Nell’ultimo studio condotto da Capterra vengono indagati quali strumenti servirebbero secondo gli italiani per avere città sempre più intelligenti

città smart - Smart Home
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Smart cities, città intelligenti, città del futuro. Se ne sente parlare così tanto che a volte si dà per scontato a che cosa ci si riferisce. I dati dell’ultimo studio di Capterra però mostrano che non proprio tutti sono a conoscenza del concetto di città smart: il 37% degli intervistati non ne conosceva il significato prima che gli venisse mostrata una definizione.

Per la Commissione Europea una città smart è un luogo dove servizi e reti tradizionali diventano più efficienti grazie all’uso della tecnologia per aiutare i cittadini e le aziende che vi operano. Tenendo a mente questa definizione è stato chiesto agli intervistati quali servizi sono stati resi disponibili per primi nelle loro città.

Mobilità, pagamenti e sicurezza sono i servizi smart più diffusi

Secondo i rispondenti allo studio, in Italia, i primi servizi che sono stati resi disponibili sono smart mobility per il 75%, pagamenti e gestione delle finanze smart per il 63% e sicurezza smart per il 52%.
Andando ad analizzare più nello specifico le diverse zone d’Italia, risulta che i servizi di smart mobility (car sharing, bus a emissioni zero, ecc.) sono maggiormente disponibili nel nord Italia, così dichiara l’82% dei rispondenti di quest’area; a seguire il centro Italia secondo l’80%, sulle isole per il 70% e al sud secondo il 61%. Per quanto riguarda i servizi di pagamento smart (per esempio i pagamenti contactless con cellulare o smart watch), il 69% dei rispondenti residenti nel nord Italia dichiara di avere questi servizi in città, al centro Italia il 68%, nelle isole il 57% mentre al sud il 53%. Infine, quando si tratta di sistemi di sicurezza intelligenti (videosorveglianza per strada, sui mezzi pubblici, ecc.) nelle città smart, il 60% dei rispondenti nel nord Italia dichiara di avere questi sistemi nella propria area, al centro Italia sono disponibili secondo il 54% mentre al sud per il 40%.

Il 5G, l’IoT e le blockchain sono i servizi  più desiderati nelle città smart

Il 5G è il servizio più richiesto in città, così afferma il 44% dei rispondenti; il 48% dichiara comunque di averlo già a disposizione. Al secondo posto c’è l’internet delle cose (IoT), in questo caso a volere questo tipo di servizio sono il 37% degli intervistati mentre ad averlo già presente in città il 19%. Infine, il terzo servizio più desiderato dai rispondenti nell’ottica di una città smart è la tecnologia inerente alle blockchain, desiderato dal 33% e presente solo secondo il 17%.
Questi numeri mostrano che molti dei servizi desiderati ancora non sono ben sviluppati o presenti nelle città italiane.

La sostenibilità è l’aspetto più importante per i cittadini quando si sviluppa una smart city

Non si può parlare di città smart senza tenere in considerazione un aspetto chiave: la sostenibilità. All’interno del contesto della città intelligente, questa si traduce in una riduzione degli sprechi e un miglioramento della vita per i cittadini.
Infatti, la sostenibilità risulta l’aspetto più importante per sviluppare una città smart secondo il 35% dei rispondenti; seguono l’accessibilità (26%), la convenienza (21%), e la sicurezza (17%). Inoltre, l’87% degli intervistati è d’accordo che attraverso l’implementazione di strategie intelligenti le città saranno ancora più sostenibili.
Chiedendo ai rispondenti quali fossero i tre principali impatti positivi che sperano di ottenere da una città smart, il 58% spera di vedere un miglioramento della qualità dell’aria e dell’acqua; il 54% una mobilità più sostenibile all’interno della città e sempre per il 54% una migliore gestione dei rifiuti.
Alcuni servizi, che hanno anche fini sostenibili, sono già in utilizzo da parte dei cittadini:
Fatture digitali: il 75% degli intervistati afferma di usarle per tenere traccia dei consumi di acqua ed elettricità;
Servizi per non sprecare cibo: il 60% degli intervistati utilizza servizi come applicazioni per acquistare prodotti che sono ancora buoni, ma che se non comprati finirebbero nella spazzatura;
Negozi di seconda mano: il 58% degli intervistati sceglie il second-hand, riutilizzando oggetti già esistenti.
Riciclare: il 48% degli intervistati usa servizi per la localizzazione dei contenitori riciclabili più vicini.
Qualità dell’aria/acqua: il 27% degli intervistati tiene sott’occhio la qualità di aria/acqua tramite app o software.
Impronta di carbonio: il 27% degli intervistati misura l’impronta di carbonio con app o software.