Entusiasti per l’utilizzo alcuni settori – come in medicina e nella domotica – i nostri connazionali si dicono tuttavia preoccupati per l’utilizzo in ambiti quali giornalismo, scuola e finanza. L’87% dei giovani (18-29 anni) considera l’IA pericolosa nell’ambito delle relazioni sociali. L’entusiasmo per le tecnologie che utilizzano l’Intelligenza Artificiale appare decisamente controverso tra i nostri connazionali. Quasi un italiano su due ha grandi aspettative dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in medicina e solo il 16% si dice preoccupato dei risvolti in questo settore. In particolare, dimostrano entusiasmo i giovani tra i 18 e i 29 anni (49%) e gli over 60 (47%). In generale, gli uomini sono più propensi a fidarsi dell’IA: il 35% ritiene infatti che sia vantaggiosa, rispetto al 25% delle donne.
Il 34% degli italiani vede di buon occhio la sempre maggiore presenza dell’AI nella tecnologia smart-home, con un picco del 41% tra i giovani di età 18-29 anni. I timori superano invece decisamente l’ottimismo quando si tratta di potenziare la tecnologia con l’Intelligenza Artificiale nel giornalismo, dove ben un quarto degli italiani ritiene l’AI pericolosa, a fronte dell’8% che ritiene che l’Intelligenza Artificiale possa migliorare il settore. La quasi totalità degli interpellati (90%) considera l’AI dannosa anche nell’ambito delle relazioni sociali (87% dei giovani tra i 18 e i 29 anni e 94% tra gli ultrasessantenni) e per quanto riguarda l’utilizzo scolastico.
Marie Sophie Von Bibra, direttore marketing di Readly, afferma: “Il riscontro all’indagine di Readly sottolinea l’importanza del contatto umano e della supervisione, in particolare in settori come il giornalismo, l’insegnamento e la finanza. Gli italiani sono felici di abbracciare la tecnologia quando ha chiari benefici per la vita quotidiana, ma sono diffidenti nei confronti dell’eccessiva dipendenza dall’IA in aree in cui il giudizio umano gioca un ruolo importante”.
“In Readly, il nostro impegno è sempre stato per il giornalismo di qualità. Pur credendo che l’Intelligenza Artificiale sia ormai una realtà, comprendiamo che la sua integrazione deve essere affrontata con giudizio. La nostra indagine mostra che gli italiani, e in generale gli europei, credono che l’IA abbia potenzialità in ogni settore: è tuttavia necessario utilizzarla in maniera consapevole per ottenere risultati equilibrati per tutti”, ha aggiunto Marie Sophie Von Bibra.
Oltre alla medicina e alle tecnologie per la domotica “intelligente”, le principali aree di utilizzo in cui l’Intelligenza Artificiale è stata considerata di potenziale valore dagli italiani interpellati sono il coding e la programmazione tecnologica (41%), la ricerca scientifica (37%), la sicurezza informatica (32%) e i trasporti (24%). In campo legale e giudiziario, l’AI viene invece considerata inopportuna dall’89% degli intervistati. Solo il 20% degli intervistati intravvede alcuni vantaggi nell’uso dell’IA nei servizi bancari e finanziari.