Nella seconda metà del 2023, ESET ha scoperto campagne AceCryptor che utilizzano il tool di accesso remoto Rescoms in diversi Paesi europei per ottenere le credenziali salvate nei browser o nei client di posta elettronica

Il leader europeo globale ESET specializzato nella cybersecurity, ha registrato un vertiginoso aumento degli attacchi AceCryptor, al punto che sono triplicati i rilevamenti tra la prima e la seconda metà del 2023, intercettati grazie alle attività di protezione effettuata su un gruppo di 42.000 utenti ESET in tutto il mondo. Inoltre, negli ultimi mesi, ESET ha registrato un cambiamento significativo nelle modalità di utilizzo di AceCryptor: gli aggressori che diffondono Rescoms (noto anche come Remcos) hanno iniziato a utilizzare AceCryptor, contrariamente a quanto accadeva in precedenza. Rescoms è un remote access tool (RAT) che viene spesso utilizzato dagli autori delle minacce per scopi dannosi; AceCryptor è un cryptor-as-a-service che offusca il malware per ostacolarne il rilevamento.

Sulla base del comportamento del malware distribuito, i ricercatori di ESET hanno ipotizzato che l’obiettivo delle campagne fosse quello di ottenere le credenziali di posta elettronica e del browser per ulteriori attacchi contro le aziende prese di mira. La maggior parte dei campioni di Rescoms RAT con AceCryptor è stata utilizzata come vettore di compromissione iniziale in molteplici campagne di spam che hanno avuto come obiettivo diversi Paesi europei, tra cui l’Europa centrale (Polonia, Slovacchia), i Balcani (Bulgaria, Serbia) e la Spagna.

“In queste campagne, AceCryptor è stato utilizzato per colpire obiettivi europei e per sottrarre informazioni o ottenere l’accesso iniziale a diverse aziende. Il malware è stato distribuito in e-mail di spam, che in alcuni casi erano abbastanza convincenti; a volte lo spam è stato anche inviato da account e-mail legittimi, ma violati”, spiega Jakub Kaloč, ricercatore di ESET, che ha scoperto l’ultima campagna AceCryptor con Rescoms. “Poiché l’apertura degli allegati contenuti in questo tipo di e-mail può avere gravi conseguenze per gli utenti e le aziende, è sempre consigliabile essere previdenti e utilizzare un software di sicurezza endpoint affidabile in grado di rilevare il malware”.

I Paesi più colpiti dagli attacchi

Nella prima metà del 2023, i Paesi più colpiti dal malware implementato da AceCryptor sono stati il Perù, il Messico, l’Egitto e la Turchia, con il Perù che ha registrato il maggior numero di attacchi (4.700). Le campagne di spam di Rescoms hanno cambiato drasticamente queste statistiche nella seconda metà dell’anno.

I campioni di AceCryptor osservati da ESET nella seconda metà del 2023 contenevano spesso due tipi di malware come payload: Rescoms e SmokeLoader. Un picco rilevato in Ucraina è stato causato da SmokeLoader. In Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Serbia, invece, l’aumento dell’attività è stato generato da AceCryptor contenente Rescoms come payload finale.

Le campagne di spam che hanno preso di mira le aziende in Polonia avevano e-mail con oggetto molto simile: tutte, infatti, si riferivano a offerte B2B per le aziende violate. Per sembrare il più credibili possibile, gli aggressori hanno effettuato ricerche e utilizzato nomi di aziende polacche esistenti, complete di nomi di dipendenti/proprietari e di informazioni di contatto come firma apposta in calce alle e-mail. In questo modo, nel caso in cui una vittima avesse cercato su Google il nome del mittente, la ricerca avrebbe avuto esito positivo e avrebbe favorito l’apertura dell’allegato dannoso.

Un orizzonte in evoluzione

Sebbene non sia noto se le credenziali siano state raccolte per il gruppo che ha condotto questi attacchi o se siano state successivamente vendute ad altri soggetti, è certo che il successo della compromissione apre la possibilità di ulteriori attacchi, in particolare per i ransomware.

Parallelamente alle attività rilevate in Polonia, la telemetria di ESET ha registrato anche campagne in corso in Slovacchia, Bulgaria e Serbia. L’unica differenza significativa è che la lingua utilizzata nelle e-mail di spam era, ovviamente, adattata a quei Paesi specifici. Oltre alle campagne già citate, anche la Spagna ha registrato un’ondata di e-mail di spam con Rescoms come payload finale.