La crisi sanitaria ci lascia in dote una fase due anche per il cloud. Dopo aver toccato con mano il valore di business di soluzioni di collaboration, ora è il momento di sviluppare un progetto di migrazione verso il multicloud: quali le strategie e modalità di adozione? Quali le tecnologie sottostanti? Se ne parla ne “Il percorso per la tua Cloud Transformation”, una piccola raccolta di webinar con protagonisti il Gruppo Lutech e Dell Technologies.

Il cloud rientra a pieno diritto nel paradigma “new normal” della fase di rinascita post Covid-19. La crisi sanitaria ha spazzato via le ultime riluttanze sull’uso del cloud in Europa, che ha dimostrato chiaramente i propri benefici rispetto alla produttività e, quindi, al business. Basti notare l’impennata dello Smart Working, modalità ormai consolidata e destinata a diventare elemento portante della nuova produttività: secondo diverse analisi, solo le tecnologie per la collaborazione hanno registrato un +50% in valore. Le aziende si sono trovate, a volte loro malgrado, ad accelerare la diffusione di strumenti di collaborazione basati su cloud che hanno permesso la continuità operativa anche in fase di lockdown al maggior numero di comparti e divisioni.

La felice introduzione di strumenti nativamente cloud ha convinto anche le aziende italiane più caute, spesso aprendo gli occhi di manager e responsabili su soluzioni che, probabilmente, già utilizzavano in qualche forma senza saperlo. E, se l’appetito vien mangiando, la Fase 2 potrà coincidere con una possibile fase due della diffusione del cloud. Ciò che si osserva, infatti, è che i decisori di acquisto valutano in misura crescente progetti di migrazione dell’infrastruttura IT verso ambienti cloud e multicloud.

In verità, secondo una recente analisi di IDC, circa il 70% delle aziende europee opera già in ambienti multicloud. In particolare, in Italia la percentuale si aggira intorno al 60% delle aziende di medio-grandi dimensioni e la previsione, condivisa da diverse ricerche, è che il trend di diffusione non accenni a fermarsi, anzi possa accelerare proprio grazie a ciò che si è osservato negli ultimi mesi.

La stessa analisi di IDC riporta anche che la maggior parte delle aziende che dichiarano di lavorare già sul cloud “by accident”, incidentalmente, probabilmente senza un pieno controllo. Ciò vale soprattutto per le realtà più piccole che non si rendono conto di aver già approcciato il paradigma del cloud, magari semplicemente attraverso l’uso di strumenti di produttività come Microsoft Office 365.

Il terreno è pronto, ora è il momento di consolidare il multicloud

Il terreno è pronto, insomma, e le aziende non intendono ritirarsi. Secondo IDC, infatti, la maggioranza delle aziende italiane non ha in previsione una riduzione o un blocco di progetti e investimenti IT in seguito alle difficoltà poste dalla pandemia.  Ciò che però si è reso necessario per alcune aziende è un lavoro di assessment con cui fare un po’ di ordine tra le diverse componenti dell’infrastruttura IT e definire una strategia adeguata di consolidamento, integrazione e espansione degli ambienti cloud o multicloud. Spesso ci si trova di fronte a un ambiente che comprende più generazioni di piattaforme – bare metal, virtualizzate o basate su container – e un variegato portafoglio di applicazioni su cloud privati e pubblici tradizionali, migrate o native.

L’adozione o il consolidamento di una corretta piattaforma multicloud, implica l’introduzione di architetture adeguate e l’uso di applicazioni dinamiche e distribuite, ma non solo. Cresce anche l’esigenza di soluzioni complete ed efficaci di automazione, gestione, analisi e monitoraggio, orientate all’uso ottimale della piattaforma cloud, al mantenimento dei livelli prestazionali, al contenimento dei costi di gestione e, soprattutto, alla protezione del rischio aziendale” commenta Gianluigi Citterio, direttore della divisione di prevendita tecnica di Lutech.

Per questo, il fornitore IT è chiamato a definire con precisione una roadmap di migrazione personalizzata sulla base della specifica situazione, esigenze e maturità cloud dell’azienda cliente, che massimizzi i risultati in termini di ROI e di performance e, allo stesso tempo, garantisca i livelli di business continuity più elevati e prossimi al 100%. Lo stesso fornitore IT, poi, avrà la responsabilità di supportare l’azienda cliente verso l’implementazione degli adeguati strumenti applicativi e delle policy di orchestrazione, controllo e gestione del cloud.

Per la fase due del multicloud ci vogliono partner competenti e tecnologie all’altezza

Nella visione di IDC, i vantaggi incrementali del cloud si colgono soprattutto realizzando ambienti multicloud e di cloud ibrido, in cui soluzioni e servizi fruiti da cloud service provider esterni si vanno a integrare con soluzioni e servizi erogati dall’infrastruttura on-premise. Per farlo è necessario fare evolvere l’IT aziendale verso un cloud privato solido, sicuro e scalabile.

In questo percorso evolutivo, le aziende, dopo aver portato a termine il consolidamento e la virtualizzazione dell’infrastruttura IT e aver adottato soluzioni per l’automazione dei processi IT per ridurre gli errori e accelerare l’erogazione dei servizi, hanno la necessità di procedere con l’implementazione di soluzioni software-defined in modalità stand alone o come parte integrante di infrastrutture iperconvergenti (HCI).

Da un lato è quindi fondamentale la scelta delle tecnologie di base, che devono supportare le moderne funzionalità di predisposizione per il cloud, ma dall’altro la fase due dell’adozione del multicloud, accresce il valore del partner di tecnologia competente. Questi dovrebbe avere un forte background di system integration e di sviluppo, e dovrebbe essere capace di fornire un adeguato set di servizi gestiti (Cloud Service Provider).

Soluzioni di tipo Software Defined, infrastrutture iperconvergenti (HCI), lo sviluppo in modalità DevOps e l’interazione tra le diverse piattaforme applicative attraverso la realizzazione di Api puntuali diventano il bagaglio di competenze fondamentale per accompagnare un’azienda nel suo percorso di Digital Transformation” continua Citterio.

In questo contesto si collocano le soluzioni infrastrutturali sviluppate da Dell Technologies, che supportano i workload on premise e contemporaneamente predispongono il data center ad una migrazione veloce e semplice dei dati verso il cloud, pubblico e privato con tutti gli strati di virtualizzazione e gestione a corredo: da VxRail a tutto il portafoglio di Converged Infrastructure (Dell EMC VxBlock, Dell EMC VxFlex, PowerOne), all’offerta VMware Cloud Foundation (VCF) con Kubernates, VMware V-Realize, VMware VSan; Il tutto supportato da modelli di utilizzo flessibile come Flex on Demand.

Accanto a Dell, il Gruppo Lutech, partner Titanium di Dell, con la propria struttura di Advisory, Prevendita, Delivery e Servizi Gestiti, è in grado di supportare le aziende nel percorso di migrazione verso il cloud e nella gestione di ambienti già fortemente basati su cloud pubblici, cloud eterogenei  e cloud ibridi.

Proprio per affrontare questi temi, il Gruppo Lutech e Dell Technologies, sono i protagonisti di una serie di tre webinar gratuiti organizzati da IDC nel corso del mese di giugno. Tre tappe di un viaggio ideale verso il cloud intitolato “Il percorso per la tua Cloud Transformation”.

Nel primo webinar, che è andato live il 10 giugno, si è parlato di strategia per il cloud e multicloud: dai dati di adozione del cloud per settore di mercato e livelli di maturità dell’infrastruttura presentati da IDC, alle conseguenti diverse possibilità e modalità di migrazione e  al contributo che i servizi di advisory di Lutech possono dare alle aziende nei diversi stati di migrazione, partendo da chi sta valutando l’adozione e deve capire quali sono i workload, come migrarli, che risultati aspettarsi, i livelli di servizio, la sicurezza, la compliance normativa,  fino all’analisi del ROI e possibili miglioramenti e ottimizzazioni per chi invece ha già un livello di cloud adoption più elevato; per concludere con la visione della strategia Dell racchiusa nella offerta Dell Technology Cloud, che prevede l’infrastruttura Dell EMC da un lato, dall’altro i diversi fornitori di cloud pubblico e in mezzo VMware Cloud Foundation che funge da collante; per realizzare il vero hybrid cloud semplificando la gestione e l’orchestrazione di un ambiente multicloud.

E’ possibile rivedere il primo webinar Multicloud strategy and adoption a partire da lunedi cliccando qui.

Queste sono invece le prossime puntate, cui è possibile iscriversi a questi link:

Multicloud Orchestration & Governance (16 giugno h 14.30);

Cloud based infrastructure solutions for the Next-Generation Data Center