strategiche. Di seguito la sintesi degli interventi e le dichiarazioni dei partecipanti.

Francesco Andriani, Segretario Generale AssoRtd, Associazione Nazionale dei Responsabili per la transizione al digitale: “La trasformazione digitale passa dalla tecnologia ma anche e soprattutto da processi di formazione e informazione atti a creare una cultura digitale che sia di supporto alle persone che lavorano negli enti interessati. Purtroppo in Italia vediamo troppo spesso mettere in campo progetti di trasformazione digitale che però sono carenti dal punto di vista della compliance e per quanto riguarda i dettami del GDPR”.

Stefano Corti, 8° Commissione (Lavori pubblici, Comunicazioni) Senato: “Il Governo sta investendo molto sulla cybersecurity, per evitare che si ripetano gli attacchi che negli ultimi mesi hanno colpito il nostro Paese. Oltre agli investimenti necessari per mettere in sicurezza le infrastrutture strategiche, è fondamentale puntare sul tema dell’education, in modo da diffondere la cultura digitale tra tutta la popolazione che vanno a popolare le città del futuro e aumentare la consapevolezza sull’importanza di proteggere i nostri dati da attacchi informatici”.

Federico Mollicone, VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione) Camera dei Deputati: L’istituzione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale è un primo passo per rafforzare la Cyber Security di questo Paese ma non è abbastanza. Bisogna garantire una generale consapevolezza sui temi della sicurezza cibernetica soprattutto nei giovani, e nei dirigenti pubblici. L’Agenzia in questa nuova cornice potrà essere il perno di una serie di politiche per l’impresa, la PA e i privati cittadini”.

Gastone Nencini, Country Manager Trend Micro Italia: “Oggi la superficie esposta agli attacchi è talmente vasta e tutto è così interconnesso, che i cybercriminali potrebbero scegliere di colpire un punto apparentemente inutile o casuale solo per guadagnarsi un punto di entrata in una specifica rete, e poi muoversi verso il reale obiettivo. Ad esempio, potrebbero attaccare un partner o un fornitore dell’organizzazione target finale solo perché più facile. In quest’ottica anche il singolo attacco all’artigiano del quartiere potrebbe essere pericoloso per l’istituzione, perché potrebbe celare un diversivo strategico. Per questo è importante monitorare, denunciare e gestire ogni incidente informatico e considerare sempre la sicurezza come parte integrante dei processi delle città del futuro. Da un punto di vista tecnologico, soluzioni XDR di monitoraggio e risposta diventano cruciali per comprendere cosa accade realmente, cosa i cybercriminali vogliono attaccare, quali sono i punti deboli di accesso e come proteggersi”.

Giulia Pastorella, EU Government Relations Director Zoom: “Il digitale consente di sviluppare tutta una serie di servizi per rispondere ai bisogni dei cittadini e migliorare le loro vite all’interno delle città del futuro. Se pensiamo al mondo del lavoro, oggi grazie alle nuove tecnologie possiamo adottare nuovi modelli organizzativi in forma ibrida, in parte da remoto e in parte in ufficio, che ci permetteranno di rendere le città del futuro sempre più inclusive, ad esempio decentralizzando gli spazi di co-working anche nelle aree periferiche”.

Alessandra Todde, Viceministra allo Sviluppo Economico: “Nel processo di costruzione delle città del futuro, l’innovazione e la tecnologia devono andare di pari passo con l’urbanistica e lo sviluppo sostenibile. Con questo obiettivo, stiamo portando avanti una serie di iniziative, come il programma Smarter Italy, per sperimentare servizi innovativi su alcune aree d’intervento strategiche come smart mobility, beni culturali e benessere dei cittadini. Questi progetti, che coinvolgono non solo i grandi centri ma anche i piccoli borghi, sono fondamentali per trasformare le città in smart city in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini”.