È ormai assodato che la personalizzazione rappresenti la nuova norma nei servizi finanziari, soprattutto considerando il caro vita che ha coinvolto ogni settore della nostra quotidianità. Non è un caso che un recente studio di Genesys riveli come il 72% degli esperti di customer experience assista ad un aumento della domanda di servizi personalizzati durante i periodi di incertezza economica. Ecco perché comprendere i clienti e le loro esigenze è fondamentale per qualsiasi istituto finanziario che voglia crescere nell’attuale panorama economico.
Il benessere finanziario personalizzato è il futuro dell’attività bancaria e per arrivarci le banche dovranno sfruttare la potenza dell’aggregazione dei dati. Per un cliente, il benessere finanziario può essere determinato confrontando le sue spese con le sue entrate. Tuttavia, quando una persona si assume maggiori responsabilità finanziarie, come il pagamento di un’auto o di un mutuo, calcolare il suo benessere finanziario diventa più complesso. Per risolvere tale problema, i clienti devono avere la possibilità di visualizzare facilmente i loro conti e valutare le loro esigenze attuali, così da mantenere una solida visione d’insieme delle loro finanze. I servizi di Personal Financial Management rappresentano un valido alleato per rispondere alle esigenze dei clienti che cercano chiarezza e semplificazione nella loro relazione con l’ambiente finanziario. Fungono, infatti, da assistenti finanziari che organizzano la visualizzazione di entrate e uscite, la pianificazione di spese e risparmi, fornendo suggerimenti e consigli personalizzati per la gestione del proprio budget.
Il problema principale per le banche e le cooperative di credito, però, è imparare a fornire ai clienti una visione d’insieme, soprattutto quando detengono solo una piccola quota del portafoglio dell’utente.
L’aggregazione dei dati rappresenta la soluzione al problema, raccogliendo i dati dei clienti, sparsi tra più conti e prodotti, e integrandoli in un’unica dashboard. Questo approccio porta valore al cliente finale e arricchisce la sua “financial awareness”, quindi la sua alfabetizzazione finanziaria, che gli consente di acquisire le conoscenze e competenze idonee per gestire efficacemente le sue risorse.
Le piattaforme bancarie sono progettate per fornire agli istituti finanziari gli strumenti e le capacità di cui hanno bisogno per digitalizzare i loro servizi. L’aggregazione dei dati e le piattaforme vanno di pari passo quando si tratta di migliorare i servizi finanziari personalizzati.
Tuttavia, indipendentemente dalle competenze e dalla capacità del reparto IT, costruire “in-house” una soluzione di PFM in grado di aggregare i dati in modo scalabile e di aiutare i clienti a raggiungere i loro obiettivi finanziari è incredibilmente complicato e oneroso, soprattutto se il tutto deve essere integrato omogeneamente con gli altri servizi offerti agli stessi clienti.
È sempre più evidente come le banche abbiano bisogno di platform partner affidabili che forniscano le capacità necessarie di aggregazione dei dati, per adattarsi a un mercato sempre più personalizzato. Ciò offre, da un lato, maggiore chiarezza e supporto al team commerciale dell’istituto nella gestione e nella visualizzazione dei conti dei clienti, dall’altro, una piattaforma ottimizzata che funge da fonte centralizzata di conoscenze finanziarie ed esperienze digitali all’altezza delle aspettative del cliente.
In conclusione, le piattaforme rappresentano una soluzione ideale per fornire ai clienti i servizi su misura necessari per migliorare il loro benessere finanziario. Consentendo alle banche di sfruttare i dati per migliorare la customer experience, le rendono uno strumento prezioso per farsi trovare preparate ai cambiamenti a cui stiamo assistendo.
A cura di Alessandro Fragapane, Country Manager di Backbase in Italia