Dalla maggior efficienza operativa (43%) all’ottenimento di un vantaggio sui competitor (42%), fino alla realizzazione di report più accurati (27%): ecco le principali motivazioni che spingono aziende e professionisti del settore finanziario ad affidarsi alla tecnologia del momento.
“La finanza è l’arte di far passare i soldi di mano in mano, finché non spariscono”: le parole di Robert W. Sarnoff, noto uomo d’affari americano del ‘900, descrivono alla perfezione un settore in cui precisione, efficienza e anche un pizzico di scaltrezza non possono mai mancare. Ma non è tutto perché, secondo una serie di ricerche effettuate da Espresso Communication per QuestIT, i professionisti del finance asset risultano anche estremamente aperti alle nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale.
Le prime conferme in merito giungono da Future Data Stats: entro i prossimi 6 anni il mercato globale dell’AI applicata nell’universo finanziario avrà una grande esplosione. Verrà infatti superata quota 55 miliardi di dollari di fatturato (+450% sul 2023), con una crescita media annuale composta del 23%.
Entrando più nel dettaglio, da una recente indagine di Benefits Pro emerge che negli Stati Uniti oltre 7 consulenti su 10 (72%) sfruttano già quotidianamente le potenzialità dell’artificial intelligence al fine di velocizzare i singoli processi operativi e ottenere risultati finali più soddisfacenti. Il trend coinvolge anche l’Europa: secondo quanto riportato da Channel Eye, il 60% delle aziende finanziarie del Vecchio Continente di recente ha incrementato i propri artificial intelligence investment per mettere la tecnologia a disposizione dei loro professionisti.
L’Italia si sta organizzando per restare al passo con i tempi?
Ora una domanda sorge spontanea: l’Italia si sta organizzando per restare al passo con i tempi?
La risposta arriva dalla recente indagine condotta da QuestIT, tech company senese specializzata proprio nella realizzazione di tecnologie proprietarie d’intelligenza artificiale, che mette in risalto un fatto interessante: la finanza risulta il secondo settore, dietro a quello delle pubbliche amministrazioni, in cui l’AI è più utilizzata. In particolar modo, le potenzialità della nota innovazione risultano molto sfruttate dalle realtà e dai professionisti del Nord Italia (79%), seguiti da quelli del Centro (14%) e del Sud (7%).
“L’intelligenza artificiale non sostituirà mai i professionisti della finanza, anzi li accompagnerà passo dopo passo nelle mansioni quotidiane – afferma Francesco Elmi, Chief Marketing Officer di QuestIT – Le applicazioni della tecnologia del momento nell’universo finanziario, infatti, sono innumerevoli e vengono definite nel dettaglio da Statista. A questo proposito, per il 43% dei financial advisor globali l’AI ha garantito una maggiore efficienza operativa nel corso del 2023. Nello stesso arco di tempo, la tecnologia ha fornito un vantaggio nei confronti dei competitor nel 42% dei casi e, per concludere, ha realizzato report più accurati nel 27% delle occasioni. Entrando più nel dettaglio, l’uso di interfacce conversazionali, come assistenti virtuali, alimentati da IA generativa risulta essenziale, soprattutto, in fase di reperimento e analisi dei dati. Questo processo è particolarmente vantaggioso per i team dirigenziali, i quali accedono ad informazioni precise in modo tempestivo e, di conseguenza, riescono a prendere decisioni strategiche in lassi di tempo relativamente brevi. In Italia stiamo crescendo molto sotto questo punto di vista, ma potremmo farlo molto più in fretta: per questo motivo, in qualità di azienda punto di riferimento del settore nel Bel Paese, forniamo a banche ed organizzazioni finanziarie avatar e digital human in grado di supportare collaboratori e clienti a 360°”.
I molteplici vantaggi dell’AI nel settore finanziario
Fanno seguito alle parole di Elmi ulteriori indicazioni da parte degli esperti dell’azienda 100% made in Italy che focalizzano la loro attenzione sui principali AI trend che andranno a caratterizzare il mondo finanziario in vista dei prossimi anni. In primo luogo, i cosiddetti “AI- powered algorithm” che, esaminando volumi importanti documenti e file, identificano con anticipo potenziali rischi e truffe, salvaguardando la sicurezza economica dei soggetti coinvolti.
Inoltre, sistemi basati sull’AI, monitorando il mercato e le azioni 24/7, possono rilevare l’insorgenza di eventuali frodi e salvare business. E ancora, l’AI risulta estremamente utile anche in ottica trading perché, studiando i principali trend di mercato, può prevedere eventuali flessioni o cambiamenti dell’ultimo minuto, incrementando così l’efficacia delle scelte messe a terra dai trader. Per ultimi, ma non meno importanti, esistono anche digital humans che, inseriti all’interno di apposite piattaforme in ambito finanziario, assumono il ruolo di personal banking advisor personali, completamente integrati nei sistemi, capaci di garantire un servizio clienti esclusivo e personalizzato.