In ambito Mobility as a Service (MaaS) e nel mondo dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS), lo Spazio gioca un ruolo fondamentale, contribuendo a plasmare il presente e il futuro delle Smart City. Ce lo ricorda Giovanni Bonini, con un articolo dedicato proprio a queste tematiche, pubblicato nel numero di ottobre 2021 del mensile “Cosmo” di BFC Space.
Secondo Giovanni Bonini, per i sistemi di trasporto intelligenti e gli ecosistemi Mobility as a Service presenti e futuri, è importante raccogliere e integrare una gran quantità di dati, inclusi quelli spaziali. Essi possono provenire dai sistemi satellitari globali di navigazione (GNSS: Global Navigation Satellite System), come Galileo Second Generation (G2G) e il Global Positioning System (GPS).
Insomma, nella visione di Giovanni Bonini, la transizione ecologica verso una mobilità più sostenibile passa anche attraverso l’Information & Communication Technology (ICT) e lo Spazio.
La disponibilità dei dati in un formato aperto può agevolare l’integrazione e la nascita di veri e propri ecosistemi Mobility as a Service. Essi potrebbero essere particolarmente evoluti, anziché semplici e meramente informativi.
Sempre secondo Giovanni Bonini, al di là degli aspetti tecnologici, tipici di un futuro che, almeno in parte, è già presente, per una mobilità un po’ più sostenibile basterebbe rispolverare la bicicletta, un mezzo di trasporto ecologico e salutare, piste ciclabili permettendo. Qui come altrove, infatti, i limiti e gli ostacoli sono anche di carattere infrastrutturale, oltre che culturali e legati alle nostre abitudini: una volta consolidate, è difficile cambiarle. L’inerzia, del resto, non è soltanto un concetto fisico. Al contrario, essa caratterizza pure i comportamenti umani e le organizzazioni. Qui come altrove, si è portati a mantenere lo Status Quo, restando nella propria zona di Confort, sia esso reale o presunto tale. Tuttavia, a volte, cambiare è un’opportunità, se non una vera e propria necessità.
