Non capire dove posizionarsi, lanciarsi in attività promozionali alla cieca e non porsi le giuste domande: ecco errori comuni commessi da chi vuole sviluppare un brand. I consigli di Giacomo Vignoni e Chiara Berselli

Fare branding è diverso da fare performance marketing, né significa limitarsi a creare il proprio sito web, disegnare il logo e lanciare in modo sterile un prodotto sul mercato. Lo scenario odierno è molto chiaro: chi decide di sviluppare o far evolvere un proprio brand si ritrova a dover nuotare in un mare di concorrenza, in cui distinguersi dall’altro richiede un grande sforzo. Sforzo che, forse per fretta di voler raggiungere immediatamente i risultati sperati, non sempre è sufficiente.

In questo contesto si inserisce Ideabile, realtà fondata dagli imprenditori Giacomo Vignoni e Chiara Berselli e specializzata in consulenza strategica, branding e brand identity, che accompagna la trasformazione di progetti imprenditoriali in brand duraturi.

I tre errori più ricorrenti nel lanciare un brand

Infatti, quando ci si trova nella fase iniziale di sviluppo del brand, può essere molto semplice incappare in errori. Ideabile ne ha individuati tre, fornendo una soluzione per ognuno di questi.

1. Non porsi le giuste domande a monte e non capire dove posizionarsi

Qual è il mio target? A chi mi voglio rivolgere? Quali sono gli obiettivi che voglio raggiungere? Queste sono solo alcune delle domande che ci si dovrebbe porre in fase di sviluppo del brand. In particolare, è importante non focalizzarsi solo sui propri competitor – nonostante l’analisi del mercato sia fondamentale – ma concentrarsi su quali sono i propri clienti e i propri valori. Inoltre, avere chiaro dove si vuole arrivare è essenziale per far comprendere in che modo è possibile comunicare la propria differenziazione rispetto agli altri player del settore: questo permette anche di posizionarsi in maniera corretta sul mercato. Avere un buon posizionamento è utile anche a far comprendere la strategia dei prezzi ai propri consumatori: se il brand viene percepito come di qualità allora anche il prezzo associato ai prodotti e servizi offerti verrà sentito come coerente e adeguato.

2. Affidarsi a differenti fornitori per ogni singolo servizio

Nel momento in cui l’imprenditore non sceglie un unico interlocutore (come può essere Ideabile) per la definizione dalla strategia alla messa a terra, si rischia di avere un risultato frammentato, poco coeso nel messaggio, oltre ad un elevato effort in termini di tempi di gestione e di dispendio economico. Scegliendo invece di interfacciarsi con un unico attore per tutte le attività legate a Marketing&Comunicazione, è possibile valutare al meglio le opzioni, selezionare i migliori partner, gestire i flussi di lavoro, coordinare i tempi e il budget garantendo la qualità dell’intero progetto.

3. Lanciarsi a capofitto in attività promozionali alla cieca

Questa azione non sempre porta necessariamente all’errore, ma è strettamente legata al punto precedente. Infatti, prima di ipotizzare qualsiasi tipo di attività promozionale è necessario avere ben chiaro il proprio posizionamento. La promozione è il veicolo attraverso il quale il brand si fa conoscere, si connette con il pubblico e comunica il suo valore unico. E quindi è ciò che permette al brand di vendere. Creare una sinergia tra branding e promozione significa creare armonia, in cui il risultato è una narrazione coerente che crea un legame di lunga durata con il pubblico. Ecco perché in Ideabile si cerca di fare squadra con partner che, a seconda delle esigenze specifiche del progetto, aiutano ad affrontare il percorso sotto tutti i punti di vista. Investire in una strategia integrata tra branding e promozione può quindi fare la differenza sia in termini di legame a lunga durata tra pubblico e brand, sia in un’ottica di ottimizzazione degli investimenti previsti per raggiungere specifici obiettivi di business.