L’obbligo per tutte le Pubbliche Amministrazioni di produrre tutti i documenti in formato digitale è stato posticipato al 2017

Formazione del personale per digitalizzare la PA

Con il rientro dalla pausa estiva, la digitalizzazione del “Sistema Italia” ha preso una bella “botta analogica”. È stato infatti rinviato, con metodi alquanto strani da parte del Governo, l’obbligo per tutte le Pubbliche Amministrazioni, di produrre tutti i documenti in formato digitale a partire dal 12 Agosto 2016.

Quello che è accaduto è che tale obbligo per le PA, è stato spostato ufficialmente al 14 Gennaio 2017, secondo quanto riportato dal nuovo CAD 3.0 ( Codice dell’Amministrazione Digitale) D.L. del 26 agosto 2016, n. 179, recante “Modifiche ed integrazioni al Codice dell’amministrazione digitale”.

Obbligo peraltro definito dal DPCM del 13 Novembre 2014 sulle “Regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni”.

Ma bisogna fare molta attenzione: le regole tecniche di formazione dei documenti informatici continuano a valere e anche quanto dichiarato dal DPCM resta assolutamente valido.

Una rivoluzione quindi che viene prorogata e che sicuramente rafforzerà le inerzie di un sistema lento nel recepire i cambiamenti.
Il Nuovo CAD unitamente ad una buona dose di errori, introduce alcune novità e recepisce in maniera diretta quanto espresso e richiesto dal Regolamento eIDAS.

Per esempio una nuova definizione di documento informatico:
CAD 82/2005: documento informatico è la rappresentazione informatica di atti fatti o dati giuridicamente rilevanti;
CAD 179/2016: la lettera p è sostituita dalla seguente: il documento informatico è il documento elettronico che contiene la rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti;
Reg. EIDAS: «documento elettronico», qualsiasi contenuto conservato in forma elettronica, in particolare testo o registrazione sonora, visiva o audiovisiva;

Una rivoluzione che non può semplicemente “accadere”, ma che deve iniziare. Impossibile pensare che la carta non ci sia più da un giorno x in avanti sia esso ad Agosto o a Dicembre. Serve un progetto per andare verso il digitale e purtroppo, forse perché in Italiaserve un obbligo normativo da cui partire per cui non si è pronti a partire da quella data, ma da quella data inizio ad organizzarmi per essere a norma” spiega Nicola Savino, esperto della gestione documentale, conservazione sostitutiva, fatturazione elettronica e compliance digitale.

Già oggi ci sono dei documenti che la Pubblica Amministrazione deve produrre in digitale: a parte l’area contabile e la fattura elettronica, tutti i casi di PA che hanno rapporti con la sanità dove c’è il fascicolo sanitario elettronico, che ha enormi vantaggi rispetto alla cartella clinica su carta.Certo non si può pensare che il digitale sia a costo zero: bisogna creare e formare competenze digitali, ripensare i modelli organizzativi, tramite una re-ingegnerizzazione dei processi. Dico spesso che è più importante de-materializzare un processo che un documento. Nonostante le proroghe ed i rinvii, si può partire. Basta volerlo. A tal proposito Seen Solution, ha creato un White Paper molto utile che resta ovviamente valido e che offre la possibilità davvero di toccare con mano cosa deve fare una PA per digitalizzarsi a norma. Un documento ideale anche per le software house che vogliono avere una guida utile per i loro clienti PA” conclude Nicola Savino.

Il White Paper si trova online gratuitamente all’indirizzo www.digitalizzazionepa.it.