Una strategia che rende possibile ad applicazioni esterne e fonti dati non tradizionalmente legate all’ERP

Composable ERP: la strategia del 95% delle organizzazioni

Boomi presenta i risultati della seconda edizione del suo studio globale sull’ERP modernization, secondo cui il 95% delle organizzazioni in Italia e nel mondo sta adottando una strategia di Composable ERP. Il Composable ERP, nella definizione di Gartner, è una strategia di ERP completamente componibile, cioè che renda possibile estendere le funzionalità grazie all’ecosistema di applicazioni esterne ad esso, e attingendo a fonti dati non tradizionalmente legate all’ERP stesso. Tutto ciò permette di superare i limiti delle applicazioni legacy e modernizzare le proprie attività così da ottenere un vantaggio competitivo sul mercato.

La ricerca Boomi è stata commissionata a Coleman Parks per il secondo anno consecutivo, con l’obiettivo di analizzare quale sia il livello di consapevolezza rispetto all’evoluzione dei sistemi ERP legacy, la spina dorsale di ogni organizzazione, e alle difficoltà che oggi questi presentino nel tenere il passo con le esigenze di business. Una criticità pienamente confermata dalla scelta sempre maggiore delle aziende di adottare una strategia ERP che offra loro una piattaforma flessibile in grado di colmare il divario tra applicazioni legacy e moderne.

Nonostante la flessibilità di un Composable ERP, l’integrazione di tutte le applicazioni che consentono di lavorare in modo collaborativo e condividere i dati si conferma ancora una sfida enorme per le organizzazioni.

Le soluzioni di integrazione legacy, infatti, richiedono uno sviluppo personalizzato e la scrittura di codice, entrambe attività costose e dispendiose in termini di tempo e budget. Per questo l’ottimizzazione e l’automazione rappresentano oggi priorità elevate per i team IT: lo conferma il 76% degli intervistati a livello globale (il 75% in Italia) che dichiara di investire nella standardizzazione e nel consolidamento delle applicazioni. Inoltre, il 72% degli intervistati a livello globale si sta impegnando fortemente sia nella modernizzazione delle applicazioni sia nella loro migrazione al cloud, due ambiti di particolare rilevanza in particolare per le aziende italiane che indicano valori superiori a tutti gli altri Paesi coinvolti, con percentuali che raggiungono rispettivamente l’88% e l’81%.

“L’azienda tipica possiede, in media, 850 applicazioni, e solo il 30% di esse sono connesse, ha affermato Chris McNabb, CEO di Boomi. La sfida più grande che ogni azienda deve affrontare oggi è unificare il proprio ecosistema digitale, sempre più frammentato, per creare quelle esperienze integrate che sono sempre più richieste da clienti, dipendenti e partner. Le organizzazioni che sono in grado di rendere più agile la propria organizzazione, attraverso la discovery e catalogazione dei dati rapida e intelligente, promuovendo una connettività pervasiva e realizzando l’integrazione dei processi e l’automazione dei flussi di lavoro delle persone, sono quelle che affronteranno meglio la ripresa dopo il superamento della pandemia e saranno in grado di prosperare anche in futuro”.

Come spiega Gartner, anche in ambito ERP il focus sull’integrazione è oggi fondamentale: “I fornitori di ERP dovranno offrire o collaborare con le piattaforme di integrazione per soddisfare la richiesta dei clienti di potersi avvalere di capacità di integrazione maggiori”, scrive Gartner3. “In questo modo i clienti ERP permetteranno agli utenti dell’azienda di mettere a fattore comune applicazioni e dati per creare nuove capacità di business per la propria organizzazione. I clienti coinvolgeranno più fornitori, cloud e servizi per creare queste nuove funzionalità”.

La ricerca Boomi suggerisce che le aziende oggi abbiano ben presente quale sia il potenziale del Composable ERP ma stiano ancora faticando nell’implementare una strategia di integrazione.

Se la metà degli intervistati a livello globale, il 52% in Italia, infatti, ha affermato che offrire la migliore esperienza utente possibile è stata la motivazione alla base dell’adozione della tecnologia di integrazione, Il 47% ha indicato che le soluzioni di integrazione tradizionali che usa attualmente faticano a far fronte alle sfide, una percentuale che raggiunge il 52% nel nostro Paese.

Inoltre, il 42% degli intervistati (il 40% in Italia) afferma che la manutenzione di queste soluzioni oggi ha un costo elevato. Non solo, il 47% degli intervistati nel nostro Paese cita come sfida consistente la gestione di più tecnologie per l’integrazione e la sincronizzazione dei dati (rispetto a una media del 37% a livello globale).

Ulteriori aspetti evidenziati dalla ricerca indicano che:

  • Le organizzazioni sono ora impegnate a migrare le suite ERP in cloud: il 58% di quanti hanno risposto, il 51% in Italia, prevede che il proprio sistema ERP non sarà più completamente on-premise entro il 2022.
  • La principale sfida di integrazione che le aziende affrontano nel modernizzare il proprio ERP è legata a tecnologie di integrazione che non sono in grado di importare dati da tutti i dispositivi/ fonti (sfida indicata dal 52% delle aziende italiane e dal 47% a livello globale).
  • Il 97% delle aziende nel mondo, il 99% in Italia, afferma di avere implementato o stare per implementare una strategia HIP (Hybrid Integration Platform) per ottenere la flessibilità necessaria per integrare applicazioni e dati ovunque sia necessario.
  • Complessivamente, sommando i tre principali vantaggi derivanti dal trasferimento delle suite ERP in cloud, il 95% degli intervistati afferma che debbano essere attribuiti al miglioramento dell’efficienza di business (33% a livello globale e 44% in Italia), all’incremento dell’agilità IT (32% a livello globale, 38% in Italia) e alla capacità di guidare la crescita aziendale (30% a livello globale, 38% in Italia).
  • I principali ostacoli alla modernizzazione risultano essere i vincoli di budget (38%), la complessità degli ambienti IT ibridi (37%) e i blocchi di processo relativi alla tecnologia legacy (35%). In Italia invece troviamo al primo posto a pari merito la mancanza di un supporto/giustificazione da parte dei vertici rispetto al costo del progetto (37%) e la necessità di dover rispettare abbonamenti/contratti precedentemente siglati (37%), seguiti dal rapido cambiamento dei requisiti di business (35%).

“Dopo un anno passato a far fronte a cambiamenti incredibili, le aziende riconoscono che la modernizzazione è fondamentale per la sopravvivenza, ha aggiunto McNabb. E più aumentano gli sforzi per adottare un modello di Composable ERP, più le piattaforme iPaaS aperte si dimostrano essenziali affinché questo avvenga con successo”.

“Per quanto riguarda il nostro Paese, la ricerca conferma alcuni dei trend emersi già lo scorso anno, in particolare una grande attenzione da parte delle aziende italiane per la modernizzazione delle applicazioni e la loro migrazione in cloud, spiega Fabio Invernizzi, Sales Director EMEA South di Boomi. Nonostante l’impatto economico della pandemia, l’attenzione alle iniziative di modernizzazione e alla migrazione in cloud è rimasta alta, in particolare in ambiti come la digital economy, che in Italia si conferma come uno dei principali driver che spinge a migrare al cloud le proprie app (39% rispetto a una media globale del 34%)”.