L’azienda, forte della sua esperienza e di un sondaggio condotto tra gli esercenti iscritti, propone un meccanismo di cashback semplice, trasparente e immediato come incentivo su tutti gli strumenti

Satispay: 15 talenti per le sedi di Milano, Berlino e Lussemburgo

Il dibattito in corso sulla lotta al contante ha spinto Satispay a condurre un sondaggio tra i negozianti iscritti al proprio servizio.

Alberto Dalmasso, CEO e co-founder di Satispay: “Assistiamo con attenzione al dibattito in corso sulle proposte per ridurre l’utilizzo del contante. Satispay è nata con questo obiettivo mettendo in campo alcuni fattori chiave che hanno prodotto effetti tangibili, come dimostrano i numeri. Un’esperienza che riteniamo doveroso mettere a disposizione. Notiamo che c’è una concentrazione dell’attenzione sui metodi di pagamento elettronici più tradizionali come le carte di pagamento, indubbiamente i più diffusi ma anche quelli che hanno mostrato fino a qui i maggiori limiti. La normativa europea sui pagamenti elettronici è chiara e inclusiva, e va quindi spiegato con maggior chiarezza a esercenti e consumatori che la via passa anche attraverso altre tipologie di pagamento che già aggiungono valore in vario modo alle attività e agli acquisti. La nostra proposta, sulla base di un meccanismo più che provato, è di lavorare in un’ottica di cashback: chiaro, semplice, un valore di cui velocemente consumatori ed esercenti possono usufruire. Paghi con uno strumento elettronico e sullo stesso strumento otterrai un cashback che equivale al beneficio che si riterrà di stabilire.”

Tornando al sondaggio, Dalmasso aggiunge: “Abbiamo sottoposto agli esercenti convenzionati con noi un questionario per far sentire la voce di una precisa tipologia di merchant, consapevole della necessità di gestire nel modo più efficiente per l’attività i pagamenti elettronici e di quanto la libera competizione, senza forzature normative miopi, porti alla nascita e crescita di strumenti sempre più efficienti, economici e semplici, che sono felici di accettare, anche in sostituzione al contante.”

La risposta al questionario proposto è stata elevata ed estremamente rapida (*nota metodologica), evidenziando tra tutte le diverse tipologie di esercizi, il desiderio di far sentire la propria voce nella definizione delle leggi che correttamente puntano ad incrementare la tracciabilità dei pagamenti.

L’identikit degli esercenti rispondenti:

Sono stati oltre 3.500 i negozianti che hanno risposto al questionario, in tutta Italia e alquanto bilanciati rispetto allo scontrino medio emesso: il 25% dei rispondenti registra uno scontrino medio inferiore o pari ai 10€, il 32.8% tra i 10.01 e i 25€, il 17.2% tra i 25.01e i 40€ e il 25% ha uno scontrino medio superiore ai 40€.

Si tratta naturalmente di una tipologia di esercenti particolarmente sensibili sia rispetto ai costi di accettazione dei pagamenti elettronici che rispetto alle opportunità che possono essere generate da nuovi strumenti, e per questo tra i rispondenti (che sono al 100% convenzionati con Satispay), l’88% accetta pagamenti anche con carte e il 25.2% utilizza altri strumenti di pagamento elettronico. Il 36.7% del totale ha scelto Satispay per abbattere le commissioni, il 40.8% per abbattere le commissioni ma anche per acquisire visibilità ed effettuare campagne di marketing personalizzate e il 9.3% specificatamente per quest’ultima ragione.

Sintesi

In generale la categoria è favorevole rispetto a misure che incentivino la tracciabilità, ma dai risultati emerge come, anche tra esercenti più “evoluti” e aperti ai pagamenti elettronici, vi sia una particolare e giustificata attenzione ai costi degli strumenti di pagamento soprattutto per le transazioni fino ai 25€. Per questo sono percepiti molto bene (il 65.8% delle risposte positive) gli incentivi rivolti a tutti i possibili strumenti di pagamento elettronico, mentre il dato crolla (solo il 13.7% delle risposte positive) sugli incentivi rivolti esclusivamente alle carte di pagamento.

Vi è una consapevolezza abbastanza diffusa delle commissioni sostenute, e per questo si cercano strumenti che ne consentano l’abbattimento, ma ancora in molti non hanno la percezione dei costi di gestione del contante.

I risultati più significativi della survey

Per le transazioni inferiori ai 10€, il 68.2% dei rispondenti mette a disposizione tutti gli strumenti di pagamento presenti nell’esercizio. Il 19.8% preferisce incassare solo con contanti e Satispay e l’8.2% solo con contanti.

Per le transazioni fino ai 25€ (che toccano la fascia maggiormente rappresentata dal sondaggio) il 79.5% dei rispondenti accetta con tutti gli strumenti a disposizione, il 13.8% solo con contanti e Satispay mentre scende al 3.2% chi accetta solo contanti. Interessante quando dai fatti si passa ad indagare le preferenze. Sugli importi inferiori ai 10€ il 65.9% preferisce contanti e il 28.9% Satispay, solo l’1.7% le carte di pagamento. Sugli importi fino ai 25€ si attesta al 61.3% la quota di chi preferisce i contanti, al 25.4% la quota di chi preferisce Satispay e al 7.3% chi preferisce le carte di pagamento.

L’aspetto più significativo, che evidenzia come i commercianti siano assolutamente aperti e positivi rispetto ai sistemi di incentivazione sui pagamenti elettronici in senso allargato per favorire la tracciabilità (e quindi l’obiettivo finale di una tassazione più equa), ma considerino un problema l’aumento di transazioni con carte di pagamento, emerge dalle seguenti risposte.

Ben il 43.9% dei rispondenti si dichiara positivo nel caso in cui incentivi fiscali a favore dei consumatori portassero a un raddoppio degli incassi attraverso pagamenti elettronici. Indagando invece sugli incentivi rivolti solo alle carte di pagamento (Debito, Credito, Prepagate), la percentuale dei positivi crolla al 13.7% nel caso in cui l’incentivo fosse rivolto solo alle carte di pagamento e non anche a strumenti alternativi, mentre si rialza nettamente fino al 65.9% parlando di incentivi rivolti a tutti gli strumenti di pagamento elettronico. Nel primo caso si esprime negativamente il 62.3% mentre nel secondo solo il 17.3%.

Altrettanto importante un secondo aspetto: se fosse imposta per legge, a pena di sanzione, l’accettazione di pagamenti tramite POS di qualsiasi importo il 58.3% dei merchant la percepirebbe in modo negativo.

Satispay ha infine indagato sull’aspetto più complesso legato ai metodi di pagamento elettronico e alla trasparenza delle commissioni, così come sulla consapevolezza dei costi di gestione dei contanti.

Il 70.1% dichiara di conoscere esattamente il costo di commissione su ogni transazione elettronica, percentuale che sale all’85.6% rispetto alla conoscenza delle commissioni di Satispay. Il 56.2% ha contezza delle commissioni complessive e dei canoni sostenuti lo scorso anno per i pagamenti elettronici, ma ben il 43.8% risponde di non sapere.

Infine il 44.9% degli esercenti interpellati non sa quantificare il costo del contante per la sua attività (banconote false, furti, trasporto, tempo per il conteggio, tempo per il deposito, altro), il 33.3% è in grado di quantificarne il costo ma il 21.9% è convinto che il contante non abbia alcun costo.