La digitalizzazione procede a macchia di leopardo tra le imprese italiane con alcuni settori all’avanguardia ed altri ancora un po’ indietro. E’ questa la fotografia scattata dai Luis Ureta, Head of Southern Europe di Globant che ha evidenziato anche i trend di tecnologie come l’intelligenza artificiale e la blockchain.
1) Qual è il livello di digitalizzazione in Italia?
Rispetto agli altri paesi europei in cui operiamo, le aziende italiane mostrano un elevato livello di digitalizzazione, anche se è spesso concentrato in aree o cluster specifici. Allo stesso tempo, vediamo anche che molte piccole e medie imprese tendono ad adottare nuovi strumenti tecnologici soltanto se costrette dalla concorrenza o dalle esigenze del mercato. Ma questo porta a perdere l’opportunità di generare valore aggiunto, che può consentire alle aziende di salire di livello ed evitare il rischio di essere sopraffatte dai concorrenti. Ecco perché siamo soliti dire che la tecnologia non consente alle aziende semplicemente di trasformarsi, ma proprio di reinventarsi.
2) Ci sono ancora aziende che non sono consapevoli dei vantaggi della digital transformation?
La pandemia ha accelerato la trasformazione digitale a livello globale, ma, sfortunatamente, molte aziende dubitano ancora del potere della digitalizzazione. In generale, in tutti i settori esiste la consapevolezza della necessità di reinventarsi per connettersi con il nuovo consumatore e fare un salto digitale. Tuttavia, ci sono diversi settori in cui c’è ancora molta strada da fare, come per esempio la pubblica amministrazione o la sanità, che stanno iniziando ad accelerare nella digitalizzazione, anche se molto gradualmente.
3) Quali sono i freni alla digitalizzazione?
Possono esserci problemi diversi in situazioni diverse, ma quello che ci sembra più grave è l’atteggiamento culturale, la paura del cambiamento: trasformazione digitale non significa introdurre nuove tecnologie nel modello di business abituale dell’azienda, ma ripensare l’organizzazione, i processi e le ambizioni stesse dell’impresa. E questo richiede una mentalità aperta, una cultura agile e le giuste competenze e soluzioni per realizzare quella visione. Un altro ostacolo rilevante è la carenza di talenti, che colpisce gran parte dell’economia, non solo italiana.
4) Facendo riferimento alle tecnologie, come possono l’intelligenza artificiale e la blockchain essere un volano per il business?
I big data e l’intelligenza artificiale hanno il potere di creare esperienze e servizi nuovi e migliori, andando ben oltre l’estrazione di valore dai dati e dall’automazione. Basta pensare al modo in cui consumiamo i dati su noi stessi, per esempio con le smart band e gli smart ring: oggetti digitali che monitorano la nostra attività e permettono a milioni di consumatori diversi di ricevere un’enormità di offerte, con un’assistenza continua, capace di fornire senza difficoltà ciò di cui ciascuno ha bisogno o addirittura di predisporre una risposta prima ancora che il cliente stesso sia consapevole di quel bisogno.
Il nostro obiettivo è quello di fornire ai clienti un vantaggio competitivo, sbloccando il vero valore dei dati e dell’intelligenza artificiale, per portare a decisioni aziendali rilevanti, attuabili e tempestive. Lo stesso accade con la blockchain. Per molti anni, le soluzioni blockchain hanno avuto barriere d’ingresso elevate, che le facevano apparire impraticabili e scoraggiando la maggior parte delle imprese. Ma ci sono tre aspetti chiave che fanno della blockchain una tecnologia chiave: la trasparenza, l’immutabilità e “non disconoscibilità”. Le aziende oggi si stanno accorgendo di questi vantaggi, insieme ai ben noti benefici in termini di sicurezza, scalabilità ed efficienza, e stanno utilizzando sempre più questa tecnologia per migliorare le esperienze dei clienti. E più si diffonde l’adozione della blockchain, più le imprese saranno portate a riflettere sul significato di proprietà/ownership per i consumatori o sull’importanza della privacy e delle identità alias.
5) Le aziende si stanno affacciando al Metaverso o è solo un fenomeno di nicchia e di startup?
Ci sono interi ambienti virtuali interattivi che sono già una realtà per milioni di utenti attivit nel gaming o nell’intrattenimento. Per noi il metaverso rappresenta un insieme di nuovi spazi in cui le aziende possono estendere la propria presenza per offrire prodotti e creatività, massimizzando l’engagement con i propri clienti e dipendenti e reinventando il proprio business. Il metaverso ha un impatto sulle organizzazioni in ogni settore, dalla sanità alla vendita al dettaglio, dalla produzione alla finanza. Vediamo il metaverso in modo simile all’Internet negli anni ’90: sappiamo che avrà un ruolo significativo ma non abbiamo certezze riguardo ai tempi necessari perché il consumatore medio ne avverta l’impatto. Il nostro ultimo report sul metaverso ha rivelato risultati interessanti, confermando che rappresenta un nuovo grande mondo di possibilità e mostrando come la maggior parte degli utenti intervistati creda che genererà cambiamenti in molteplici settori.
In Globant, lavoriamo a stretto contatto con aziende innovative come PIXELYNX – una delle principali piattaforme di gaming nel metaverso musicale, focalizzata sulla trasformazione digitale per gli artisti –per aiutarle a trasformare con successo le loro attività, utilizzando tecnologie di ultima generazione, e per sviluppare ed espandere efficacemente le loro piattaforme.
6) Come mai Globant ha deciso di entrare nel mercato italiano?
Siamo un’azienda globale in grande crescita, che è già presente in più di 20 paesi del mondo e l’Italia è una parte fondamentale del nostro piano di espansione europea, perché è una delle economie più grandi e meglio diversificate d’Europa, con un grande patrimonio di talenti e di primati in molti settori. Insieme al team Sysdata che abbiamo acquisito lo scorso settembre, crediamo che ci sia un enorme potenziale per aiutare le aziende italiane a continuare a reinventarsi attraverso la tecnologia e per connettere le eccellenze nel settore bancario, automobilistico e del fashion con i clienti Globant in tutto il mondo. L’Italia possiede marchi iconici e solide aziende locali in tutti i settori in cui Globant opera.