PON Reti locali cablate e wireless nelle scuole: Il ruolo del progettista per non rischiare di perdere un’importante opportunità

Il Piano Operativo Nazionale – PON ha stanziato importanti finanziamenti per il rinnovamento delle infrastrutture di rete scolastiche. L’intervento vuole aiutare l’istruzione pubblica nel salto di qualità necessario per una scuola moderna ed efficiente. L’opportunità è importante, ma sembra che non possa essere sfruttata come meriterebbe.

Il processo di assegnazione

L’installazione o l’ammodernamento di un’infrastruttura, e questo vale per il pubblico ed il privato, non può prescindere da una corretta analisi dello stato di fatto, degli obiettivi, delle modalità di attuazione e soprattutto di scelte che possano ottenere il massimo benefico dal budget disponibile.
Infatti, in quest’ottica, il bando PON identifica in modo chiaro tre figure ben distinte, che devono essere indipendenti, pena il mancato raggiungimento degli obiettivi:
Un progettista, in grado di vedere lo stato di fatto, raccogliere le esigenze reali, valutare e progettare l’intervento, redigere il capitolato per l’acquisto di beni e servizi.
Un fornitore ed installatore, che dovrà fornire i beni ed i servizi di installazione, selezionato secondo criteri di capacità e prezzo oggettivi, basati proprio sul capitolato del progettista.
Un collaudatore, che possa certificare l’effettiva messa in opera del progetto.

Vediamo cosa accade alle reti scolastiche

I dirigenti scolastici devono provvedere quindi alla nomina del progettista e dell’eventuale collaudatore, per poi fare la selezione del fornitore-installatore. Ma ahimè si trovano in un sistema dove i principi sopra esposti di garanzia del risultato vengono totalmente stravolti, rischiando di sprecare l’opportunità che si presenta.
Si scopre infatti che diverse aziende, anche grandi aziende della telecomunicazione, propongono un servizio di fornitura delle infrastrutture di comunicazione scolastiche compreso di progetto e collaudo, anzi, sottolineano che il progetto ed il collaudo sono gratuiti. A parte che sappiamo tutti che la parola “gratis” non esiste, ci si chiede come si possa creare un sistema al contrario, dove in funzione della fornitura già decisa, si costruisca un progetto che ne giustifica l’acquisto. E soprattutto dove chi ha scelto cosa offrire, si prende la libertà di auto-validare non solo l’acquisto del prodotto, ma anche il corretto funzionamento.
I poveri dirigenti scolastici si trovano quindi davanti ad un grande dilemma: scegliere un fornitore “faccio-tutto-io”, non entrando nel merito del risultato, ma trovando il modo migliore di combinare la terna progettista-fornitore-collaudatore, piuttosto che complicarsi la vita con due passaggi di gara. Ma stanno veramente operando per il bene della scuola?
E, optando per il progettista, si trovano a dover redigere una gara dovendo “inventare” un criterio di valutazione basato su informazioni sparse, parzialmente copiato da altri istituti, che il più delle volte si conclude in una gara deserta. (Richiedere certificazioni per l’installazione di apparati di determinati brand nulla ha a che vedere con la fase di progetto, casomai con la fase di fornitura/configurazione). Alcuni chiedono esperienza di altri progetti PON, praticamente se non hai già fatto un progetto, non puoi fare il progetto, è nato prima l’uovo o la gallina?
Altri dirigenti sembrano abbandonare il tutto, ovviamente per decidere l’ultimo giorno per il “faccio-tutto-io”, piuttosto che dare un incarico diretto (opzione perfettamente lecita) ad un professionista a seguito della gara deserta.
E infine alcuni, forse nell’idea del “buon padre di famiglia economo”, decretano che il progettista sarà pagato ad ore di prestazione. Senza nulla togliere agli artigiani che operano a ore di manodopera, ci sarebbe da chiedersi quanto questo criterio sia compatibile con la responsabilità professionale di gestire un valore economico anche elevato e di garantire il miglior risultato tecnico ed economico delle reti scolastiche.

La nostra opinione

Sarebbe tutto molto semplice, basterebbe scegliere un progettista iscritto ad un albo professionale (in particolare quello degli ingegneri), magari chiedendo direttamente all’ordine professionale di dare pubblicità. Questa sarebbe la prima garanzia di una corretta gestione del processo, e probabilmente il costo del progettista sarebbe ampliamente ricompensato dal risultato finale, in termini di adeguatezza, economicità e adattabilità. Un progettista in grado di assumersi le responsabilità del caso soprattutto nella parte di stesura del capitolato, prevedendo caratteristiche e requisiti nel bene del progetto stesso.
L’augurio è che una opportunità di questa portata non venga sprecata. Tutto qui.

ing. Lodovico Mabini lodovico.mabini@lmteam.eu