Con l’iperconvergenza di Nutanix l’Università di Catania semplifica la business continuity e migliora prestazioni e scalabilità.

Università di Catania

Nutanix, specialista nell’hybrid multicloud computing, ha annunciato che Università di Catania ha scelto le sue soluzioni software per rinnovare il data center, ottenendo un miglioramento nelle prestazioni, maggiore scalabilità nonché una semplificazione nella gestione dell’infrastruttura con una business continuity più efficace.

Fondato nel 1434, l’ateneo più antico della Sicilia ospita circa 2.500 persone – tra docenti, ricercatori e figure tecnico-amministrative – e vanta circa 40.000 studenti iscritti a 101 corsi di studio, da lauree triennali e magistrali a dottorati di ricerca, master e corsi di specializzazione e perfezionamento. La popolazione universitaria così composta utilizza i servizi erogati da un sistema informativo che poggia su due data center presso due siti, collegati in fibra ottica: uno collocato all’interno degli uffici dell’università, l’altro nella cittadella universitaria.

Nel 2018 l’Università di Catania decide di rinnovare completamente la propria infrastruttura IT, obsoleta e non più adeguata a sostenere la mole di richieste da parte degli utenti dei diversi servizi.

Il sistema era di vecchia concezione e necessitava di un rinnovo come sottolineato da Gerardo Maiorano, IT Manager di Università di Catania: “Volevamo cambiare paradigma, adottando l’iperconvergenza. Una delle esigenze prioritarie era implementare la business continuity: già allora utilizzavamo due siti, di cui uno per il disaster recovery, ma le procedure venivano azionate manualmente, ritardando non poco la ripresa dell’operatività”.

La gara per la scelta del partner che potesse rispondere alle esigenze dell’ateo viene indetta nel 2020, partendo da due parametri di fondamentale importanza: essere liberi di poter scegliere i brand per l’hardware, senza legarsi a un singolo fornitore; acquisire maggiore scalabilità, poiché l’ateneo voleva poter crescere a piccoli passi, diluendo l’investimento iniziale. In seguito alla gara pubblica e alla valutazione dell’apposita commissione tecnica, la scelta per la realizzazione del progetto, così complesso e articolato, è ricaduta sul partner Ricca IT e sulla tecnologia Nutanix, riconosciuto protagonista nell’ambito dell’iperconvergenza.

Il progetto proposto dal tandem Nutanix – Ricca IT è stato considerato il migliore per la capacità di strutturazione innovativa, l’affidabilità rispetto e l’economicità della proposta articolata, rivelatasi ottimale sia in termini di pianificazione progettuale che di esecuzione, grazie all’ottimo lavoro dei team di sistemisti messi in campo.

La soluzione si concretizza con la modernizzazione del data center e, in particolare, con 3 nodi Nutanix (su hardware Lenovo) collocati presso la sede centrale e altri 3 nodi installati presso una sede periferica. I due cluster sono collegati attraverso una connessione in fibra ottica (metro cluster) e a completare la configurazione, viene installato un server ‘witness’ che controlla in tempo reale la stabilità dei due siti. Sulla nuova infrastruttura, che sostiene circa 200 server virtuali, poggiano tutte le applicazioni gestionali e amministrative dell’ateneo, oltre ai siti web.

Grazie all’implementazione della tecnologia Nutanix l’ateneo ha raggiunto importanti obietti tra cui la semplificazione della gestione dell’infrastruttura hardware e software, prestazioni e servizi migliorati per tutti gli utenti sia in sede sia in remoto, nonché maggiore sicurezza e affidabilità, con una business continuity, di fatto, più efficiente.

Abbiamo raggiunto l’obiettivo di rendere più facili tutte le attività di configurazione, manutenzione e aggiornamento, ma anche l’installazione di nuovi componenti hardware ora è decisamente più agevole: siamo passati da tempi misurabili in settimane a ore, avendo anche annullato il rischio di fermi macchina”, continua Gerardo Maiorano.

In futuro, l’Università di Catania, sfruttando le grandi doti di scalabilità della tecnologia Nutanix, prevede l’adozione della Virtual Desktop Infrastructure (VDI).

Non abbiamo ancora attivato la VDI a causa della crisi dei semiconduttori, ma abbiamo la volontà di percorrere la strada del VDI, Abbiamo, inoltre, previsto l’arrivo di nuovi nodi per potenziare l’infrastruttura al crescere dell’Ateneo, e guardiamo a un futuro di micro-servizi, on-premise o in cloud, sfruttando la flessibilità di Nutanix”, conclude Gerardo Maiorano.