Quando i nostri software diventano obsoleti, ha più senso aggiornarli o rifare tutto da capo? Ha risposto ampiamente a questo quesito Sano Musab Hijazi alla AI Week in corso in questi giorni a Rimini, l’evento più importante d’Italia in termini di innovazione, tecnologia e intelligenza artificiale.
“Si parte da una analisi per punti – spiega Sano Musab Hijazi, CEO e fondatore della start up It’s Prodigy – È necessaria una valutazione complessa degli step tecnologici in ballo, anche in relazione al costo e soprattutto alla qualità del codice del software. Una prima valutazione deve considerare la complessità della piattaforma. Se la nostra azienda si basa su software molto complessi, la scelta va fatta anche in base ai nostri flussi aziendali, alle dimensioni e a come è strutturato il business. In generale, se la piattaforma non è troppo complessa, è preferibile rifarla, ripartendo da zero. In questo caso, gioca un ruolo anche quel che resta il punto cardine da tenere in considerazione quando si parla di software: il codice. Ancora troppo spesso oggi non si valuta con sufficiente attenzione la qualità del codice utilizzato, e se decidiamo di rifare da zero la nostra piattaforma software, è cruciale non ripetere l’errore di applicare un codice di bassa qualità, se questo è il nostro caso.
Tra tutti questi parametri si inserisce anche uno step piuttosto tecnico: il linguaggio di programmazione utilizzato. Farlo evolvere a una generazione successiva può essere molto costoso ed è anche qui molto importante valutare che oggi il costo delle nuove tecnologie di questo tipo è divenuto particolarmente alto. Questo significa che buona parte del costo finale del nostro nuovo software, sia esso aggiornato o costruito ex novo, deriverà dalla tecnologia utilizzata e, in generale, spesso rifare da zero può costare molto meno che aggiornare la nostra piattaforma”.